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Caritas Senegal in visita a Pescara: “Uno scambio di carità e cultura”

"La Caritas del Senegal – spiega don Albert Daour Mbaye, segretario generale di Caritas Senegal – ha molto da fare per la Chiesa senegalese che è molto dinamica. Ufficialmente dicono che rappresentiamo il 5% della popolazione, ma io credo che arriviamo al 10%. Abbiamo una "montagna da sollevare", perché i bisogni sono tanti soprattutto per i contadini. C’è il problema della carenza di acqua, il problema della carenza di cibo, il problema educativo. In particolare, in questo periodo stiamo lavorando soprattutto per garantire un’acqua buona per tutti, per la salute, ma lavoriamo anche a supporto dei migranti (sono tanti coloro che passano dal Senegal nel loro cammino verso l’Italia). Da questo incontro ci aspettiamo di ricavare fraternità, amicizia e sostegno dei nostri progetti"

Lo ha affermato domenica scorsa l’arcivescovo Valentinetti, presiedendo la santa messa della Santissima Trinità con una delegazione di Caritas Senegal

L'arcivescovo Valentinetti al termine della santa messa concelebrata con alcuni direttori di Caritas Senegal ed il segretario generale don Albert Daour Mbaye

Dopo la visita compiuta lo scorso novembre in Senegal da una delegazione delle Caritas diocesane d’Abruzzo e Molise, da sabato 25 maggio a lunedì 3 giugno prossimo è stata una delegazione della Caritas senegalese composta da Marie Jacqueline Senghor (Caritas Kaolack), Anne Mendy Correa (Caritas Kolda), Joseph Tine (Caritas Dakar), Etienne Diagne Diene (Caritas Thies), Jules Bienvenu Align Bassene (Caritas Saint Louis), Bertin Geoffroy Sagna (Caritas Tambacounda), Pierre Marie Basse (Caritas Ziguinchor) e coordinata dal segretario generale di Caritas Senegal don Albert Daour Mbayea ricambiare il gesto e rinnovare il gemellaggio, compiendo una visita attraverso le diocesi abruzzesi e molisane a partire dall’Arcidiocesi di Pescara-Penne.

La delegazione di Caritas Senegal con i referenti della Caritas di Pescara-Penne e l’arcivescovo Valentinetti

Infatti – accompagnati dalla responsabile dell’Ufficio Mondialità della Caritas diocesana di Pescara-Penne Luigina Tartaglia e dal responsabile di Young Caritas Piergiorgio Mincarelli – sono stati accolti dapprima dalla parrocchia di Sant’Antonio di Padova a Montesilvano, presso la quale hanno preso parte alla santa messa nella solennità della Santissima Trinità, presieduta dall’arcivescovo monsignor Tommaso Valentinetti e concelebrata dai vicari parrocchiali don Henryk Karbowiak e don Paolo Sabatini: «Ci accorgiamo della presenza dello Spirito Santo? – s’interroga il presule nell’omelia -. Abbiamo ricevuto il battesimo, abbiamo ricevuto la cresima, ci siamo accorti di qualche cosa? Io non mi sono accorto di niente, nemmeno quando sono stato ordinato. Eppure lo Spirito Santo l’ho ricevuto. Il che vuol dire che è “l’ospite sottile”, che è presente, che c’è e che si insinua nelle pieghe della nostra storia, si insinua nelle pieghe della nostra vita e ci conduce. E sapete quando ce ne rendiamo conto? Quando ci giriamo indietro, quando riguardiamo la nostra vita e diciamo “Mannaggia, meno male che il Padre eterno mi ha guidato a quel punto”. E chi mi ha guidato? Lo Spirito Santo».

L’arcivescovo Valentinetti pronuncia l’omelia

A tal proposito, l’arcivescovo Valentinetti ha fatto un riferimento alla visita della delegazione di Caritas Senegal: «È un mistero dello Spirito Santo – commenta l’arcivescovo di Pescara-Penne – che, questa mattina, qui ci sono questi fratelli e queste sorelle che vengono dal Senegal, perché noi non c’eravamo mai sognati di fare un gemellaggio con questa nazione, eppure sono qui. E una nostra delegazione regionale è andata già in Senegal a prendere contatto, ma sembrerebbe quasi – io cerco di sfatare dei luoghi comuni – che ci si vada perché noi siamo più bravi, siamo più sapienti, abbiamo più cose. No, è uno scambio d’amore, è uno scambio di carità, è uno scambio di cultura, è uno scambio pastorale ed è uno scambio di doni. Certamente dentro questa logica, c’è la possibilità di chi più ne ha più ne metta, ma nella realtà di un arricchimento reciproco e soprattutto in uno spirito di sinodalità che ci mette insieme tutti quanti intorno alla stessa realtà, alla stessa Chiesa, alla stessa mensa, così come noi questa mattina nel sacramento dell’Eucarestia».

Quindi il saluto ufficiale dell’alto prelato: «Benvenuti cari fratelli – afferma monsignor Tommaso Valentinetti -, benvenuti in mezzo a noi e vi auguriamo di fare un buon cammino, in questi giorni, sulle terre dell’Abruzzo e del Molise. Di solito sono terra molto accoglienti e molto belle. Siamo molto generosi da questo punto di vista. Che il Signore tutto benedica che la Santissima Trinità ci fa ci faccia tutti insieme entrare nel suo grembo, perché il grembo della Trinità genera in continuazione ed è un grembo caldo pieno d’amore».

A margine della santa messa, dopo essersi presentato ai fedeli, don Albert Daour Mbaye ha rilasciato un’intervista a La Porzione.it e a Radio Speranza, per raccontare meglio il Senegal e il lavoro compiuto dalla Caritas in questo Paese difficile: «Siamo arrivati ieri (sabato 25 maggio), siamo 8 persone tra direttori e rappresentanti di Caritas Senegal. Io sono il segretario generale. La Delegazione Caritas Abruzzo-Molise Caritas è venuta in Senegal nel mese di novembre e adesso sta a noi venire, visitare e scoprire un po’ questa delegazione, questo bel Paese. Tutti dicono che è bellissimo questo Paese. Siamo qui per la fraternità, la solidarietà e l’amicizia. È questo che noi vogliamo, per prima cosa, attraverso questo gemellaggio. L’anno scorso il vescovo responsabile di Caritas Senegal e il segretario generale mio predecessore hanno partecipato all’Assemblea generale di Caritas Internationalis a Roma. Tutto è partito da lì, in quanto la Chiesa italiana ha stabilito che ogni delegazione regionale Caritas doveva essere legata ad un’altra diocesi nel mondo. Così il Senegal e la Chiesa d’Abruzzo-Molise hanno fatto questa scelta e io sono qui per alimentare il gemellaggio».

Don Albert Daour Mbaye, segretario generale di Caritas Senegal

Una Chiesa, quella senegalese, piccola ma dinamica: «La Caritas del Senegal – spiega il presbitero – ha molto da fare per la Chiesa senegalese che è molto dinamica. Ufficialmente dicono che rappresentiamo il 5% della popolazione, ma io credo che arriviamo al 10%. Abbiamo una “montagna da sollevare”, perché i bisogni sono tanti soprattutto per i contadini. C’è il problema della carenza di acqua, il problema della carenza di cibo, il problema educativo. In particolare, in questo periodo stiamo lavorando soprattutto per garantire un’acqua buona per tutti, per la salute, ma lavoriamo anche a supporto dei migranti (sono tanti coloro che passano dal Senegal nel loro cammino verso l’Italia). Lavoriamo, inoltre, anche a difesa dell’ambiente, in seguito alla pubblicazione dell’enciclica di Papa Francesco Lautato si’, che per noi è molto importante perché siamo vicini al deserto e così abbiamo bisogno di lavorare per coscientizzare la gente a favore dell’ambiente. Tra l’altro da noi c’è il pericolo della plastica che si trova ovunque».

E poi c’è un’altra criticità, rappresentata dall’accaparramento dei terreni da parte delle multinazionali: «Questo è un problema grave – conferma don Albert -. Abbiamo un nuovo capo di Stato e un nuovo governo, entrambi pronti a lottare contro questo fenomeno, perché prendere la terra dai contadini e fare “agro-business” contrasta con il percorso di sviluppo del Paese. La Caritas lotta contro questo fenomeno. Non abbiamo molta forza, però lavoriamo per una coscientizzazione delle persone».

Anche per questo è importante il gemellaggio compiuto con le Chiese d’Abruzzo e Molise: «Da questo incontro – auspica il segretario generale di Caritas Senegal – ci aspettiamo di ricavare fraternità, amicizia e sostegno dei nostri progetti. La Chiesa senegalese è giovane. Abbiamo tanta speranza verso il futuro, con vescovi e sacerdoti abbastanza giovani. Lavoriamo spinti dallo Spirito Santo e penso che tutto andrà bene. È questa la mia preghiera e la mia speranza».

About Davide De Amicis (4405 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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