Vivicittà: “Occasione per parlare di pace nella fraternità attraverso lo sport”
"Abbiamo voluto cogliere questa opportunità grazie alla Uisp - sottolinea Corrado De Dominicis -, che ci ha accolto in una maniera bellissima per questa 41ª edizione di Vivicittà. In questo modo, abbiamo voluto incontrare anche quella parte di cittadinanza che non frequenta abitualmente i luoghi ecclesiali. È un modo per entrare in relazione con delle persone che magari non conoscono anche alcune attenzioni, alcuni temi che come Chiesa diocesana proviamo a portare avanti ed è stata un'esperienza riuscita"

Ieri e sabato a Pescara è stata un successo la 41ª edizione di Vivicittà: la “corsa più grande del mondo”, che coinvolge quasi 50 città accomunate dalle stesse finalità e cioè la promozione della solidarietà, della sostenibilità ambientale e dell’inclusione sociale. Nel capoluogo adriatico sono state 1.200 persone, tra atleti che hanno partecipato alla gara podistica competitiva e cittadini che hanno voluto partecipare alla passeggiata non competitiva (che da piazza della Rinascita ha attraversato via Nicola Fabrizi, via Foscolo, il lungomare Nord fino allo stabilimento Medusa e ritorno passando per viale Muzii, viale Regina Margherita, fino a piazza della Rinascita), ad animare la manifestazione promossa da Comune di Pescara, Uisp Chieti-Pescara e Caritas diocesana di Pescara-Penne al grido di “La pace, prima che traguardo, è cammino”. Questa frase di don Tonino Bello ha campeggiato sulle t-shirt e sugli striscioni dell’evento, connotato proprio dalla volontà di riflettere e promuovere il tema della pace.

La Caritas diocesana, insieme all’Associazione di clownterapia “Pronto sorriso”, lo ha fatto animando uno stand in cui ha coinvolto bambini e ragazzi in attività e laboratori. Attività che hanno vissuto il momento clou sabato pomeriggio, in occasione delle gare riservate ai ragazzi e culminate nella “Camminata per la pace” che si è svolta da piazza della Rinascita a piazza Sacro Cuore, con la partecipazione del sindaco Carlo Masci, dell’assessore comunale allo Sport Patrizia Martelli e di Franco Schiazza dell’Uisp: «Sono stati due giorni intensi – commenta soddisfatto Corrado De Dominicis, direttore della Caritas diocesana di Pescara-Penne -, è stata un’esperienza di condivisione con la Uisp e con tutte le altre associazioni che hanno organizzato l’evento. Grazie al contributo di operatori e volontari Caritas e al servizio di Pronto Sorriso, abbiamo allestito e decorato questo “Ponte per la pace” che è stato realizzato in maniera artigianale, colorato da tanti disegni dei bambini specialmente sabato. Domenica, invece, oltre a continuare ad arricchire questo ponte per la pace abbiamo anche dato la possibilità di mettere un’impronta per la pace, quindi con le mani, su di un grande telo bianco al quale le persone si sono potute avvicinare per partecipare a questo ulteriore laboratorio. Per noi è stata un’esperienza importante. In un momento storico in cui si fa fatica a parlare di pace in termini di costruzione di fraternità, e in un periodo in cui si parla di pace purtroppo pensando al riarmarsi e quindi ad aumentare quegli strumenti che la pace non portano sicuramente, era un’occasione per parlare alla cittadinanza e con la cittadinanza, attraverso lo sport che è stato veicolo di questo messaggio».

E la risposta del pubblico è stata davvero positiva: «La risposta è stata ottima – conferma De Dominicis -. C’è stata tantissima adesione, con entusiasmo e con gioia, non è stato semplicemente un parlare di pace fine a se stesso. È stato un pezzetto del cammino che si fa quotidianamente sicuramente come Caritas, come Chiesa di Pescara-Penne, perché attraverso appunto il fare e lo stare insieme si abbattono anche quei pregiudizi, quei muri che a volte ci mettono gli uni contro gli altri. A volte anche nel parlare della pace si utilizzano termini e modalità simili a delle tifoserie contrapposte. Ma nello sport non c’è solo la competizione agonistica e la contrapposizione, ma in tantissimi sport c’è anche il cosiddetto “terzo tempo”. È questo il momento in cui si sta insieme, ci si ritrova insieme anche se sul campo di gara si è stati avversari, per costruire quelle relazioni sane, quelle relazioni belle, quelle relazioni anche di amicizia, di fraternità e di pace. Abbiamo scelto questo slogan di Don Tonino Bello “La pace, prima che un traguardo, è un cammino”. E questa due giorni di Vivicittà è stato proprio un pezzo di questo cammino».

E per la Chiesa di Pescara-Penne, questa manifestazione sportiva è stato ancora una volta un modo per essere “in uscita” abbandonando una “pastorale degli eventi” di nicchia per abbracciare e allearsi con gli eventi del territorio, incontrando la gente dove si riunisce: «L’idea di abitare il mondo in questo senso – sottolinea Corrado De Dominicis -, di abitare gli eventi della città, di non essere sempre promotori esclusivi, ma di avere delle belle e sane commistioni laddove questi messaggi possono essere veicolati. Lo sport è da sempre uno strumento, in un certo modo un luogo in cui poter lanciare alcuni messaggi importanti, lo vediamo spesso anche a livello internazionale. Abbiamo voluto cogliere questa opportunità grazie alla Uisp, che ci ha accolto in una maniera bellissima per questa 41ª edizione di Vivicittà. In questo modo, abbiamo voluto incontrare anche quella parte di cittadinanza che non frequenta abitualmente i luoghi ecclesiali. È un modo per entrare in relazione con delle persone che magari non conoscono anche alcune attenzioni, alcuni temi che come Chiesa diocesana proviamo a portare avanti ed è stata un’esperienza riuscita».
Per la cronaca prettamente sportiva, ieri Melissa Palanza, Sara Di Prinzio e Barbara Mariano, per le donne, rispettivamente dei team Let’s Run for solidarity, Runners Chieti e Pretuzi Runners Teramo e per gli uomini Francesco Di Basilico, Lorenzo Dell’Orefice e Mihail Sirbu, dei team Passologico il primo e Asd Atletica Vomano gli altri due, sono stati i primi classificati della gara competitiva.
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