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La comprensione delle migrazioni attraverso analisi e concretezza, oltre l’ideologia

Il fenomeno migratorio non può essere ridotto ad una diatriba ideologica e strumentale, in una banalizzazione tipica della più feroce propaganda che alla conta dei fatti si rivela deleteria tanto per i migranti e i rifugiati quanto per le comunità in cui essi arrivano.

109^ Giornata del Migrante e del Rifugiato istituita dalla Chiesa Cattolica: mettere al centro analisi e comprensione per l’obiettivo dello sviluppo umano integrale. Con il progetto PRESIDIO e i relativi laboratori la Caritas Pescara-Penne va incontro a tale esortazione, offrendo strumenti per l’orientamento socio-lavorativo e la lotta allo sfruttamento dei migranti.

Svolgimento delle attività nell'ambito del progetto PRESIDIO della Caritas diocesana

“I flussi migratori dei nostri giorni sono espressione di un fenomeno complesso e articolato, la cui comprensione esige l’analisi attenta di tutti gli aspetti che caratterizzano le diverse tappe dell’esperienza migratoria, dalla partenza all’arrivo, incluso un eventuale ritorno.”– Inizia così il messaggio del Santo Padre per la 109^ Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato dal titolo “Liberi di scegliere se migrare o restare” istituita dalla Chiesa Cattolica e che si celebra oggi, domenica 24 settembre.

Un incipit, quello del messaggio, che sottolinea un concetto fondamentale e anche piuttosto semplice, ma mai ben compreso e applicato dal mondo politico e delle istituzioni e che proprio in queste settimane appare in tutta la sua limpidezza, ovvero che il fenomeno migratorio non può essere ridotto ad una diatriba ideologica e strumentale, in una banalizzazione tipica della più feroce propaganda che alla conta dei fatti si rivela deleteria tanto per i migranti e i rifugiati quanto per le comunità in cui essi arrivano.

Chiavi di volta per la più sana applicazione del suddetto concetto in grado di rispondere alla realtà e non alla pulsione del pregiudizio ideologico, sono l’accoglienza e l’inclusione, messe però in pratica con consapevolezza e concretezza, al di là di aleatorie teorie e rifiuto di un’analisi seria e funzionale alla gestione di quanti, uomini, donne e bambini, arrivano nel nostro paese in cerca di un futuro migliore e di opportunità di vita.

E’ il caso, ad esempio, del progetto PRESIDIO promosso da Caritas Italiana e gestito dalle diverse Diocesi che vi aderiscono, inclusa quella di Pescara-Penne, attivo da giugno scorso. L’obiettivo del progetto è assicurare ai migranti inseriti nel circuito dell’accoglienza e che sono impiegati nel settore agricolo e in evidente condizione di sfruttamento, un luogo di ascolto, di orientamento e di tutela rispetto alla loro situazione giuridica, sanitaria e lavorativa. In particolare, nell’ambito del progetto, è attivo il laboratorio “Accesso al mondo del lavoro: piccoli consigli su come muoversi”, un corso di empowerment con la finalità di conoscere tutti gli aspetti amministrativi e legali del mondo del lavoro in Italia, fornendo strumenti per la comprensione di diritti e doveri che permettano a migranti e rifugiati di riconoscere tutte quelle situazioni di abuso e sfruttamento in cui troppo spesso sono coinvolti, ma anche per lo sviluppo di un percorso di autonomia e indipendenza che man mano li porti a slegarsi da una sussidiarietà e da un mutualismo troppo estesi nel tempo.

«L’accesso al mondo del lavoro è molto complicato e difficile, spesso anche per noi italiani – spiega Valeria Luciani, referente della Caritas diocesana per il progetto PRESIDIO – Ci si trova a doversi destreggiare tra leggi, acronimi e uffici che in molti casi non ci rendono le cose facili. Per gli italiani conta molto il passaparola, l’esperienza pregressa di una madre, un padre, un fratello che hanno avuto a che fare con il mondo del lavoro prima di noi e forse conta anche aver avuto la possibilità di studiare, nonché di conoscere la lingua italiana. Ma ci siamo mai chiesti come funziona per una persona straniera? Magari una persona straniera appena arrivata in Italia? Anche le cose che a noi sembrano più ovvie e semplici, diremmo quasi scontate, per loro non sono così».

Proprio da questo principio e sull’esperienza degli operatori, che da anni fanno servizio nelle strutture di accoglienza per migranti, nasce il laboratorio che sia avvale di diverse professionalità allo scopo di non disperdere gli obiettivi e le informazioni fornite.

«Nel corso degli incontri – continua Luciani – attraverso l’uso di un linguaggio semplice e grazie alla mediazione interculturale, c’è stato uno scambio di informazioni sulle diverse metodologie nei Paesi di provenienza e su quali esperienze personali stanno affrontando i ragazzi. Attraverso questo laboratorio, non ci si arroga il diritto di spiegare ogni cosa nel dettaglio in quanto sarebbe impossibile, ma almeno l’intento è di fornire ai partecipanti le basi affinché i loro diritti vengano rispettati».

L’accoglienza e l’inclusione, dunque, non sono nozioni statiche e asettiche, ma si sviluppano, si contaminano e progrediscono adattando il loro potenziale alle contingenze, ai fatti e alle esigenze che coinvolgono la Società tutta, rifiutando la prassi della marginalizzazione in cui la condizione di chi migra non può evolvere, ma deve restare a capo chino, sempre almeno un gradino più in basso rispetto a qualcun altro. Come continua Papa Francesco nel suo messaggio: “L’ideale della prima comunità cristiana pare così distante dalla realtà odierna! Per fare della migrazione una scelta davvero libera, bisogna sforzarsi di garantire a tutti un’equa partecipazione al bene comune, il rispetto dei diritti fondamentali e l’accesso allo sviluppo umano integrale. Solo così si potrà offrire ad ognuno la possibilità di vivere dignitosamente e realizzarsi personalmente e come famiglia.”

About Giannicola D'Angelo (122 Articles)
Giornalista, sociologo e ricercatore sociale, si occupa dell'Ufficio comunicazione della Caritas diocesana di Pescara-Penne, studi sociali e Osservatorio diocesano povertà e risorse. Oltre alla collaborazione con il notiziario "La Porzione.it", è stato autore e conduttore del programma radiofonico "Binario 1" in onda su Radio Speranza ed è attualmente redattore e responsabile della redazione pescarese del mensile nazionale "Scarp de' tenis".