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Cei: il 10 marzo una messa per le vittime di guerra e la pace in Ucraina

"Invitiamo le comunità ecclesiali - esortano i vescovi italiani - ad unirsi in preghiera per invocare il dono della pace nel mondo. Sarà un’occasione per rinnovare la nostra vicinanza alla popolazione e per affidare al Signore il nostro desiderio di pace. Chiedere la conversione del cuore, affinché si costruisca una rinnovata cultura di pace, sarà il modo in cui porteremo nel mondo quei germogli della Pasqua a cui ci prepariamo"

È l’invito rivolto dalla Conferenza episcopale italiana, che ha aderito ad un’iniziativa del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa

La città ucraina di Dnipro devastata da un attacco missilistico - Foto: Fb/Volodymyr Zelenskyi

Una santa messa per le vittime della guerra in Ucraina e per invocare la pace. È la Conferenza episcopale italiana, aderendo ad un’iniziativa all’iniziativa del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee), ad invitare a celebrarla venerdì 10 marzo: «Sarà un’occasione – spiega la Presidenza della Cei – per rinnovare la nostra vicinanza alla popolazione e per affidare al Signore il nostro desiderio di pace. Chiedere la conversione del cuore, affinché si costruisca una rinnovata cultura di pace, sarà il modo in cui porteremo nel mondo quei germogli della Pasqua a cui ci prepariamo».

I vescovi italiani hanno poi continuato a riflettere sulla guerra, rilanciando il monito di Papa Francesco “Tutto il mondo è in guerra, è in autodistruzione. Fermiamoci in tempo!”: «Il grido accorato di Papa Francesco – osserva la Cei – scuote le coscienze e chiede un impegno forte a favore della pace: è tempo di trovare spazi di dialogo per porre fine a una crisi internazionale aggravata dalla minaccia nucleare». Nei giorni in cui ricorre il primo anno di anniversario dall’inizio della guerra, con l’invasione russa in uno Stato indipendente, l’Ucraina, la Presidenza della Conferenza episcopale italiana ha quindi ribadito il suo «“no” deciso a tutte le forme di violenza e di sopraffazione, il nostro “mai più” alla guerra. Per questo, invitiamo le comunità ecclesiali ad unirsi in preghiera per invocare il dono della pace nel mondo. In Ucraina, così come in tanti (troppi) angoli della terra risuona infatti l’assordante rumore delle armi che soffoca gli aneliti di speranza e di sviluppo, causando sofferenza, morte e distruzione e negando alle popolazioni ogni possibilità di futuro».

Così, per i vescovi italiani, torna d’attualità l’appello lanciato 60 anni fa dal San Giovanni XXIII nell’enciclica “Pacem in terris” “Al criterio della pace che si regge sull’equilibrio degli armamenti, si sostituisca il principio che la vera pace si può ricostruire nella vicendevole fiducia” (n. 39): «Se da una parte – osservano i presuli – è urgente un’azione diplomatica capace di spezzare la sterile logica della contrapposizione, dall’altra tutti i credenti devono sentirsi coinvolti nella costruzione di un mondo pacificato, giusto e solidale. Il tempo di Quaresima ci ricorda il valore della preghiera, del digiuno e della carità, le uniche vere armi capaci di trasformare i cuori delle persone e di renderci “fratelli tutti”».

About Davide De Amicis (4491 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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