Ecco lo scandalo: "L’incarnazione di Dio – precisa il Santo Padre -, la sua concretezza, la sua “quotidianità”. E Dio si è fatto concreto in un uomo, Gesù di Nazaret, si è fatto compagno di strada, si è fatto uno di noi. “Tu sei uno di noi”. Dirlo a Gesù, è una bella preghiera! E perché è uno di noi ci capisce, ci accompagna, ci perdona, ci ama tanto. In realtà, è più comodo un dio astratto, distante, che non si immischia nelle situazioni e che accetta una fede lontana dalla vita, dai problemi, dalla società. Oppure ci piace credere a un dio “dagli effetti speciali”, che fa solo cose eccezionali e dà sempre grandi emozioni. Invece, cari fratelli e sorelle, Dio si è incarnato: Dio è umile, Dio è tenero, Dio è nascosto, si fa vicino a noi abitando la normalità della nostra vita quotidiana"
Il business del mercimonio umano, così evidente a chiunque - sottolinea don Aldo Buonaiuto, sacerdote della Comunità Giovanni XXIII - non si può trasferire nelle casse di uno Stato che rischia di diventare il “pappone” di giovani donne che, per vari motivi, sono costrette in prostitute. Invece di prospettare investimenti sui più deboli, bisognerebbe innanzitutto lottare al fine di contrastare, sia i vari racket della prostituzione che i clienti"
"Non si può giungere veramente alla pace - osserva Papa Francesco -, se non quando vi sia un convinto dialogo di uomini e donne che cercano la verità al di là delle ideologie e delle opinioni diverse"
"Milioni di persone - denuncia il Pontefice - vivono tuttora al centro di conflitti insensati. Anche in luoghi un tempo considerati sicuri, si avverte un senso generale di paura. Siamo frequentemente sopraffatti da immagini di morte, dal dolore di innocenti che implorano aiuto e consolazione, dal lutto di chi piange una persona cara a causa dell’odio e della violenza, dal dramma dei profughi che sfuggono alla guerra o dei migranti che periscono tragicamente"
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