“Rinnoviamo il nostro sì al Signore e a Maria, protagonisti della nostra vita”
"A questa Santa chiediamo intercessione, che possa pregare lei per noi Dio grande e pieno di ogni sapienza, perché possiamo anche noi essere ricolmi di un po’ della sua sapienza e di un po’ della sua santità"

«Rispondiamo ancora una volta di sì, carissimi fratelli e sorelle, il Signore, come Maria, attende il nostro sì: rinnoviamo il nostro sì al Signore, perché Lui sia il protagonista della nostra vita e della nostra esistenza». Lo ha affermato stamani l’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti presiedendo la celebrazione eucaristica, nella solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, presso il Monastero del Carmelo di San Silvestro che, da sabato ad oggi, ha ospitato la reliquia del piede di Santa Teresa d’Avila: «A questa Santa – esordisce il presule, all’inizio dell’omelia – chiediamo intercessione, che possa pregare lei per noi Dio grande e pieno di ogni sapienza, perché possiamo anche noi essere ricolmi di un po’ della sua sapienza e di un po’ della sua santità. Perché di questo abbiamo bisogno, per camminare nel tempo da veri cristiani e soprattutto da uomini e donne che anelano alla santità, alla perfezione della propria vita e della propria esistenza».
Una vita ed un’esistenza perfetta come quella della Vergine Maria, scelta per rivelare al mondo il progetto di amore e misericordia di Dio per l’uomo che da solo, tuttavia, non riusciva a comprendere: «Ed ecco che allora – ricorda monsignor Valentinetti -, per un piano misterioso proprio della bontà di Dio, questa fanciulla viene preservata dal peccato originale e da ogni macchia di peccato. È con lei il dialogo dell’angelo a nome di Dio, che ripete la proposta per entrare nel riposo del Signore e finalmente dire di sì all’ingresso di Dio nel mondo, all’ingresso del Figlio di Dio nel grembo di una donna, perché quel Dio potesse parlare il linguaggio degli uomini e potesse inserirsi in mezzo all’umanità per dire a tutti l’amore del Padre, per far riconoscere a tutti che Dio amava senza riserve quell’uomo che aveva creato».
Quell’uomo che, come sottolinea San Paolo nella lettera agli Efesini, da Cristo è stato scelto, per amore, prima della Creazione del mondo per essere santo ed immacolato davanti a Lui nella carità. Da qui l’invito a rinnovare tutti il nostro sì a Cristo: «In questo monastero di clausura – rileva l’arcivescovo di Pescara-Penne – si dice sì a Dio in ogni istante. Dobbiamo dire sì a Dio anche noi, dobbiamo rinnovare il nostro sì soprattutto noi che siamo stati chiamati a vivere il ministero, io episcopale, i miei fratelli presbiteri il ministero presbiterale, voi monache e suore presenti il servizio nella consacrazione perfetta in obbedienza, povertà e castità».
Un sì che dev’essere rinnovato anche dai laici, da tutto il popolo di Dio: «Il giorno è propizio – conclude monsignor Valentinetti – per rinnovare il nostro sì al Signore e voi, carissimi fratelli e sorelle, il sì del Battesimo che vi ha tratti fuori dalla logica del peccato originale e vi ha dato la possibilità di vivere una vita di fede, nella speranza e nell’amore. Su tutti e per tutti, interceda Santa Teresa che oggi vogliamo sentire particolarmente patrona della nostra vita, del nostro itinerario di fede».