Adriatico: un “mare” di possibilità
Guarda avanti, anzi ad oriente, l’università “D’Annunzio” che mercoledì, presso l’Ex Aurum, ha presentato il nuovo Corso di Perfezionamento in Mediazione con l’area balcanico-adriatico-danubiana, all’interno del convegno internazionale “L’Italia e l’Area Balcanico-Adriatico-Danubiana: mediatori di ieri e di oggi”.
Il corso di studi, curato dal Dipartimento di Scienze Linguistiche e Letterarie della facoltà pescarese di Lingue e Letterature straniere, verrà frequentato da 20 laureati, di primo e secondo livello, che seguiranno un anno di lezioni conseguendo un’attestazione spendibile per il completamento degli studi:«L’idea – ha spiegato la professoressa Maria Rita Leto, direttrice del corso – è quella di unire le forze produttive del nostro territorio alla formazione universitaria, così da creare dei mediatori preparati in euro-progettazione, conoscitori di lingua, storia e costumi di stati multietnici e multiculturali come Croazia, Serbia, Bosnia e Montenegro».
Si tratta di paesi che, usciti dai conflitti etnici degli anni ’90, conoscono un momento di grande sviluppo, in attesa di entrare in Unione Europea. Paesi come Serbia e Croazia, le cui coste guardano all’Abruzzo ed in particolare a Pescara, una città dove solo ora si inizia a riflettere sui vantaggi dell’intessere scambi commerciali con tali paesi, essendo collocata al centro di quella che potrebbe divenire la macroregione europea adriatico-ionica:«Il nostro stato – ha annunciato Sanda Rašković-Ivić, ambasciatore della Repubblica serba in Italia – sta lavorando con la Regione Abruzzo per stipulare un protocollo d’intesa in tal senso».
L’iniziativa ha subito colto il consenso di economisti ed imprenditori interessati al nuovo mercato:«Con una crescita che nel 2011 raggiungerà il 3% – osserva Nicola Mattoscio, presidente della Fondazione Pescarabruzzo – ed un tasso di disoccupazione fermo al 6%, la Serbia offrirebbe prospettive interessanti agli investitori».