"È abbastanza interessante – spiega don Michele Falabretti, direttore del Servizio nazionale di Pastorale giovanile della Cei - il legame tra il fatto che Nunzio sia un giovane e che venga riconosciuto santo, perché legato al mondo del lavoro. Non so fino a che punto il lavoro venga letto anche come luogo di realizzazione della propria umanità e quindi come strada verso la santità"
"Crediamo - spiega l'arcivescovo Valentinetti - di dover rispondere alle esigenze profonde, che Papa Francesco ci ha indicato nell’enciclica “Laudato si”. Dunque una riflessione sui nuovi stili di vita, prestando molta attenzione alla conduzione di lavori alternativi, che non schiavizzino la persona, e altrettanta attenzione alla festa come momento di riposo, di relazione e accoglienza del Risorto che viene nelle nostre vite"