Dopo la recita dell’Angelus, il Papa ha innanzitutto espresso la sua vicinanza nei confronti delle migliaia di migranti, rifugiati e altri bisognosi di protezione in Libia: "Non vi dimentico mai; sento le vostre grida e prego per voi. Tanti di questi uomini, donne e bambini sono sottoposti a una violenza disumana. Ancora una volta chiedo alla comunità internazionale di mantenere le promesse di cercare soluzioni comuni, concrete e durevoli per la gestione dei flussi migratori in Libia e in tutto il Mediterraneo. E quanto soffrono coloro che sono respinti! Ci sono dei veri lager lì"
"Nonostante le misure prese e i progressi fatti in materia di prevenzione degli abusi – rilancia il Papa -, occorre imporre un rinnovato e perenne impegno alla santità dei pastori, la cui configurazione a Cristo Buon pastore è un diritto del popolo di Dio. C’è la ferma volontà di proseguire, con tutta la forza, la strada della purificazione, interrogandosi su come proteggere i bambini; come evitare tali sciagure, come curare e reintegrare le vittime; come rafforzare la formazione nei seminari"
"Visto che il 90 % dei minori non accompagnati sbarcati in Italia ha un’età compresa tra i 15 e i 17 anni - spiega Perego -, sarà importante anche attivare da subito la formazione, oltre che di tutori adulti, anche di famiglie affidatarie disposte ad accogliere adolescenti, con un impegno preciso dei servizi territoriali. Non si potrà, infine, non attivare percorsi per un ulteriore accompagnamento a coloro che arrivano alla maggior età, fino a favorire un’autonomia. La sicurezza dei minori senza famiglia, in questo modo, sarà più garantita. Un segnale importante sul piano della politica italiana ed europea"