"Nella paura e nella difficoltà a uscire da questa pandemia – osserva monsignor Spreafico - si riaffacciano antichi fantasmi, in cui ‘l’altro’, qualsiasi altro, a volte persino il vicino, può diventare un nemico con cui arrabbiarsi e persino da eliminare. Mi auguro che noi, donne e uomini di fede, possiamo aiutarci a una maggiore conoscenza reciproca, perché attraverso di essa potremo combattere questi fenomeni che purtroppo non aiutano a vivere insieme in pace"
"Gesù, “mite e umile” - sottolinea il Papa -, non è un modello per i rassegnati né semplicemente una vittima, ma è l’Uomo che vive “di cuore” questa condizione in piena trasparenza all’amore del Padre, cioè allo Spirito Santo. Egli è il modello dei “poveri in spirito” e di tutti gli altri “beati” del Vangelo, che compiono la volontà di Dio e testimoniano il suo Regno"
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