"Se non recuperiamo la metodologia dell’umanizzazione e della tenerezza - ammonisce monsignor Valentinetti -, il nostro messaggio resta muto. Può essere il messaggio più bello e significativo che possiamo inventarci, possiamo fare fantasmagorie di cartelloni, ma non servirà a niente se tutto questo non passa attraverso uno scambio di umanità di qualcuno che prende per mano la sorella, o il fratello, e gli dice “Vieni con me, ti farò vedere dove abita il Maestro”
"La gratitudine mondana, la speranza mondana – osserva il Papa - sono apparenti; mancano della dimensione essenziale che è quella della relazione con l’Altro e con gli altri, con Dio e con i fratelli. Sono appiattite sull’io, sui suoi interessi, e così hanno il fiato corto, non vanno oltre la soddisfazione e l’ottimismo"