“Regnare è servire. Giovani, siate capaci di servire il prossimo!”
"Serviamoci gli uni gli altri - esorta l'arcivescovo Valentinetti -, serviamo gli ultimi, serviamo i poveri, serviamo gli ammalati, serviamo gli esclusi, accogliamo gli immigrati. Non lasciatevi abbindolare dalle propagande della stampa, che pensa che gli immigrati siano tutti delinquenti. Non è vero, i delinquenti stanno dappertutto. Possono essere immigrati, ma possono essere anche i cittadini italiani!"
Da qualche tempo, per volontà di Papa Francesco, la solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’universo è un evento nell’evento coincidendo, com’è avvenuto anche ieri, con la Giornata mondiale della gioventù vissuta a livello diocesano – dal tema “Quanti sperano nel Signore camminano senza stancarsi” (Is 40,31) -, nella quale il Papa ha celebrato il passaggio della croce della Gmg dai giovani portoghesi a quelli della Corea del Sud, che nel 2027 ospiteranno la Giornata mondiale della gioventù.
Nella Chiesa di Pescara-Penne è stata la parrocchia di Sant’Antonio di Padova a Montesilvano ad ospitare la celebrazione eucaristica solenne, presieduta dall’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti e concelebrata da monsignor Marco Frisina – direttore del Coro della Diocesi di Roma e compositore, che in serata ha diretto il Concerto di Santa Cecilia (promosso dalla Libreria San Paolo di Pescara) nella chiesa dello Spirito Santo: «Lo ringraziamo – esordisce il presule -, così come ringraziamo i paolini e i gestori della nuova Libreria San Paolo, perché c’è un nuovo vento di cultura religiosa e anche di musica religiosa, perché anche questo è molto importante. Sant’Agostino diceva che “chi canta bene prega due volte”. E allora cantiamo bene, perché sicuramente la preghiera sale al cielo. Poi don Marco mi ha detto che ci dobbiamo esercitare nella preghiera, perché in paradiso canteremo. Allora bisogna esercitarsi da qui». Hanno altresì concelebrato la liturgia eucaristica il direttore della Pastorale giovanile, vocazionale, scolastica e universitaria dell’Arcidiocesi di Pescara-Penne don Domenico Di Pietropaolo, il parroco di Sant’Antonio di Padova don Pierluigi Pistone e i vice parroci don Paolo Sabatini e Padre Enrico Karbowiak.
Nella successiva omelia, l’arcivescovo Valentinetti si è chiesto proprio perché il Pontefice abbia voluto far coincidere la solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’universo con la Giornata mondiale della gioventù di livello diocesano: «Perché siamo chiamati a regnare con Cristo – spiega l’arcivescovo di Pescara-Penne -. Soprattutto voi giovani avete la vocazione, perché siete il futuro della nostra storia a comprendere bene che cosa significa regnare con Cristo. Con il battesimo, assimilati a Cristo, siamo diventati sacerdoti, re e profeti. Ma dobbiamo capire di quale regalità si tratta. E avete ascoltato la pagina del Vangelo, in cui più volte risuona questa parola che Gesù è re. Lo stesso Pilato si pone il problema… “Dunque, tu sei Re”. Ma Gesù dà una risposta molto precisa “Il mio regno non è di questo mondo”. E se lo volete scoprire, il regno di Gesù è quello che è stato descritto con la seconda lettura, la pagina del libro dell’Apocalisse o, se volete, con la pagina del profeta Daniele “Uno simile a un Figlio d’uomo, venire con le luci del cielo”. O “Io sono l’acqua e l’omega, Colui che è, che era e che viene, l’onnipotente”. Ma sono le contemplazioni dei profeti, di questa regalità magnifica del Signore che torna nella gloria e verrà a instaurare definitivamente il suo regno. Ma se avrete la pazienza, appena avrete la possibilità di riaprire il Vangelo, andate a prendere il versetto 14 del capitolo primo di San Marco. “Il Regno dei cieli si è avvicinato. Convertitevi e credete al Vangelo”. Gesù è il Regno dei cieli, ma la regalità di Gesù come si è manifestata? I discepoli, ad un certo punto, gli chiedono “Chi è il primo tra di noi?”. “Chi vuole essere il primo sia l’ultimo”. Chi vuole essere colui che comanda, sia come colui che serve. E la regalità di Gesù si manifesta in azioni concrete. Gesù lava i piedi e i suoi discepoli, Gesù non ha paura di accostarsi ai lebbrosi. Gesù non ha paura di andare a casa dei peccatori, come nell’episodio di Zaccheo (nel Vangelo di domenica scorsa). Gesù non ha paura di accogliere le prostitute, la Maddalena. Gesù con la sua umanità manifesta la sua regalità. Gesù manifesta la sua capacità di servire, perché regnare è servire».
Da qui un primo insegnamento che si riflette sulle nostre vite: «Per la nostra vita – sottolinea monsignor Tommaso Valentinetti – dobbiamo mettere in luce il servizio. Capaci di servire. I regni di questo mondo, i potenti di questo mondo, si stanno facendo la guerra a tutti gli effetti. Si stanno prevaricando l’uno sull’altro, non riescono più a trovare la possibilità e la capacità di comprendere che ci si deve mettere a servizio gli uni degli altri in un mondo che se non riconosce questa verità… Che cos’è la verità? Ecco la verità, la verità è servire, è Gesù la verità, Gesù che serve».
Quindi l’esortazione del presule: «E allora – sollecita l’arcivescovo -, non lasciatevi schiacciare dal potere dominante, dal potere che si legge dentro le pagine dei computer e dalle pagine dei telefonini che mostrano costantemente immagini di violenza, di sopraffazione molto spesso. Basta cercarle, le trovate abbastanza facilmente. Non lasciatevi dominare dal potere di prevaricare sugli altri. Quanti ragazzi, e voi lo sapete, portano il coltello in tasca?! Qui si gioca la nostra capacità di testimonianza di un potere che sicuramente è difficile da incarnare, ma è un potere che deve essere capito. E allora, serviamoci gli uni gli altri, serviamo gli ultimi, serviamo i poveri, serviamo gli ammalati, serviamo gli esclusi, accogliamo gli immigrati. Non lasciatevi abbindolare dalle propagande della stampa, che pensa che gli immigrati siano tutti delinquenti. Non è vero, i delinquenti stanno dappertutto. Possono essere immigrati, ma possono essere anche i cittadini italiani! Capaci di servire, capaci di amare, capaci di raccogliere anche noi un giorno, quando sarà la nostra ora e ci avvieremo – come ci ha detto monsignor Frisina – a cantare in eterno, ascoltare quelle parole di quel ladrone a quel “ladrone” “Ricordati di me quando sarai nel tuo regno”. “In verità ti dico, sarai con me oggi, in paradiso”. Questo è il Regno. Amen».
Al termine della santa messa, ha preso la parola il direttore della Pastorale giovanile, vocazionale, scolastica e universitaria dell’Arcidiocesi di Pescara-Penne don Domenico Di Pietropaolo per fare un annuncio importante: «In questa giornata dedicata ai giovani – afferma il presbitero -, nella nostra diocesi volevamo presentare una ragazza che, insieme a me, in modo particolare si rivolgerà a tutti i giovani come rappresentante laica. Una nuova responsabile della Pastorale giovanile diocesana, che è Federica Fiorda. L’arcivescovo ci teneva che la presentassi. Penso sia importante che anche una giovane sia anche la referente laica per tutto quello che occorre, le informazioni, e soprattutto per essere “ponte” con gli educatori». Federica Fiorda subentra a Piero Mancini.
Quindi un riferimento all’imminente Giubileo 2025, che la Pastorale giovanile vivrà anche a livello diocesano con quattro appuntamenti, uno dei quali sarà particolarmente coinvolgente: «A maggio – annuncia don Domenico – ripeteremo il pellegrinaggio a piedi, che già in passato veniva svolto, al Santuario di San Nunzio Sulprizio a Pescosansonesco partendo da Torre de’ Passeri. Come sapete, noi abbiamo un giovane santo diocesano – San Nunzio – e vogliamo rivivere questo momento anche insieme all’arcivescovo Valentinetti, che camminerà con noi (a breve verranno diffuse informazioni più precise)».
Quindi una prima precisazione in riferimento al Giubileo degli adolescenti, che si terrà a Roma dal 25 al 27 aprile 2025: «L’invito per chi vuole partecipare – spiega il direttore della Pastorale giovanile – è di organizzarsi a livello parrocchiale e partire con le iscrizioni. L’Arcidiocesi fornirà solo un aiuto per allestire alcuni pullman, per i gruppi che avranno bisogno di un supporto».
Un’ultima indicazione, poi, anche in riferimento al Giubileo dei giovani che si terrà dal 28 luglio al 3 agosto 2025: «Vi chiediamo un po’ di pazienza – conclude don Domenico Di Pietropaolo -, perché anche a Roma stanno predisponendo l’appuntamento. Intanto chiediamo alle parrocchie che vogliono organizzarsi in maniera autonoma di farcelo sapere, al fine di fornire tutte le indicazioni utili per aderire e partecipare all’evento».
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