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Arte e solidarietà al Centro Sai di Pescara: “La collaborazione porta frutti”

Ieri mattina è stata inaugurata la mostra permanente con le opere degli studenti del Liceo Misticoni-Bellisario sul tema della lotta alla violenza di genere, al Centro "Lape Dream" gestito dalla Caritas diocesana

Lo ha detto Alessia Nespoli, coordinatrice del Centro di accoglienza Sai “Lape Dream” di Pescara, durante l’inaugurazione della mostra permanente “(Di)Segno di Speranza” con gli studenti del MiBe, nell’ambito della rassegna “365 giorni No alla violenza sulle donne” organizzata dal Comune di Pescara.

Un simbolo di bellezza, una potenza generatrice, l’emblema della rinascita. A queste immagini gli studenti della 4H del Liceo Artistico Misticoni-Bellisario di Pescara hanno fatto ricorso per imprimere sulla tela l’essenza della vita di una donna che ha subito violenza. A sua volta, questa è l’essenza della mostra permanente “(Di)Segno di Speranza” inaugurata ieri mattina e collocata negli ambienti esterni del Centro di accoglienza Sai “Lape Dream” in Via Stradonetto, di proprietà del Comune di Pescara e gestito dalla Caritas dell’Arcidiocesi di Pescara-Penne.

Alcuni quadri esposti

Nei dipinti la donna è raffigurata come un corpo stretto tra i legacci dell’amore molesto, che le negano una libertà a cui non può rinunciare e che vuole riprendersi. E allora ecco che sopraggiungono farfalle che si librano, fiori che si schiudono, icone di bellezza, Veneri e dee ad affermare l’immagine di una donna consapevole del suo corpo e del suo amor proprio, pronta a ricominciare a vivere liberamente.

Alessia Nespoli, coordinatrice Centro di accoglienza Sai Pescara

«Noi come Caritas e come centro d’accoglienza – spiega Alessia Nespoli, coordinatrice del Centro Sai a Pescara, a proposito del rapporto con le scuole – prestiamo molta attenzione all’espressione artistica e ai ragazzi, ci piace molto lavorare con le scuole e quindi abbiamo un po’ messo insieme le due cose. La collaborazione è importantissima, anzi noi la cerchiamo molto e vediamo che porta molto frutto proprio a livello di impatto sul territorio. Perché ciò che queste donne vivono non resta soltanto una sofferenza, condividendo un po’ con il territorio, con le persone che decidono di aiutarci, diventa uno sprone per abbellire questo mondo, diventa uno sprone per portare la solidarietà, per portare l’accoglienza e il senso dell’accoglienza nel territorio che viviamo. Per noi è solo una gioia e per le ragazze accolte diventa anche un riscatto».

Adelchi Sulpizio, assessore alle Politiche Sociali, con Luigia Maggiore, insegnante del MiBe

Il progetto è nato a novembre dello scorso anno nell’ambito del cartellone di “365 Giorni No alla Violenza sulle Donne” promosso dall’assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Pescara, nelle mani di Adelchi Sulpizio, un’idea che trova piena attuazione nel concetto di mostra permanente: «Affianco alle misure concrete di tutela delle donne, che noi già mettiamo in pratica come Comune, è importante questa attività di sensibilizzazione, che si inserisce in un cartellone di oltre 35 eventi, grazie alle numerose associazioni che vogliono collaborare. Questo è un problema soprattutto culturale e questa bellissima mostra ci ricorda che dobbiamo parlare tutti i giorni della violenza sulle donne».

«Oggi, a conclusione di tutto il lavoro svolto nel corso di un anno, con la messa in opera di questi lavori, con l’accoglienza che abbiamo ricevuto qui al centro Caritas, i ragazzi hanno chiuso un cerchiointerviene Luigia Maggiore, docente di discipline plastico-scultoree del Liceo MiBe di Pescara – e lo hanno chiuso in più modi. Hanno da un lato visto la valenza del loro lavoro e in secondo luogo hanno visto quanto questo lavoro è importante e lo hanno visto negli occhi delle persone che ogni giorno qui, in questo centro, hanno accoglienza, hanno supporto e solidarietà».

Cinzia Sidonio, psicologa Sai

«Abbiamo pensato di poter raccontare anche a questi ragazzi quelle che sono purtroppo spesso le esperienze delle donne che sono accolte all’interno dei nostri centri, ma con l’obiettivo di lasciare uno spazio nel quale loro potessero riflettere e ragionare proprio su questa tematica così importante», afferma Cinzia Sidonio, psicologa del Sai di Pescara, raccontando il percorso fatto dagli studenti, che li ha portati a realizzare i quadri al termine dello scorso anno scolastico. «Il dialogo con i ragazzi è stato molto fruttuoso, grazie all’aiuto della professoressa Maggiore abbiamo trovato un metro di comunicazione che potesse essere efficace anche per far arrivare i messaggi importanti. Ma devo dire che questi ragazzi sono stati davvero fantastici, hanno individuato subito quelli che potevano essere anche i punti di speranza, non solo quelli di difficoltà e quindi poter poi lavorarci su», ha concluso la psicologa.

La scopertura dei quadri è avvenuta alla presenza dei rifugiati e degli operatori del Centro di accoglienza e si è conclusa con un momento conviviale condiviso con gli studenti e le insegnanti presenti del Liceo Artistico MiBe.

About Benedetta Pisano (36 Articles)
Nata a Pescara nel 1994 e laureata con lode in "Giornalismo e cultura editoriale" all'Università degli Studi di Parma. Sono giornalista pubblicista e conduco una rubrica culturale intitolata "Benedetta tra le righe" su Radio Speranza. La mia più grande passione sono i libri, ne parlo continuamente.