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Sinodo: “Non è un parlamento, ma un luogo di ascolto nella comunione”

Il Pontefice si è ulteriormente raccomandato con i padri sinodali, affinché «non trasformino - ammonisce il Papa - i nostri contributi in puntigli da difendere o agende da imporre, offrendoli come doni da condividere, pronti anche a sacrificare ciò che è particolare, se ciò può servire a far nascere insieme qualcosa di nuovo secondo il progetto di Dio. Altrimenti finiremo per chiuderci in dialoghi tra sordi, dove ciascuno cerca di tirare acqua al proprio mulino senza ascoltare gli altri, e soprattutto senza ascoltare la voce del Signore"

Lo ha affermato stamani Papa Francesco nella messa inaugurale della seconda sessione della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi

Papa Francesco nella veglia di preghiera alla vigilia della seconda sessione del Sinodo dei vescovi - Foto: Vatican media/Sir

Papa Francesco, stamani in piazza San Pietro, ha presieduto la santa messa in occasione dell’apertura della seconda sessione della sedicesima Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, dal tema “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione, missione”, che inizierà oggi: «Il Sinodo è un cammino – spiega il Papa -, in cui il Signore mette nelle nostre mani la storia, i sogni e le speranze di un grande Popolo: di sorelle e fratelli sparsi in ogni parte del mondo, animati dalla nostra stessa fede, mossi dallo stesso desiderio di santità, affinché con loro e per loro cerchiamo di comprendere quale via percorrere per giungere là dove Lui ci vuole portare».

Quindi il Pontefice ha riassunto il compito di questa fase conclusiva del percorso sinodale: «Ascoltare e comprendere le voci – illustra Francesco -, cioè le idee, le attese, le proposte, per discernere insieme la voce di Dio che parla alla Chiesa». Quindi l’esortazione, rivolta ai 368 padri sinodali, ad accostarsi «con rispetto e attenzione, nella preghiera e alla luce della Parola di Dio, a tutti i contributi raccolti in questi tre anni di lavoro intenso, di condivisione, di confronto e di paziente sforzo di purificazione della mente e del cuore».

Successivamente, il Santo Padre ha fatto un importante precisazione: «La nostra – puntualizza Papa Bergoglio – non è un’assemblea parlamentare, ma un luogo di ascolto nella comunione, in cui, come dice San Gregorio Magno, ciò che qualcuno ha in sé parzialmente, è posseduto in modo completo in un altro e benché alcuni abbiano doni particolari, tutto appartiene ai fratelli nella carità dello Spirito. Perché ciò avvenga, c’è una condizione: che ci liberiamo da quello che, in noi e tra noi, può impedire alla carità dello Spirito di creare armonia nella diversità».

A tal proposito, il Papa ha rivolto un monito a tutti i partecipanti: «Non è in grado di sentire la voce del Signore – avverte Papa Francesco – chi con arroganza presume e pretende di averne l’esclusiva. Ogni parola, invece, va accolta con gratitudine e semplicità, per farsi eco di ciò che Dio ha donato a beneficio dei fratelli».

Per questo il Pontefice si è ulteriormente raccomandato con i padri sinodali, affinché «non trasformino i nostri contributi in puntigli da difendere o agende da imporre, offrendoli come doni da condividere, pronti anche a sacrificare ciò che è particolare, se ciò può servire a far nascere insieme qualcosa di nuovo secondo il progetto di Dio. Altrimenti finiremo per chiuderci in dialoghi tra sordi, dove ciascuno cerca di tirare acqua al proprio mulino senza ascoltare gli altri, e soprattutto senza ascoltare la voce del Signore».

Questo il grido d’allarme del Santo Padre: «Ricordiamoci – conclude – che nel deserto non si scherza. Se non si presta attenzione alla guida, presumendo di bastare a sé stessi, si può morire di fame e di sete, trascinando con sé anche gli altri. Mettiamoci dunque in ascolto della voce di Dio e del suo angelo, se davvero vogliamo procedere sicuri nel nostro cammino al di là dei limiti e delle difficoltà».

About Davide De Amicis (4476 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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