“Il Vangelo della misericordia sia alla base delle nostre scelte”
"Non illudiamoci - ammonisce il Pontefice -: senza amore niente dura, tutto svanisce, si sfalda, e ci lascia prigionieri di una vita sfuggente, vuota e senza senso, di un mondo inconsistente che, al di là delle facciate, ha perso ogni credibilità, perché ha scandalizzato i piccoli"
È stata una santa messa intensa e significativa, quella con cui ieri mattina Papa Francesco – nella stadio “Re Baldovino” di Bruxelles – ha concluso il suo viaggio apostolico in Belgio e Lussemburgo. Tra gli altri argomenti toccati nell’omelia, il Papa ha rivolto un monito ai presenti: «Se vogliamo seminare per il futuro, anche a livello sociale ed economico – suggerisce -, ci farà bene tornare a mettere alla base delle nostre scelte il Vangelo della misericordia. Altrimenti, per quanto apparentemente imponenti, i monumenti della nostra opulenza saranno sempre colossi dai piedi di argilla. Non illudiamoci: senza amore niente dura, tutto svanisce, si sfalda, e ci lascia prigionieri di una vita sfuggente, vuota e senza senso, di un mondo inconsistente che, al di là delle facciate, ha perso ogni credibilità, perché ha scandalizzato i piccoli».
Da qui il riferimento ad Anna di Gesù beatificata proprio ieri: «Questa donna – riconosce il Pontefice – è stata tra le protagoniste, nella Chiesa del suo tempo, di un grande movimento di riforma, sulle orme di una gigante dello spirito – Teresa d’Avila –, di cui ha diffuso gli ideali in Spagna, in Francia e anche qui, a Bruxelles, e in quelli che allora erano chiamati Paesi Bassi Spagnoli. In un tempo segnato da scandali dolorosi, dentro e fuori la comunità cristiana – ha raccontato il Papa – lei e le sue compagne, con la loro vita semplice e povera, fatta di preghiera, di lavoro e di carità, hanno saputo riportare alla fede tante persone, al punto che qualcuno ha definito la loro fondazione in questa città come una calamita spirituale. Per scelta, non ha lasciato scritti. Si è impegnata invece a mettere in pratica ciò che, a sua volta, aveva imparato e con il suo modo di vivere, ha contribuito a risollevare la Chiesa in un momento di grande difficoltà».
Da qui l’invito: «Accogliamo allora con riconoscenza – ribadisce il Santo Padre – il modello di santità al femminile che ci ha lasciato, delicato e forte, fatto di apertura, di comunione e di testimonianza. Raccomandiamoci alla sua preghiera, imitiamone le virtù e rinnoviamo con lei il nostro impegno a camminare insieme sulle orme del Signore».