“Maria è immagine e modello della Chiesa: ci rappresenta tutti”
A breve partiranno i lavori di realizzazione della nuova chiesa della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo: "La spesa per costruire la chiesa – precisa monsignor Valentinetti - la paga la Conferenza episcopale italiana per il 70% attraverso l’8xmille. Il restante 30% delle spese, invece, verrà coperto grazie alla partecipazione dei fedeli"

Ieri e lunedì 15 luglio sono stati due giorni di grande festa nella parrocchia della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo a Montesilvano, che ha celebrato la sua santa patrona anche attraverso la santa messa presieduta dall’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti, concelebrata dal parroco don Valentino Iezzi, nella chiesa grande.

Nell’omelia il presule ha riaffermato l’importanza e il valore della presenza della Vergine Maria: «Le letture che sono state proclamate in questa festa della Madonna del Carmine – afferma il presule -, ci permettono di scrutare una prerogativa di Maria che forse, molte volte, ci sfugge. Noi siamo tanto devoti di Maria. Siamo devoti perché è la madre di Gesù, Betlemme, Nazareth, il testo che avete ascoltato (Giovanni 19,25-27). Ma Maria, in fondo, chi è? Che cosa stato? Lo sappiamo, il Vangelo ce lo dice. Ma oggi, chi è Maria? La risposta ce la dà il Consiglio ecumenico Vaticano II in uno dei capitoli della Lumen gentium, la Costituzione sulla Chiesa. Maria è, ricordatevi sempre queste parole che vi sto dicendo questa sera, immagine e modello della Chiesa. Cioè Maria è la Chiesa, Maria siamo noi, noi siamo Maria. Ecco perché dobbiamo essere devoti di Maria. Non perché ogni tanto qualcuno si sveglia e dice che la Madonna ha parlato. Rivelazioni varie e via di questo passo. Sì, potrebbe anche essere, ma non è la cosa più importante. La cosa più importante è che consideriamo Maria come immagine e modello della Chiesa che ci rappresenta tutti e ci riassume tutti. E la pagina del Vangelo che avete ascoltato, ha detto proprio questo: “Stavano presso la croce di Gesù Maria sua madre, la madre di Gesù, la sorella, Maria di Cleofa, Maria di Magdala“. E allora Gesù, vedendo che c’era il discepolo, usa una parola che nel Vangelo si ripete due volte, “donna”. Non la chiama madre, non la chiama Maria, la chiama donna. Sapete dove l’ha usata la stessa parola? Alle nozze di Cana: “Donna, che cos’è questo per me e te?” Perché alle nozze di Cana lo sposo c’è, perché alla fine riceve le congratulazioni in quanto ha conservato il vino buono. Ma la sposa non c’è. Ma c’è Gesù, lo sposo; Maria, la sposa, la Chiesa. Ecco perché la chiama donna. E quando sulla croce si celebra il matrimonio definitivo tra Cristo e l’umanità, tra Cristo e la Chiesa, Maria è la donna che simboleggia tutta l’umanità, che riassume tutta la Chiesa lì presente sul monte del Calvario».

Quindi un riferimento alla prima lettura: «Ci ha parlato di un altro monte – ricorda l’arcivescovo Valentinetti -, dove Elia ha visto una “nuvoletta”. Il monte del Calvario e il monte di Elia, se li mettiamo vicini, sapete che cosa sono? Sono il Monte della grazia. Perché dal Monte Calvario, dalla Chiesa, scaturisce la grazia che si genera nella vita di ognuno di noi con la mediazione di Maria, che ci riassume e ci fa diventare veramente figli suoi. Questa è la vera devozione di Maria, non è necessario andare in giro a scoprire le varie visioni, i vari messaggi. Abbiamo un messaggio formidabile, il messaggio dei messaggi. Maria è la Chiesa, Maria ci riassume. Ecco perché è mediatrice di ogni grazia, perché se ci rivolgiamo a lei, e ci rivolgiamo al mistero della Chiesa, al mistero dell’amore di Dio per l’umanità, di Cristo per la Chiesa. Saliamo anche noi sul Monte Carmelo, saliamo anche noi sul Monte Calvario a celebrare le nozze eterne quando il Signore tornerà nella gloria, ma già oggi a vivere la bellezza e la dolcezza dell’unione sponsale tra Cristo e la Chiesa in Maria. Amen».

Al termine della santa messa, prima dell’avvio della processione dell’effige mariana sulle strade del quartiere montesilvanese di Villa Carmine, il parroco don Valentino Iezzi ha annunciato che a breve partiranno i lavori di realizzazione della nuova chiesa della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, che si aggiungerà all’antica e attuale chiesetta ubicata in via Giovi: «Chi vorrà fare una donazione per contribuire ai lavori di costruzione – propone il presbitero -, potrà rivolgersi in sacrestia per avere l’Iban a cui fare il versamento».
Ma solo in parte la chiesa verrà realizzata attraverso le sovvenzioni dei fedeli: «La spesa per costruire la chiesa – precisa monsignor Valentinetti – la paga la Conferenza episcopale italiana per il 70% attraverso l’8xmille. Quindi, se firmate l’8×1000, date la possibilità di fare questa chiesa e altre che serviranno in Italia. Il restante 30% delle spese, invece, verrà coperto grazie alla partecipazione dei fedeli. Io sono sicuro che, prima o poi, questa cosa accadrà. Ci vuole un po’ di pazienza. Speriamo entro tre anni, magari prima, chissà, di poter consacrare anche questa chiesa intitolata alla Madonna del Carmine».