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Il Presidente Mattarella inaugura la Settimana sociale di Trieste

"Con il vostro contributo avete arricchito, in questi quasi centoventi anni dalla prima edizione, il bene comune della Patria e, di questo, la Repubblica vi è riconoscente"

Al via la 50° edizione del raduno dei cattolici in Italia

Il Presidente Mattarella alla Settimana sociale di Trieste. Ph: Quirinale.

Ieri, 3 luglio, si è aperta a Trieste la 50° Settimana sociale dei cattolici in Italia, l’evento che, fin dal 1907, a cadenza pluriennale, riunisce i rappresentanti delle Chiese italiane per discutere sui temi rilevanti del Paese. L’edizione di quest’anno, dal titolo Al cuore della democrazia, è stata inaugurata dal discorso del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Nell’ampio intervento, il Capo dello Stato ha svolto una vera e propria lectio magistralis sul rapporto tra democrazia e libertà, spiegando come i due concetti siano indisgiungibili. Non sono mancati i riferimenti all’attualità, come l’astensionismo ormai sempre maggiore e il difficile rapporto tra rappresentatività e governabilità, nodo strategico su cui perennemente si svolge il dibattito politico sulle riforme costituzionali.

«È tutt’altro che improprio, allora, interrogarsi sul futuro della democrazia e sui compiti che le sono affidati – ha affermato il Presidente ai mille delegati presenti – proprio perché essa non è semplicemente un metodo, bensì costituisce lo “spazio pubblico” in cui si esprimono le voci protagoniste dei cittadini. Nel corso del tempo, è stata più volte posta, malauguratamente, la domanda “a cosa serve la democrazia?”. La risposta è semplice: a riconoscere – perché preesistono, come indica l’art. 2 della nostra Costituzione – e a rendere effettive le libertà delle persone e delle comunità».

Mattarella ha dunque avuto modo di ripercorrere la storia della democrazia italiana, evidenziando il prezioso contributo offerto dal pensiero cattolico, attraverso le prime Settimane sociali, il Magistero della Chiesa specialmente del post Concilio, l’impegno politico di brillanti cattolici come Dossetti e De Gasperi, Tosato e Gonella. «Il percorso dei cattolici, con il loro contributo alla causa della democrazia, non è stato occasionale né dato di recente – ha ricordato il Capo dello Stato -. Già l’ottava Settimana sociale, a Milano, nel 1913, non aveva remore nell’affermare la fedeltà dei cattolici allo Stato e alla Patria (quest’ultima posta più in alto dello Stato) sollecitando, contemporaneamente, il diritto di respingere ogni tentativo di “trasformare la Patria, lo Stato, la sua sovranità, in altrettante istituzioni ostili… mentre sentiamo di non essere a nessuno secondi nell’adempimento di quei doveri che all’una e all’altro ci legano”. Una espressione di matura responsabilità».

Il Presidente ha quindi rivolto parole di sincera gratitudine e di fiducioso incoraggiamento ai presenti, che saranno impegnati nei lavori fino a domenica: «Lo sforzo che, anche in questa occasione, vi apprestate a produrre per la comunità nazionale, richiama le parole con cui il Cardinale Poletti, nel 1988, accompagnò, dopo vent’anni, la ripresa delle Settimane Sociali: “diaconia della Chiesa italiana al Paese”. Con il vostro contributo avete arricchito, in questi quasi centoventi anni dalla prima edizione, il bene comune della Patria e, di questo, la Repubblica vi è riconoscente».

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Classe 2000, è di Torre de' Passeri. Dopo la maturità scientifica con lode, ha conseguito, con lode e menzione di merito, il titolo di dottore magistrale in giurisprudenza. È attualmente dottorando di ricerca in Diritto civile. Da giugno 2022 è iscritto all'Albo dei Giornalisti, elenco Pubblicisti.

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