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Omicidio Luciani: “Serve solidarietà pedagogica, non puntare il dito”

"Il mio pensiero – conclude l’arcivescovo Valentinetti - va al ragazzo ucciso, alla sua famiglia e mi unisco al dolore per una perdita così prematura e tragica. Prego con loro e per loro. Sento, altresì, il dovere di sentirmi vicino anche ai genitori dei presunti assassini. Non possiamo puntare il dito su di loro, è inutile, e forse è anche un modo semplice per condannare qualcuno senza battere il nostro petto, in un mea culpa che è, senza dubbio, comunitario"

Lo ha affermato l’arcivescovo Valentinetti all’agenzia di stampa Sir, dopo l’uccisione del 16enne Christopher Thomas Luciani

Mons. Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara-Penne

Anche l’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti, interpellato dall’agenzia di stampa Sir, ha commentato il drammatico omicidio del 16enne Christopher Thomas Luciani, avvenuto domenica sera al Parco Baden Powell ad opera di due presunti assassini coetanei, già fermati dalla Polizia, che lo avrebbero trafitto con 25 coltellate per un movente relativo ad un debito per droga di 250 euro: «Il terribile omicidio di Pescara – afferma il presule – richiama la coscienza di noi adulti. È, senza dubbio, un monito, purtroppo tangibile, alle responsabilità di ciascuno di noi. Troppe volte deleghiamo l’educazione e la formazione agli altri in un battibecco acceso sugli obblighi che le famiglie, la scuola e la Chiesa hanno nei confronti dei giovani; troppe volte puntiamo il dito su ciò che gli altri debbano fare nei confronti dei ragazzi. Eppure la cronaca ci dice quotidianamente come questa contesa non funzioni ed è sempre più necessaria un’antica e nuova solidarietà pedagogica».

Quindi il messaggio di vicinanza alle famiglie di tutti i giovani coinvolti nella drammatica vicenda: «Il mio pensiero – conclude l’arcivescovo Valentinetti – va al ragazzo ucciso, alla sua famiglia e mi unisco al dolore per una perdita così prematura e tragica. Prego con loro e per loro. Sento, altresì, il dovere di sentirmi vicino anche ai genitori dei presunti assassini. Non possiamo puntare il dito su di loro, è inutile, e forse è anche un modo semplice per condannare qualcuno senza battere il nostro petto, in un mea culpa che è, senza dubbio, comunitario».

About Davide De Amicis (4434 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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