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Da Collecorvino a Palermo sulle orme di don Puglisi, Biagio Conte e Borsellino

"Questo pellegrinaggio – racconta don Roberto Goussot - avverrà dopo un anno in cui i ragazzi hanno riflettuto molto sulle beatitudini evangeliche, le quali sono state sviscerate incontro per incontro dentro la logica del prendersi cura. Quell’“I care” di don Milani che ha aiutato molte delle generazioni successive a riflettere e sta ulteriormente aiutando a riflettere oggi. Un pellegrinaggio, appunto, che punta a guardare come l'ideale della verità e della giustizia può essere incarnato, per noi e Gesù Cristo, anche nella santità ordinaria"

È l’esperienza che, dall’11 al 14 luglio, vivrà un gruppo post cresima di 13 adolescenti guidati dal parroco don Roberto Goussot

Il gruppo post cresima di Collecorvino che, accompagnato da don Roberto Goussot, partirà alla volta di Palermo

Da Collecorvino a Palermo sulle orme del Beato Pino Puglisi, di Fratel Biagio Conte e dell’indimenticato magistrato Paolo Borsellino. È questa l’esperienza che vivrà per tre giorni, dall’11 al 14 luglio prossimi, un gruppo post cresima di tredici adolescenti (ai quali si aggiungerà un giovane che ha vissuto l’anno propedeutico per l’ammissione in Seminario) – di età compresa tra i 15 e i 18 annidella parrocchia di Sant’Andrea Apostolo in Collecorvino (Pescara), guidato da quattro educatori tra i quali spicca il parroco don Roberto Goussot: «Questa vuole essere un’esperienza – premette il giovane presbitero – che punta soprattutto a suscitare delle domande forti nei ragazzi, visto che gli adolescenti di oggi hanno bisogno anche di fare esperienze forti. Magari potrà essere l’occasione affinché questi ragazzi vengano segnati nel periodo dell’adolescenza da un’esperienza molto positiva, molto importante da un punto di vista qualitativo. Potrà essere un aiuto per loro per approfondire ancora di più la bellezza di stare nella verità attraverso le orme del Vangelo».

Don Roberto Goussot, parroco di Sant’Andrea Apostolo in Collecorvino

Appena giunti nel capoluogo siciliano, i giovani verranno dapprima accolti nella parrocchia di San Gaetano, nel quartiere di Brancaccio, che fu diretta dal Beato don Pino Puglisi prima di subire il martirio il 15 settembre del 1993 ad opera di Cosa nostra. I ragazzi verranno accolti dalle animatrici del Centro Padre Nostro, che venne aperto proprio dal parroco antimafia: «Questo pellegrinaggio – racconta don Roberto – avverrà dopo un anno in cui i ragazzi hanno riflettuto molto sulle beatitudini evangeliche, le quali sono state sviscerate incontro per incontro dentro la logica del prendersi cura. Quell’“I care” di don Milani che ha aiutato molte delle generazioni successive a riflettere e sta ulteriormente aiutando a riflettere oggi. Un pellegrinaggio, appunto, che punta a guardare come l’ideale della verità e della giustizia può essere incarnato, per noi e Gesù Cristo, anche nella santità ordinaria. Dentro questo itinerario i ragazzi si confronteranno su di un sacerdote come don Pino Puglisi, che ha portato a compimento con la sua vita tutto l’itinerario spirituale».

Ma non sarà la sola figura del Beato Puglisi a guidare l’esperienza siciliana dei giovanissimi corvinesi: «I ragazzi si confronteranno poi con la figura di Paolo Borsellino. Andremo in via D’Amelio (il luogo dove, in un attentato dinamitardo compiuto da Cosa nostra il 19 luglio 1992, il magistrato morì insieme alle donne e agli uomini della sua scorta). Qui i giovani vivranno un ulteriore momento forte. In seguito rifletteranno anche sulla dimensione del servizio, visitando la missione di Fratel Biagio Conte che ci ha lasciato pochi mesi fa. Un personaggio, quest’ultimo, molto importante per la città di Palermo. Lui è stato un eremita che ha girato l’Europa e ha testimoniato, con la sua semplicità e la sua bellezza, proprio la beatitudine dell’essere poveri in spirito attraverso quel suo sorriso e quella sua felicità data dal fatto che aveva incontrato il Signore Gesù nella sua vita».

Il Beato don Pino Puglisi

A guidare il gruppo corvinese in questa tre giorni, ci saranno delle guide particolari: «Sarà aiutato da queste ragazze del Centro Padre Nostro che, insieme all’attuale parroco di Brancaccio (don Maurizio Francoforte, il secondo successore di don Puglisi) vivono in prima persona il radicamento nelle proprie origini, quelle palermitane, orgogliose dei testimoni che hanno avuto. Ascolteremo anche alcune figlie spirituali di don Pino Puglisi, che potrebbero proprio aiutare i ragazzi a farsi le domande giuste».

Sarà questo un itinerario spirituale concreto, volto alla scoperta di alcuni personaggi contemporanei che hanno scelto di “sporcarsi le mani” per aiutare il prossimo fino al sacrificio della vita: «A sottolineare che soprattutto oggi – osserva il parroco di Collecorvino paese -, le nuove generazioni hanno bisogno di fare esperienza della vita anche attraverso episodi poco piacevoli, che possono capitare nella vita, dando una rilettura altamente positiva anche delle avversità e dei momenti difficili. I ragazzi, quest’anno, sono stati spronati proprio a compiere questo percorso, per incarnare la vita in tutte le sue dimensioni e ciò che è importante è mettere al centro la presenza del Signore Gesù, morto e risorto, che dà senso a tutto».

Fratel Biagio Conte – Foto: Gugliemo Aguglia/Sir

A tal proposito, spicca l’eredità morale e di impegno civile lasciata dall’indimenticato giudice Paolo Borsellino, martire nel suo impegno per la legalità contro le mafie: «L’elemento che è scaturito durante il nostro percorso annuale – precisa don Roberto Goussot – è che questi ragazzi hanno bisogno di rifarsi ad una giustizia che si può “toccare con le mani”. Il giudice Borsellino l’ha incarnata nella sua vita di tutti i giorni insegnando, e questo è il messaggio che passerà più di tutti, ad affrontare la vita con le sue paure trasformandole in coraggio. Lui stesso diceva “la paura fa parte dell’uomo, ma a questa deve far seguito una scelta che a quel punto non può che essere di coraggio”. Quindi assumere la vita da adulti, insegnare a questi ragazzi a diventare adulti. Scelte che segnano, ma che rendono più belli. Ciò rientra anche nella misura evangelica, con il Signore che – piano piano – lavora la sua scultura, facendone un capolavoro».

I magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino – Foto: Ansa/Sir

Da qui gli auspici del parroco di Sant’Andrea Apostolo in Collecorvino, confidando che questa esperienza lasci un solco profondo nella vita di questi giovani: «L’augurio che mi faccio – conclude don Roberto – è che possano tornare con un interesse di spessore per la vita, perché oggi i nostri rapporti sono sempre troppo superficiali e fuggevoli. Invece speriamo che queste giornate diano proprio spessore e sapore alla loro vita. Ecco, il sapore della vita come il sale della terra, che dà senso un po’ a tutti i cibi».

About Davide De Amicis (4434 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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