Contrasto alla povertà: “Partire da chi sta peggio per varare misure efficaci”
"L’Italia è il Paese dove la povertà si eredita – conclude don Marco Pagniello, direttore di Caritas italiana -. Partire dai poveri è un dovere nella lotta alla povertà. Partire ogni volta da zero con le misure di contrasto, invece, è un errore. Servono quindi continuità e l’ascolto da parte della politica di chi monitora quotidianamente i fenomeni sociali"

Il direttore di Caritas italiana don Marco Pagniello ha voluto commentare i dati contenuti nel “Rapporto di monitoraggio del Reddito di cittadinanza”, realizzato dal Comitato scientifico per la valutazione del Reddito di cittadinanza e diffuso alcuni giorni fa: «L’uscita del Rapporto di monitoraggio del Comitato – commenta il presbitero – conferma anzitutto che per disegnare misure efficaci di contrasto alla povertà occorre partire da chi sta peggio».
Ma non solo: «Le conclusioni – aggiunge l’organismo pastorale della Cei per la promozione della carità – confermano pienamente quanto fatto rilevare da Caritas Italiana nel 2021. Da aprile 2019 a dicembre 2023, sono stati complessivamente più di 5 milioni coloro che hanno ricevuto Reddito o Pensione di cittadinanza (rivolta a coloro che avevano più di 67 anni), con un terzo di essi che lo ha ricevuto continuativamente per tutti e 4 gli anni. La spesa di 34 miliardi, ha permesso di coprire il picco di accessi che si è registrato nel 2020 e nel 2021 a causa dell’emergenza Covid. Un’ampia platea di persone, ma quante in povertà assoluta?».
Questo l’interrogativo posto da Caritas italiana, al quale ha poi dato anche una risposta: «Se consideriamo il totale delle famiglie in povertà, l’Istat – prosegue la nota della Caritas – ha calcolato che poco più del 30% di esse ha ricevuto il Reddito di cittadinanza tra il 2020 e il 2022. Che cosa significa? Che nonostante la spesa totale e il consistente numero di persone raggiunte da questo aiuto, i due terzi di coloro che vivono nelle condizioni peggiori, le persone in povertà assoluta, appunto, non hanno usufruito di questo sostegno. Già nel 2021 Caritas Italiana, nel suo monitoraggio sul Reddito di cittadinanza aveva previsto, con delle simulazioni ad hoc, che il 44% delle famiglie in povertà avrebbe ricevuto il Reddito di cittadinanza e che quindi più del 50% di esse sarebbe rimasto senza aiuto. Purtroppo i dati del Rapporto di monitoraggio, sono peggiori di quanto avevamo prospettato. Per Caritas Italiana, dunque, «una misura di reddito minimo che lascia scoperte così tante persone in povertà assoluta o non può dirsi una misura di reddito minimo, oppure è difettosa nella sua costruzione».
Da qui il richiamo di don Marco Pagniello: «Il metodo della Caritas – ricorda il sacerdote pescarese – è stare accanto ai più poveri e accompagnarli, non basta l’assistenzialismo, e per farlo occorrono tempo e interventi a livello locale, come la formazione e la riqualificazione, ad esempio, altrimenti si compromette l’efficacia degli interventi».
Infine il monito di don Pagniello: «L’Italia è il Paese dove la povertà si eredita – conclude il direttore di Caritas italiana -. Partire dai poveri è un dovere nella lotta alla povertà. Partire ogni volta da zero con le misure di contrasto, invece, è un errore. Servono quindi continuità e l’ascolto da parte della politica di chi monitora quotidianamente i fenomeni sociali. Adesso sarà importante tener conto del rapporto del Comitato per non disperdere quanto acquisito. E noi continueremo con i nostri monitoraggi».