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Sinodo diocesano: “Il Signore si sta manifestando ed è consolante”

"Questo percorso sta andando molto bene – commenta Stefano Bucci, operatore del Centro studi Missione Emmaus, a margine dei lavori -, soprattutto perché c'è stata una grande disponibilità fin dall'inizio dell'anno pastorale, quando abbiamo lavorato con i sacerdoti muovendo i primi passi e condividendo questa prospettiva. E poi c'è stato anche un coinvolgimento molto significativo. 35 parrocchie sono davvero tante come Chiesa che cammina insieme nel rimettere a fuoco un nuovo sogno missionario"

Lo ha affermato sabato 25 maggio l’arcivescovo Valentinetti, avviando i lavori dell’Assemblea sinodale diocesana a Montesilvano

L'arcivescovo Valentinetti presiede i lavori dell'Assembla sinodale diocesana

Si intitola “Dall’esilio al sogno” il percorso sinodale della Chiesa di Pescara-Penne che, nella mattina dello scorso sabato 25 maggiopresso il Grand Hotel Adriatico di Montesilvano, ha vissuto un nuovo momento di confronto grazie all’Assemblea sinodale diocesana dal tema “Narrare per credere” a cui hanno preso parte parroci, vice parroci e facilitatori impegnati nel cammino sinodale delle 35 parrocchie diocesane che per prime, formando tavoli di lavoro per un massimo di otto componenti ciascuno, hanno detto “sì” all’invito rivolto a tutti i parroci dall’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti di intraprendere un percorso volto a ripensare e rilanciare l’impegno missionario delle singole realtà parrocchiali. Un percorso sinodale di ascolto, confronto e condivisione, vissuto allo stesso modo dagli uffici pastorali e dai movimenti e associazioni attivi in diocesi, che culminerà con l’individuazione – da parte di ogni singola realtà – di un “sogno missionario” da realizzare poi concretamente.

I tavoli dell’Assemblea sinodale diocesana

Al centro di quest’ultimo appuntamento la conversazione nello Spirito, portata avanti nell’ambito dei tavoli di confronto animati dai tanti partecipanti intervenuti, i quali dapprima hanno pregato insieme ascoltando un brano biblico (Genesi 28, 11-17) seguito dall’omelia dell’arcivescovo Valentinetti, iniziata con la condivisione di un dono e di un sogno: «Come vedete – esordisce il presule -, davanti a me c’è una piccola rappresentazione lignea di un tavolo sinodale. Ma le immagini che sono rappresentate sono di colore nero, perché questo tavolo sinodale viene dall’Africa. Mi è stato regalato in questi giorni da monsignor Giovanni Gaspari, già nunzio apostolico in Angola (ora nunzio apostolico in Corea e Mongolia), che ha creduto bene di portare questo piccolo segno di comunione, perché anche lì si stanno svolgendo i tavoli sinodali. Per cui, vedetevi anche rappresentati da questa piccola immagine di comunione con un mondo che certamente non è il nostro, ma che cammina con noi. L’altra notte, dopo questo gesto di carità e amore di monsignor Gaspari, ho fatto un sogno. Io sogno spesso e di solito non ricordo i sogni, ma questo sì e ho sognato dei tavoli sinodali. Ho sognato tantissime facce che non avevo mai visto, così la mattina mi sono detto che probabilmente ero stato influenzato dalle immagini dei fratelli di colore che sono rappresentati dalle statue che mi hanno donato. Ma questa mattina ho capito che il mio sogno si è avverato, perché vedo tante facce nuove e questo veramente mi consola. Vedo anche tante facce solite, che più o meno hanno tanti impegni in parrocchia, ma vedo anche tante facce nuove e questo vuol dire che il mio sogno si sta realizzando pian piano».

Quindi un riferimento al brano biblico del giorno: «Questa mattina ci viene proposto di salire su di una scala o, perlomeno, “sulla scala di Giacobbe”. Ma il processo che stiamo vivendo è proprio una grande arrampicata, ve lo assicuro. Il problema è che il testo dice che “gli angeli salivano e scendevano, salivano e scendevano”. Ecco, è quello che stiamo vivendo in questo tempo, stiamo salendo e scendendo, salendo e scendendo, stiamo andando avanti e indietro. E, riprendendo un pensiero del direttore dell’Ufficio liturgico diocesano don Emilio Lonzi, che non vuole essere una lode nei vostri riguardi, forse gli angeli siete voi facilitatori che chiaramente vi siete sobbarcati il compito di “salire e scendere” su tante situazioni della vostra realtà parrocchiale e adesso spero che tutti insieme possiamo dire che “siamo arrivati a un luogo terribile”. Un luogo che è terribile quando Dio si manifesta, quando Dio si fa conoscere. E io credo che in questo processo sinodale e di cammino che stiamo facendo, il Signore si sta manifestando. È questo ciò che è più bello e consolante».

Quindi l’arcivescovo di Pescara ha ricordato gli obiettivi dell’assemblea sinodale diocesana: «Questa mattina – illustra monsignor Valentinetti – sarà un momento di grande confronto per fare il punto della situazione. Si tratterà di continuare, per coloro che non hanno ancora terminato, le schede di riflessione nei tavoli parrocchiali, si tratterà di non avere fretta di compiere già la scelta dei nuovi paradigmi, si tratterà di camminare insieme perché dobbiamo camminare insieme e, soprattutto, mano nella mano, guidati amorevolmente da chi ci sta aiutando in questo percorso».

Infatti ad affiancare la Chiesa di Pescara-Penne in questo percorso di ripensamento è il Centro studi Missione Emmaus che, in queste settimane, sta svolgendo diversi laboratori tematici tanto nelle parrocchie, quanto presso gli uffici di pastorale diocesana nonché presso associazioni e movimenti. Una realtà presente anche lo scorso sabato con l’animatore Stefano Bucci, il quale ha proposto alla riflessione dei tavoli di lavoro una scheda attraverso cui analizzare quattro fra i segni caratteristici di una Chiesa sinodale (corresponsabilità: una Chiesa sinodale si fonda sul riconoscimento della dignità comune derivante dal battesimo; ascolto: una Chiesa sinodale è una Chiesa dell’ascolto; incontro e dialogo: una Chiesa sinodale è una Chiesa dell’incontro e del dialogo; abitare le tensioni e l’incompletezza: caratteristica di una Chiesa sinodale è la capacità di gestire le tensioni senza esserne schiacciata) individuati nell’Instumentum laboris (nn. 19-31) dell’Assemblea sinodale universale di ottobre 2023.

Stefano Bucci, animatore del Centro studi Missione Emmaus

In questo modo, ripercorrendo quelli che sono stati i primi passi compiuti nel processo sinodale delle rispettive parrocchie, i partecipanti hanno poi appuntato quali aspetti rendono visibile o meno ciascuno dei quattro segni: «Quando si cammina insieme – spiega Bucci – c’è un movimento che procede da un nostro presente, noi percepiamo di essere in un determinato luogo e in un determinato tempo. Le nostre parrocchie sono come sono oggi, nel 2024. Quando ci mettiamo in cammino, in qualche modo, cerchiamo di assumere un altro sguardo, di muoverci, di guardare le cose con un altro punto di vista fino a individuare una direzione verso cui vogliamo andare. Questa mattina siete un segno di una Chiesa che cammina insieme. L’esperienza di una Chiesa che cammina e che insieme ricerca una direzione verso cui camminare, è proprio quella del discernimento e del discernimento in comune che, nel vostro caso, parte dalla vostra Chiesa locale e dalle vostre parrocchie, così come sono, e inizia a camminare verso un sogno missionario. È un po’ come se il vostro arcivescovo, che accompagna il cammino dei suoi discepoli, vi abbia detto “Non abbiate paura di sognare”. E voi, se siete qui oggi, avete raccolto questo invito e state cercando di far emergere questo sogno, che è il sogno di Dio. È quella direzione che lo Spirito Santo vi chiede di intraprendere lì nelle vostre comunità parrocchiali».

I risultati del confronto della mattinata hanno fatto emerge quattro conclusioni:

1. Una Chiesa che renda concreta e tangibile un’esperienza spirituale più significativa, centrata sulla Parola;

2. Una Chiesa di Battezzati che hanno sperimentato e testimoniano la Grazia (non “preto-centrica”);          

3. Una Chiesa inclusiva e apertura, sinergia di diversità (non uniformante e rigida);                                            

4. Una Chiesa con una nuova forma sociale, oltre le parrocchie, in piccole comunità segno) di cui si potrà tenere traccia nell’elaborazione del sogno missionario.

Al termine dei lavori si è tenuta una riunione dei soli parroci, i quali si sono confrontati sui prossimi passi da compiere nell’ambito del cammino sinodale: «Questo percorso sta andando molto bene – commenta Stefano Bucci, operatore del Centro studi Missione Emmaus, a margine dei lavori -, soprattutto perché c’è stata una grande disponibilità fin dall’inizio dell’anno pastorale, quando abbiamo lavorato con i sacerdoti muovendo i primi passi e condividendo questa prospettiva. E poi c’è stato anche un coinvolgimento molto significativo. 35 parrocchie sono davvero tante come Chiesa che cammina insieme nel rimettere a fuoco un nuovo sogno missionario. Tutto questo da attuare compiendo un discernimento che permetta di attivare nuove esperienze, che siano in discontinuità con quello che si è sempre fatto fino a questo momento. Quindi non cercando di sperimentare un po’ così, a sentimento, ma proprio partendo da un elemento ispirato che nasce dal discernimento, come quello del sogno missionario. Quest’ultimo darà una spinta per entrare, quando sarà il momento, in un’esperienza di sperimentazione pastorale».

About Davide De Amicis (4432 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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