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Spirito Santo: “Lavora nelle nostre vite per condurle alla via del bene”

"Anche se vediamo intorno a noi fatiche, difficoltà, incertezze, inquietudini - esorta l'arcivescovo Valentinetti -, noi possiamo essere il segno della presenza dello Spirito santo nella storia dell'umanità e nella storia di questo Paese. Una comunità cristiana coesa, una comunità cristiana che si vuole bene, una comunità cristiana che non pensa ai piccoli interessi privati, ai campanilismi, ma una comunità cristiana che respira l'alito dello Spirito Santo"

Lo ha affermato ieri l’arcivescovo Valentinetti, presiedendo la santa messa di Pentecoste sul sagrato della chiesa di Santa Maria della Cona a Civitella Casanova

L'arcivescovo Valentinetti pronuncia l'omelia

È stata come sempre molto sentita e partecipata dalla comunità locale la santa messa di Pentecoste, presieduta ieri mattina dall’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti sul sagrato della chiesa di Santa Maria della Cona a Civitella Casanova (Pescara). Una santa messa, quella concelebrata dal parroco don Norbert Maoko, officiata alla vigilia della festa patronale in onore della Beata Vergine Maria delle Grazie, che dai secondi vespri di ieri sera avrà luogo fino a martedì 21 maggio alle 18 quando sarà il canonico don Michele Cocomazzi a presiedere la santa messa di chiusura.

Don Norbert Maoko e monsignor Tommaso Valentinetti

Ma tornando alle messa di Pentecoste, che ricorda la discesa dello Spirito Santo sugli apostoli, il presule ne ha spiegato il significato nell’omelia: «La festa tradizionale di questa comunità parrocchiale, la Madonna della Cona, il giorno di Pentecoste – premette -, ci dà la possibilità di parlare – ammesso e non concesso che si possa dire qualche cosa – su chi è lo Spirito Santo. Maria fu piena di Spirito Santo. Sappiamo bene che all’annunciazione l’Arcangelo Gabriele le dice “Lo Spirito del Signore stenderà su di te la sua ombra e tu concepirai un figlio”. Ma se parliamo di Dio Padre, è facile dire “Creatore e Signore di tutte le cose”. Dio crea, Dio è l’eterno. Se parliamo di Gesù Cristo, la seconda persona della Santissima Trinità, possiamo leggere i vangeli. Quante cose ha fatto, quante cose ha detto, ha vissuto una vita molto intensa, è morto sulla croce. I vangeli dicono “è risorto dai morti”. Ma dello Spirito Santo, al di là delle parole del Vangelo, così come abbiamo ascoltato “Il Paraclito, il Consolatore vi annuncerà, vi ricorderà, sarà presente”».

Da qui le domande che tutti si porrebbero in questa situazione: «Ma presente come? – s’interroga l’arcivescovo Valentinetti -. Qual è la modalità di questa presenza? Nella prima lettura, abbiamo ascoltato che è sceso su Maria e gli apostoli nel cenacolo e i segni che essi hanno visto “grande rombo di tuono, forte vento, lingue di fuoco”, ma niente di più. E, in un altra parte del Vangelo di Giovanni, si dice che “lo Spirito è come il vento: ne senti la voce, ma non sai da dove viene, né dove va”. E allora che cosa possiamo dire dello Spirito? Qual è la definizione? Qual è la possibilità di capirci qualcosa di più? Come ha lavorato lo Spirito Santo prima della venuta di Gesù sulla faccia della terra? Come ha lavorato lo Spirito Santo durante la venuta di Gesù sulla faccia della terra? Come ha lavorato e lavora lo Spirito Santo oggi, nella storia della Chiesa, nella storia della comunità cristiana, nella storia dell’umanità? Tutti quanti si aspetterebbero gesti eclatanti, come il giorno di Pentecoste, “rombo di tuono”, “vento impetuoso”, magari anche qualche lingua di fuoco così bruciamo i nostri nemici! Niente di tutto questo. Non ci sono eclatanze che possano farci percepire la potenza dello Spirito. , qualche miracolo, qualche manifestazione nella storia dell’umanità e nella storia della Chiesa, ma di solito lo Spirito lavora dentro la nostra vita, lavora dentro la storia degli uomini, lavora dentro la storia dell’umanità. Si inserisce dentro le vicende umane per condurle alla via del bene. L’importante è essere capaci di percepire questa potenza dello Spirito, questa capacità dello Spirito di entrare dentro la vita di ognuno di noi».

I fedeli presenti ieri sul sagrato della chiesa di Santa Maria della Cona

Da qui un disincantato riferimenti al nostro contesto attuale: «Sono un po’ sconsolato da questo punto di vista – ammette l’arcivescovo di Pescara-Penne -, perché intorno a me – la storia è quasi sempre uguale – vedo poca capacità di accogliere lo Spirito. Non lo accolgono quelli che stanno facendo la guerra; non accolgono quelli che dicono che bisogna costruire delle armi, che bisogna spendere i soldi pubblici per costruire delle armi. Non accolgono il dono dello Spirito. Ieri il Papa, a Verona, ha sostenuto il popolo della pace dicendo che “la pace è l’unica soluzione e che la pace bisogna curarla”. E poi ha aggiunto che “non ci sono tanti uomini che stanno curando la pace, ci sono più uomini che stanno curando la guerra”. E poi le cattiverie, i femminicidi, i bullismi… Quante cose brutte che fanno percepire che non c’è questa attenzione alla grazia dello Spirito Santo, che pur lavora».

L’effige della Beata Vergine Maria delle Grazie custodita a Civitella Casanova

Da qui l’invito rivolto in particolare alla comunità civitellese, ma in generale a tutti i credenti: «Il nostro compito come comunità cristiana, voi particolarmente piccola comunità cristiana di Civitella Casanova – esorta monsignor Tommaso Valentinetti -, dev’essere di allargare il cuore alla potenza dello Spirito Santo per vivere secondo lo Spirito Santo, per esserne segno. Anche se vediamo intorno a noi fatiche, difficoltà, incertezze, inquietudini, noi possiamo essere il segno della presenza dello Spirito santo nella storia dell’umanità e nella storia di questo Paese. Una comunità cristiana coesa, che si vuole bene, che non pensa ai piccoli interessi privati, ai campanilismi, ma una comunità cristiana che respira l’alito dello Spirito Santo. Se è così, dimostreremo con la vostra vita e la nostra vita che lo Spirito esiste e che può operare grandi cose».

Infine la preghiera di affidamento del presule: «Che la Madonna della Cona ci accompagni, ci custodisca – conclude -. E lei, che ha accolto lo Spirito Santo e in lei è stato generato il Figlio di Dio, possa generare ancora una volta anche noi la presenza di Gesù Cristo nella nostra vita. Amen».

About Davide De Amicis (4432 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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