“Abbiamo sentito scoppi in lontananza, ma siamo tranquilli”
"Riteniamo – conclude Padre Claudio – che si sia trattata di una semplice "fiammata", in quanto pensiamo che né Israele né l’Iran abbiano interesse ad ampliare il conflitto. Perfino l’Aeroporto “Ben Gurion” di Gerusalemme ha ripreso le normali attività con i voli operativi"

Né la città vecchia di Gerusalemme, né tantomeno la quasi totalità del territorio israeliano – ad esclusione di una base militare parzialmente colpita – è mai stata colpita da nessuno degli oltre 170 droni e 150 missili, tra quelli balistici e i Cruise, lanciati nella notte tra sabato e domenica dall’Iran su Israele. Così gli studenti e il personale della Facoltà di Scienze bibliche e Archeologia della Pontificia Università Antonianum, ubicata proprio nella “città santa”, hanno fortunatamente udito solo rumori in lontananza.
Lo ha testimoniato il già decano e docente pescarese della Facoltà Padre Claudio Bottini (originario di Passo Cordone – Loreto Aprutino): «La scorsa notte – racconta il religioso – tra l’una e le due e abbiamo sentito degli scoppi, poi una sirena in lontananza. Sostanzialmente i droni e i missili iraniani sono stati intercettati e distrutti dalla controffensiva israeliana. Ci sembra eccessivo anche il clamore dei media, per quanto non ci meravigli. Noi siamo abbastanza tranquilli, i giovani con meno esperienza delle tensioni di questo territorio, forse, un po’ meno».
Da qui l’ottimismo della comunità religiosa francescana a Gerusalemme: «Riteniamo – conclude Padre Claudio – che si sia trattata di una semplice “fiammata”, in quanto pensiamo che né Israele né l’Iran abbiano interesse ad ampliare il conflitto. Perfino l’Aeroporto “Ben Gurion” di Gerusalemme ha ripreso le normali attività con i voli operativi».