Armamenti: “Attenzione a scelte non in linea con Magistero e Costituzione”
"Per preparare alla pace - ricorda monsignor Giuseppe Baturi -, bisogna educare gli uomini alla pace, come ha detto il cardinale Zuppi. Al di là delle questioni legislative, si tratta di un problema culturale il primato della persona e la salvaguardia della vita, della giustizia e della libertà dovrebbero sempre venire prima rispetto ad atteggiamenti agonistici. L’obiettivo della pace richiede l’educazione alla pace e le scelte conseguenti"

Nella Conferenza episcopale italiana, al termine della seduta primaverile del Consiglio episcopale permanente – che si è svolta a Roma da lunedì 18 marzo a ieri – desta preoccupazione in riferimento alla paventata corsa gli armamenti di cui si parla, ultimamente, in Europa: «Occorre mantenere alta l’attenzione – osserva monsignor Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Conferenza episcopale italiana, nel corso della conferenza stampa finale – su scelte legislative non in linea con il Magistero e con i principi sanciti dall’articolo 11 della Costituzione. Il tema della corsa agli armamenti ci sta a cuore, al di là delle contingenze. Non si tratta di un tema nuovo. Anche prima dell’invasione russa dell’Ucraina, nel Messaggio per la pace del 2020, Papa Francesco aveva fatto notare che in tutto il mondo si stavano superando gli stanziamenti del periodo relativo alla fine della guerra fredda, mentre diminuivano gli stanziamenti globali sull’educazione».
Un altro tema cruciale per i vescovi italiani è quello della “trasparenza”: «La garanzia – spiega monsignor Baturi – che il commercio delle armi, che non ci può vedere favorevoli, comunque sia tracciabile. Tra i vescovi c’è preoccupazione per scelte legislative che possano rendere ancora meno legittimo questo processo. Sia i vescovi che il presidente della Cei hanno espresso molte perplessità a questo riguardo».
A tal proposito, torna in auge il concetto di obiezione di coscienza: «Fa parte della tradizione della Chiesa – ricorda il segretario generale della Cei -, e ha portato anche a scelte profonde, forti, che è necessario ascoltare. Il tema fondamentale è educare alla è pace. Per preparare alla pace bisogna educare gli uomini alla pace, come ha detto il cardinale Zuppi. Al di là delle questioni legislative, si tratta di un problema culturale il primato della persona e la salvaguardia della vita, della giustizia e della libertà dovrebbero sempre venire prima rispetto ad atteggiamenti agonistici. L’obiettivo della pace richiede l’educazione alla pace e le scelte conseguenti».