L’Aquila capitale della cultura 2026: “Per meriti acquisiti nella sua storia”
"Il Tesoro culturale, che l’Aquila custodisce - spiega il cardinale Petrocchi -, è radicato nei valori cristiani e umani che sono stati “collaudati” nella testimonianza di fiera resilienza e tenace creatività offerte davanti alle gravi sfide che varie epoche le hanno opposto"
Ieri L’Aquila è stata ufficialmente proclamata Capitale italiana della cultura dell’anno 2026 dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, dopo aver convinto la giuria presieduta da Davide Maria Desario e aver superato la concorrenza di altre 9 città finaliste, selezionate dalle 16 candidature pervenute, Agnone (Isernia), Alba (Cuneo): Gaeta (Latina), Latina, Lucera (Foggia), Maratea (Potenza), Rimini, Treviso e l’Unione dei Comuni Valdichiana Senese.
Alle tante manifestazioni di giubilo, si è unita anche quella del cardinale arcivescovo de L’Aquila Giuseppe Petrocchi, che ha commentato all’agenzia di stampa Sir la proclamazione: «Non un privilegio accordato alla Città – afferma il porporato -, ma giusto riconoscimento dei molteplici ‘Meriti’ acquisiti nel corso della sua storia. La Cultura non è limitata al solo ambito accademico, di cui la nostra Università è insigne artefice, e neppure è circoscritta all’ammirevole patrimonio artistico e monumentale da cui l’intero territorio è impreziosito. Cultura è, anzitutto, formulazione di una ‘Visione-del-mondo’ che consente di elaborare e trasmettere una sapiente e fattiva ‘Lezione di Vita’».
A detta del cardinale Petrocchi, i fatti storici che hanno attraversato il capoluogo abruzzese hanno conferito a L’Aquila la capacità di «esercitare un magistero ideale ed esistenziale in dimensione nazionale e mondiale. Il Tesoro culturale, che l’Aquila custodisce, è radicato nei valori cristiani e umani che sono stati “collaudati” nella testimonianza di fiera resilienza e tenace creatività offerte davanti alle gravi sfide che varie epoche le hanno opposto. In questa straordinaria eredità spirituale, intellettuale, etica e sociale brilla la Perdonanza celestiniana, che ha motivato Papa Francesco, nella sua recente Visita Pastorale del 28 agosto 2023, a proclamare L’Aquila “Capitale di Perdono, Capitale di Pace e di Riconciliazione. Anche l’Unesco ha onorato la nostra Città, iscrivendo la Perdonanza nel Patrimonio immateriale dell’Umanità».
Da qui il merito de L’Aquila nell’essere insignita di questo titolo: «Per queste ragioni – conclude il cardinale Giuseppe Petrocchi – la nostra non è solo una Città ‘tra” i monti’, ma è diventata una Città posta ‘sul’ monte, in senso evangelico. Città che dall’“Altura culturale” che ha faticosamente conquistato, può lanciare uno sguardo planetario e lasciarsi “guardare” da quanti amano costruire un modo migliore, più degno dell’uomo. Vola sempre più in alto, L’Aquila!».