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Mensa di San Francesco : «Ci ha dato un segno del senso della vita»

«Io oggi vengo a raccogliere questo premio, ma mi sento di farlo anche a nome di tutti coloro che insieme a me in questo periodo così lungo, quarant'anni di storia del disagio, hanno collaborato e hanno dedicato tantissimo»

Lo ha detto Renato Paesano, direttore della Mensa di San Francesco, in occasione della consegna del Ciattè d’Oro, conferitogli in virtù degli anni spesi a servizio degli ultimi.

Renato Paesano

Lo scorso 10 ottobre, Renato Paesano, direttore e fondatore della Mensa di San Francesco a Pescara, ha ricevuto la benemerenza civica del Citate d’Oro dal Comune di Pescara. Il riconoscimento gli è stato consegnato con la seguente motivazione: “La Mensa di San Francesco da lui fondata e diretta è un quotidiano messaggio di pace, libertà e solidarietà, che rende opera viva gli insegnamenti del cristianesimo e diffonde la speranza di un mondo più giusto, in cui le disuguaglianze sono superate dall’amore tra gli uomini.”

Renato Paesano è stato premiato nella Sala Consiliare del Municipio, oltre che dal sindaco di Pescara, Carlo Masci, anche dall’Arcivescovo di Pescara-Penne, Monsignor Tommaso Valentinetti, cui si è scambiato un caloroso saluto, in nome dell’amicizia che li lega. La Mensa di San Francesco è una realtà affermata a Pescara da ormai quasi quarant’anni, in cui ha assistito al cambiamento sociale della città, rimanendo sempre attiva e ferma nell’aiuto a chi vive nel disagio.

Renato Paesano
La consegna del premio a Renato Paesano da parte di Monsignor Valentinetti, il Sindaco Masci e il Presidente del Consiglio Comunale Antonelli

Un riconoscimento importante per la Mensa di San Francesco e i suoi fondatori. Cosa si sente di dire?

Sono emozionato e si vede. La Mensa di San Francesco è nata quarant’anni fa quando la realtà del sociale era completamente diversa. Si è inserita fortemente in questo contesto e praticamente ha vissuto tutto l’evolversi delle situazioni di disagio che oggi sono più forti. Siamo stati la prima realtà qui in Abruzzo e quando i frati si confrontarono con l’ordinario dell’epoca, Monsignor Iannucci, lui fu contentissimo di quest’idea. Io oggi vengo a raccogliere questo premio, ma mi sento di farlo anche a nome di tutti coloro che insieme a me in questo periodo così lungo, quarant’anni di storia del disagio, hanno collaborato e hanno dedicato tantissimo; molti di loro hanno trasformato questo servizio in una questione di fede e di bontà. Io non so cosa dire, ma ringrazio il sindaco e tutti coloro che hanno deciso di conferirmi questo premio così inaspettato. Ci ha gratificato ed è stato inaspettato; io stesso mi trovo in mezzo a questo festone di riconoscenza, che non ci aspettavamo perché noi quando operiamo siamo un pochettino schivi, le luci non ci appartengono.

La Mensa è nata nel 1987 e siamo vicini ai quarant’anni di storia. Come è cambiato il disagio sociale in questi anni?

Ad oggi la situazione è cambiata, si evoluta, è peggiorata noi abbiamo attraversato tutta la realtà del disagio di Pescara. La mensa ha sempre attivato in me e in tutti quelli che hanno collaborato lo spirito francescano, spirito di servizio, spirito di umiltà e spirito di fraternità, questo è stato l’humus fondatore di questa realtà.

Volendo ripercorrere la storia della Mensa di San Francesco: quante iniziative avete portato avanti e quante persone avete aiutato?

La Mensa non è solo il pranzo, è un’occasione di contatto. Noi abbiamo allacciato iniziative con tante scuole di Pescara, l’Acerbo, l’alberghiero, per dare un segno ai ragazzi che venivano con noi; abbiamo collaborato con la casa circondariale, abbiamo collaborato con i minori, abbiamo fatto una rete di accoglienza con le altre associazioni, tra cui Laad e Gianni Cordova. Abbiamo vissuto una realtà e ci siamo inseriti fortemente in un contesto di disagio a 360°. Questo mondo va vissuto da vicino perché il disagio e la miseria e la povertà hanno molteplici facce; c’è chi nasce in determinati contesti familiari, quindi non è colpa loro, ci sono molte persone oggi che si trovano nel disagio e quando si va in profondità nella povertà è difficilissimo risalire, più si va e più risalire difficile.

Possiamo lasciare un messaggio di altruismo ai giovani?

La Mensa ha dato a noi volontari un grande segno del senso della vita, quindi se i giovani vedono non con l’occhio del passante con quello dell’amore, di vicinanza, potranno avere un’esperienza forte e raffrontandosi, vedendo l’altro del bisogno, possono avere quanto dono e quanta ricchezze ognuno di loro può ricevere da questo contatto, perché questo contatto arricchisce noi per primi.

About Benedetta Pisano (37 Articles)
Nata a Pescara nel 1994 e laureata con lode in "Giornalismo e cultura editoriale" all'Università degli Studi di Parma. Sono giornalista pubblicista e conduco una rubrica culturale intitolata "Benedetta tra le righe" su Radio Speranza. La mia più grande passione sono i libri, ne parlo continuamente.