“Dio ci ama come siamo”: «Ricordandolo il Papa ci fa stare bene»
"Papa Francesco – racconta don Domenico Di Pietropaolo - è stato molto diretto, è stato molto forte, mi è piaciuto perché ha invitato i giovani veramente a guardare un Gesù che li chiama per nome, cioè a sentirsi non persone uguali a tutti gli altri, ma a sentirsi importanti, quindi chiamarli per nome. È molto bello. Ho visto giovani commossi mentre il Papa parlava"

Ovviamente c’erano anche i giovani pescaresi ieri sera, nel Parco Eduardo VII di Lisbona, tra i 500 mila giovani provenienti da tutto il mondo che hanno accolto Papa Francesco, inaugurando ufficialmente la 37ª Giornata mondiale della gioventù.

E il Papa, come sempre, non li ha lasciati indifferenti ricordando il loro essere protagonisti assoluti nel progetto di Dio: “Non siete qui per caso – ha affermato il Pontefice -. Il Signore vi ha chiamati per nome, non solo in questi giorni, ma dall’inizio dei vostri giorni”. Un pensiero, questo come i tanti altri lanciati nel suo discorso, che ha colpito profondamente i giovani pescaresi guidati dal direttore della Pastorale giovanile diocesana don Domenico Di Pietropaolo: «Papa Francesco – osserva il sacerdote – è stato molto diretto, è stato molto forte, mi è piaciuto perché ha invitato i giovani veramente a guardare un Gesù che li chiama per nome, cioè a sentirsi non persone uguali a tutti gli altri, ma a sentirsi importanti, quindi chiamarli per nome. È molto bello. Ho visto giovani commossi mentre il Papa parlava».
È rimasta altrettanto positivamente impressionata Giselda Toppetti, coordinatrice della Pastorale universitaria di Pescara-Penne: «Ci è rimasto impresso il modo in cui il Pontefice ha parlato – racconta l’operatrice pastorale -, perché ha ripetuto e ha fatto ripetere alcuni frasi ai ragazzi. La prima è “Dio ti ama, Dio ti ama”, l’altra è stata “Nella Chiesa c’è posto per tutti”. A questo punto ho visto i ragazzi illuminarsi. Questa è una responsabilità, perché se Papa Francesco dice che nella Chiesa c’è posto per tutti noi, dobbiamo fare spazio veramente per tutti, accogliere e anche chi chiaramente può avere difficoltà, chi è indietro, chi è avanti, chi si sente fuori, chi si sente dentro. Questa è una grande responsabilità, ma è l’unica via perché la Chiesa possa continuare ad essere quella che Gesù ha chiesto che fosse nei secoli».

Così i giovani pescaresi, come gli altri presenti al Parco Eduardo VII, sono usciti rigenerati da questo primo incontro con il Santo Padre: «Mi ha pervaso innanzitutto una sensazione di stupore assoluto – condivide il ventitreenne pescarese Luca Di Pietrantonio – per la quantità di persone, per la quantità di bandiere, per la quantità e la qualità della felicità che c’era, che si respirava. Quello che mi è rimasto è il monito del Papa di ricordarci sempre che Dio c’è e che ci ama come siamo, senza trucco. Questa notizia faceva stare bene tutte le persone che erano in piazza. Questa è una frase che apparentemente sembra già sentita e risentita però, chiaramente, in questa contesto, in questa giornata speciale ha tutto un altro sapore. Penso che possa toccare molto di più il cuore delle persone l’hanno sentita. Ed è bello il fatto che siamo chiamati per nome. È bello perché la nostra è una religione cattolica, universale, ma allo stesso tempo è personale. Cioè il Dio di ognuno di noi, come il Dio di tutti, che ama ognuno di noi per quello che siamo, come siamo. Cioè Dio ama tutti, ma Dio ama Luca ed è bella questa cosa, è molto bella».
Intanto il programma della Gmg continua. Oggi, nella residenza di Cadaval, il programma dei giovani abruzzesi e molisani prevede innanzitutto la santa messa mattutina concelebrata dai vescovi accompagnatori di Sulmona-Valva, Avezzano e Chieti-Vasto, rispettivamente monsignor Michele Fusco, monsignor Giovanni Massaro e monsignor Bruno Forte, e poi la partenza per Fatima dove i ragazzi visiteranno il santuario dedicato alla Nostra Signora del Rosario, affidandole le loro preghiere. Infine, i giovani rientreranno a Lisbona per partecipare alla veglia in preparazione alla messa finale di Papa Francesco di domenica: «I ragazzi sono entusiasti – conclude don Domenico -. Sarà un fine settimana molto emozionante per tutti noi».