“Papa Francesco, pregheremo per la pace costruendola nelle nostre vite”
"La pace - sottolinea Virginia Kaladich, presidente nazionale Fidae - deve diventare una competenza e non rimanere semplicemente un sentimento. Deve essere costruita fin dai banchi di scuola come un seme che, nel tempo, crescerà e darà i suoi frutti"
C’erano anche tre ragazzi pescaresi tra gli alunni di 190 classi che, da tutte le regioni d’Italia, hanno inviato 1.528 lettere e 6 video partecipando al progetto “Mille lettere per la pace”, ideato dalla Fidae (Federazione di scuole primarie e secondarie promossa dalla Congregazione per l’Educazione cattolica, la scuola e l’università del Vaticano e riconosciuta dalla Conferenza episcopale italiana) ad un anno dallo scoppio della guerra in Ucraina.
Un progetto patrocinato dall’Ufficio nazionale per l’Educazione, la scuola e l’università della Cei, che intende contribuire a creare una vera cultura della pace che «deve diventare una competenza – sottolinea Virginia Kaladich, presidente nazionale Fidae – e non rimanere semplicemente un sentimento».
I tre alunni di Pescara hanno scritto con semplicità a Papa Francesco, impegnandosi a pregare per la pace «come lei – si legge nelle lettera – e a costruirla nelle nostre vite giorno dopo giorno». Un’altra studentessa, invece, si è rivolta direttamente al presidente russo Putin, chiedendogli di mettersi nei panni degli ucraini: «Si immagini – scrive la giovane – se lei perdesse moglie, figli, genitori, cugini e nipoti. Sarebbe molto brutto per lei, no?». Un altro studente di seconda media si è invece rivolto ad un amico immaginario, domandandogli di pensare alla pace «che noi possiamo vivere quotidianamente – riporta la lettera -, perché alcune tensioni sono create da noi stessi credendo che il prossimo ci odi». Quindi la conclusione con l’auspicio di trovare la Pace: la stessa che «potrai diffondere nel mondo».
Alcune delle lettere più importanti, ieri, sono state consegnate al cardinale presidente della Cei Matteo Zuppi da una delegazione della Presidenza nazionale Fidae, composta dalla presidente Fidae Lazio suor Clara Biella, dalla segretaria nazionale Fidae suor Mariella D’Ippolito, dalla presidente Fidae Puglia e Basilicata Stefania Tetta e dal direttore dell’Ufficio nazionale per l’Educazione, la scuola e l’università della Cei Ernesto Diaco, insieme ad una piccola delegazione di studentesse e studenti.
Tutte le altre missive, invece, verranno inviate direttamente a Papa Francesco e al Patriarca russo Kirill, come un segnale concreto di pace che «deve essere costruita fin dai banchi di scuola – rilancia la Kaladich – come un seme che, nel tempo, crescerà e darà i suoi frutti». Inoltre, tutti gli elaborati verranno pubblicati in una sezione apposita del sito web Fidae.