Gmg: “Giovani, l’esperienza che vivrete sarà un pezzetto di paradiso”
"Il mondo e la Chiesa sono vostri - rilancia l'arcivescovo Valentinetti -. La realtà umana che sta di fronte a voi, vi appartiene. Se c'è qualcuno che dovrà annunciare, o in prima persona come faccio io, don Domenico e gli altri sacerdoti, o da laici, perché anche quello è una testimonianza di verità e di credibilità, che il Regno dei cieli si è avvicinato sarete proprio voi! Non lasciatevi sfuggire questa occasione e lasciatevi guardare ancora una volta dallo sguardo d'amore di Gesù"

Ieri circa 400 giovani, tra componenti della Pastorale giovanile e componenti del Cammino neocatecumenale, hanno partecipato alla giornata diocesana in preparazione alla Giornata mondiale della gioventù, dal tema “Maria si alzò e andò in fretta (Lc 1,39)”, che si terrà a Lisbona dall’1 al 6 agosto prossimi. Una giornata partita alle 10 dalla parrocchia del Santissimo Crocifisso di Villaggio Alcyone a Pescara e culminata con la messa presieduta alle 18 dall’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti nel piazzale antistante la chiesa del Monastero delle suore carmelitane di San Silvestro (Pescara), al termine di un pellegrinaggio a piedi caratterizzato da tre tappe scandite da momenti di catechesi, riflessione e preghiera, incentrate sul capitolo 10 del Vangelo di Matteo (versetti 7-10).

Nell’omelia il presule ha innanzitutto approfondito il Vangelo del giorno: «Il testo ci dice – esordisce l’arcivescovo Valentinetti – che Gesù guardava le folle e ne sentì compassione. Cioè un po’ di tristezza, ma piena di misericordia. La compassione porta con sé la misericordia, l’amore, la pace, la verità. “Sentì questa compassione e li guardo perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore”. Mi sono fatto la domanda “Perché quel gregge che Gesù guarda, è un gregge senza pastore. Qual è l’afflizione che porta in cuore questo gregge? E perché è senza pastore?”. Si riferisce sicuramente al popolo d’Israele. Ora, se fate qualche reminiscenza storica, il tempo in cui Gesù vive la sua esperienza terrena corrisponde al tempo peggiore da un punto di vista politico di questo popolo sotto la dominazione romana. E poi, alla fine, nel 70 dopo Cristo, la distruzione completa di Gerusalemme e del Tempio. Quindi un avvilimento umano, sociale, ma anche un avvilimento spirituale. C’erano molti che cercavano la verità, c’erano molti alla ricerca di qualcosa di più di quella che era la legge che gli scribi, i farisei, i dottori della legge mettevano in atto. Pensate allo stesso movimento di Giovanni Battista, che raduna intorno a sé un bel gruppo di gente nel deserto per cercare una profondità, per cercare una spiritualità, per andare alla ricerca “del tuo volto, Signore. Il tuo volto, Signore, io cerco, mostrami il tuo volto”. Tempi difficili allora. Ecco perché Gesù dice “Sono pecore senza pastore”. La messe è molta, ma ci sono pochi che pensano a dare delle risposte».

Da qui l’accostamento dell’arcivescovo Valentinetti di quei tempi ai nostri: «I nostri tempi, cari fratelli, care sorelle, cari giovani, sono piuttosto simili – osserva -. Abbiamo avuto l’esperienza tristissima di una pandemia che ci ha provato terribilmente. Soprattutto voi studenti, costretti a casa con quella dad (didattica a distanza) particolarissima, che vi ha messo alla prova. E poi, come se questo non bastasse, immediatamente dopo, il mondo sconvolto da una guerra. Ma siamo veramente pecore senza pastore? E poi la ricerca affannosa di tanti della verità. Questo stesso cosmo, questa stessa natura messa a dura prova. Continui cataclismi che si stanno ripetendo anche nella nostra nazione, che ci fanno domandare, “Ma chi siamo, dove andiamo? Qual è la strada da percorrere? Chi dobbiamo cercare?”. E poi, diciamocelo molto chiaramente, un certo smarrimento della verità interiore. Non abbiamo più sicurezze, non abbiamo più certezze, non abbiamo più quella serenità interiore e voi giovani siete alla ricerca, molto alla ricerca. Avete un cuore grande per cercare, ma la consolazione che questa sera vi arriva dalla parola di Dio e che vi arriva dall’Eucarestia che Gesù vi guarda, che Gesù ha fissato lo sguardo su di voi e sente nei vostri riguardi lo stesso desiderio d’amore, lo stesso desiderio di pace, lo stesso desiderio di misericordia. In definitiva, la stessa compassione che sentì in quel momento nei confronti di quella gente. Certo, i tempi sono diversi. Certo, non è la stessa cosa, ma Gesù è sempre lo stesso».

Da qui il riferimento all’imminente Gmg di Lisbona: «Gesù vi guarda – ricorda monsignor Valentinetti -. Gesù vi sta guardando in questo momento, Gesù vi ha guardato in questa giornata, Gesù vi guarderà nei giorni che camminerete insieme per raggiungere Lisbona. Gesù vi guarderà in quei giorni. In quei giorni, finalmente, farete l’esperienza di sentirvi una cosa sola, di sentirvi cercati, di sentirvi amati, di sentirvi finalmente al centro dell’attenzione del vicario di Cristo, il Papa, che verrà a parlare con voi, di tanti vescovi, di tanti sacerdoti che vi accompagneranno. E lì sperimenterete, mi auguro, sicuramente, questa parola finale della pagina del Vangelo di questa sera, che spero diventi vera “Strada facendo predicate che il Regno dei cieli si è avvicinato”. Sì, perché il Regno dei cieli si è avvicinato al nostro cuore, si è avvicinato alla nostra interiorità. L’esperienza, che spero farete, sarà realmente un pezzettino di paradiso, un pezzettino di quel Regno insieme a tanti altri giovani di tutto il mondo. Che possano godere con voi di questo pezzettino di paradiso e far risentire l’amore vivificante di Gesù nei confronti di tutti coloro che soffrono. “Risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. E soprattutto, abbiate il coraggio di vivere un cristianesimo con la gratuità della vita”».

Infine, l’esortazione conclusiva dell’arcivescovo Valentinetti, che ha ripercorso anche la sua storia personale: «Sapete – conclude il presule – chi vi parla, ormai, sta per concludere il suo cammino. Io ho più di 70 anni. Voi siete giovani, io il mondo ho cercato di amarlo e di amare la Chiesa e la amo ancora con tutte le mie forze. Ma il mondo e la Chiesa sono vostri. La realtà umana che sta di fronte a voi, vi appartiene. Se c’è qualcuno che dovrà annunciare, o in prima persona come faccio io, don Domenico e gli altri sacerdoti, o da laici, perché anche quello è una testimonianza di verità e di credibilità, che il Regno dei cieli si è avvicinato sarete proprio voi! Non lasciatevi sfuggire questa occasione e lasciatevi guardare ancora una volta dallo sguardo d’amore di Gesù, amen».

Al termine della liturgia eucaristica, l’arcivescovo di Pescara-Penne ha inviato ufficialmente i giovani pescaresi alla Gmg di Lisbona: «Richiamiamo alla mente con quale animo abbiamo maturato questo proposito – afferma monsignor Tommaso Valentinetti -. Il luogo che visiterete attesta la devozione del popolo di Dio e dei fedeli che vi accorreranno da ogni parte del mondo, per ritornare e confermati nella vita cristiana e stimolati alle opere di carità. Ma anche ai fratelli e alle sorelle di altre nazioni che incontrerete in quei luoghi, dovrete portare il dono, l’esempio della vostra fede, speranza e carità. Perché tutti insieme, residenti e pellegrini, potrete essere arricchiti nella mutua edificazione. Preghiamo. “Dio onnipotente, misericordioso, Tu provvedi a chi ti ama e sempre e dovunque sei vicino a chi ti cerca con cuore sincero. Assisti i tuoi figli nel pellegrinaggio verso la Giornata mondiale della Gioventù di Lisbona. Guida i loro passi nella tua volontà, perché protetti dalla tua ombra nel giorno e illuminati dalla tua luce nella notte possano giungere alla meta desiderata. Per Cristo, nostro signore, amen“».

Infine l’aspersione dei giovani presenti con l’acqua benedetta, con il direttore della Pastorale giovanile diocesana di Pescara-Penne don Domenico Di Pietropaolo che ha dato l’arrivederci a Lisbona. Il gruppo della Pastorale giovanile partirà da Pescara il 28 luglio e, dopo una tappa a Lourdes, dal 31 luglio al 6 agosto permarrà a Lisbona. In questi giorni, si uniranno altre delegazioni parrocchiali nonché i giovani del Cammino neocatecumenale, con una delegazione pescarese che in totale sfiorerà i mille partecipanti.