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Armi: “Nel 2022 spesi 2.200 miliardi di dollari, mentre 9 mila persone al giorno sono morte di fame”

"Le grandi potenze mondiali, riunite al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite - s’interroga Francesco Petrelli, policy advisor di Oxfam Italia sulla sicurezza alimentare - dovrebbero anteporre la pace al profitto, l’accesso al cibo alla fornitura di armi. Ne saranno in grado? Come più volte ha ricordato Papa Francesco, “viviamo in una terza guerra mondiale combattuta a pezzi”. Una spirale di violenza e disumanità che deve essere interrotta prima che per molti sia troppo tardi"

Lo ha denunciato l’Oxfam, in occasione del Consiglio di sicurezza Onu che fino a oggi discuterà di sicurezza dei civili nei Paesi in guerra

La spesa militare globale nel 2022 ha raggiunto la cifra record di 2.200 miliardi di dollari, i quali sono suffiicenti a coprire oltre 42 volte gli aiuti richiesti dalle Nazioni Unite per affrontare le più gravi crisi umanitarie nel mondo (pari a 51,7 miliardi di dollari) e 11 volte l’Aiuto pubblico allo sviluppo globale (pari a 206 miliardi di dollari). L’ha denunciato ieri l’Oxfam, in occasione della riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu che fino a oggi discuterà di strategie per garantire la sicurezza dei civili nei Paesi in guerra.

Secondo le stime dell’Oxfam, dal 2018 al 2022 la sola spesa mondiale per l’importazione di armi è stata in media pari a 112 miliardi di dollari all’anno, mentre ogni giorno 9 mila persone sono morte per fame soprattutto a cause delle conseguenze prodotte dai conflitti in corso. I primi cinque Paesi al mondo per esportazione di armi sono Stati Uniti, Russia, Francia, Cina e Germania. Questi Paesi, da soli, sono responsabili dei tre quarti del commercio globale e secondo le stime hanno guadagnato in totale 85 miliardi di dollari all’anno negli ultimi 4 anni. L’Italia ha seguito questo trend posizionandosi sesta tra i grandi esportatori, con il 3,8% del commercio mondiale nello stesso periodo, subito dietro la Germania responsabile del 4,2% delle esportazioni globali.

Francesco Petrelli, policy advisor di Oxfam Italia sulla sicurezza alimentare – Foto: Oxfam Italia

L’Oxfam ha poi sottolineato il paradosso di come 4 Paesi su 5 dei più grandi esportatori di armi, siano membri del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Le esportazioni globali dei principali sistemi d’arma convenzionali, nei quattro anni presi sotto esame, sono aumentate del 4,8% rispetto al decennio precedente, mentre nel 2022 quasi 48 mila civili hanno perso la vita a causa dei conflitti armati, che hanno provocato lo sfollamento forzato di quasi 90 milioni di persone nel mondo. Solo l’anno scorso i conflitti in corso nel mondo sono stati una causa scatenante che ha portato alla fame estrema 117 milioni di persone in 19 Paesi.

Ma anche in Africa aumentano le spese militari e crollano gli investimenti in agricoltura. Nell’Africa subsahariana, l’anno scorso, i governi hanno speso 19 miliardi di dollari per le forze armate, mentre per supportare l’agricoltura c’è stato il ritorno ai livelli di oltre 20 anni fa: «Le grandi potenze mondiali, riunite al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite – s’interroga Francesco Petrelli, policy advisor di Oxfam Italia sulla sicurezza alimentare – dovrebbero anteporre la pace al profitto, l’accesso al cibo alla fornitura di armi. Ne saranno in grado? Come più volte ha ricordato Papa Francesco, “viviamo in una terza guerra mondiale combattuta a pezzi”. Una spirale di violenza e disumanità che deve essere interrotta prima che per molti sia troppo tardi».

About Davide De Amicis (4544 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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