Migranti: “Non basta inasprire le pene per fermare i trafficanti. Bene il decreto flussi”
"Di fronte a tante morti in mare – ammonisce don Marco Pagniello -, abbiamo il dovere di non fare di queste tragedie uno strumento di lotta politica. Le parole di papa Francesco “Le limpide acque del Mediterraneo non siano più insanguinate…” siano piuttosto di monito e di stimolo a fare veramente ognuno la propria parte e ad assumersi le proprie responsabilità. Tutti, le istituzioni (nazionali e internazionali) e i cittadini"

Ieri il Consiglio dei ministri riunito a Cutro (Crotone), a largo delle cui coste nella notte tra sabato 25 e domenica 26 febbraio ha avuto luogo il naufragio dell’imbarcazione contenente tra i 180 e i 250 migranti – che finora ha restituito i corpi di 72 vittime oltre ai 79 superstiti – ha approvato un nuovo decreto che da un lato inasprisce le pene per gli scafisti (che rischiano fino a 30 anni di reclusione) e dall’altra ripristinerà il decreto flussi, il provvedimento che stabilisce il numero di persone extracomunitarie che in un anno possono entrare in Italia per svolgere lavoro subordinato, autonomo e stagionale.
Un’iniziativa apprezzata in parte da Caritas italiana: «Nel ragionare sul fenomeno delle migrazioni – osserva don Marco Pagniello, direttore di Caritas italiana, commentando l’esito del vertice all’agenzia di stampa Sir -, va sempre tenuto presente che si tratta di un fenomeno globale e complesso. Soluzioni semplici non ne esistono e tuttavia le soluzioni vanno ricercate e rese possibili».
Una prima riflessione del presbitero è stata rivolta nei confronti degli scafisti e di coloro che li sovraintendono: «Certamente i trafficanti di esseri umani vanno fermati – afferma don Pagniello -. Ciò è possibile semplicemente inasprendo le pene? O forse piuttosto aiutando concretamente i Paesi dove avvengono gli imbarchi e le partenze ad elevare il livello di legalità e giustizia sociale? Non sempre è possibile identificare i veri trafficanti con i cosiddetti scafisti».
Quindi l’apprezzamento per il ripristino del decreto flussi: «È positivo – sottolinea il direttore di Caritas italiana – che si intenda favorire gli ingressi regolari in Italia, adeguando in tal senso il decreto flussi. È quanto mai opportuno aumentare le risorse che i Paesi ricchi investono nella cooperazione internazionale».
Infine, non è mancato un richiamo di don Marco Pagniello rivolto alla politica, affinché abbassi i toni dello scontro: «Di fronte a tante morti in mare – ammonisce il presbitero -, abbiamo il dovere di non fare di queste tragedie uno strumento di lotta politica. Le parole di papa Francesco “Le limpide acque del Mediterraneo non siano più insanguinate…” siano piuttosto di monito e di stimolo a fare veramente ognuno la propria parte e ad assumersi le proprie responsabilità. Tutti, le istituzioni (nazionali e internazionali) e i cittadini».