Migranti: “Serve una risposta strutturale perché nessuno resti solo”
"Stamattina – afferma Papa Francesco - ho saputo con dolore del naufragio avvenuto sulla costa calabrese, presso Crotone. Già sono stati recuperati 40 morti, tra cui molti bambini. Prego per ognuno di loro, per i dispersi e per gli altri migranti sopravvissuti. Ringrazio quanti hanno portato soccorso e coloro che stanno dando accoglienza. La Madonna sostenga questi nostri fratelli e sorelle"

Ha sconvolto tutti l’ennesimo e drammatico naufragio di migranti avvenuto stamane al largo della costa di Crotone, dove un’imbarcazione fatiscente – con circa 250 persone a bordo – è stata letteralmente distrutta dal Mar Ionio in tempesta, provocando decine fra morti e dispersi, mentre i superstiti sotto shock sono stati condotti nei centri di accoglienza o in ospedale.

A tal proposito, nel primo pomeriggio, già Papa Francesco, al termine dell’Angelus, ha elevato la propria preghiera in seguito a questa nuova tragedia: «Stamattina – afferma – ho saputo con dolore del naufragio avvenuto sulla costa calabrese, presso Crotone. Già sono stati recuperati 40 morti, tra cui molti bambini. Prego per ognuno di loro, per i dispersi e per gli altri migranti sopravvissuti. Ringrazio quanti hanno portato soccorso e coloro che stanno dando accoglienza. La Madonna sostenga questi nostri fratelli e sorelle. E non dimentichiamo la tragedia della guerra in Ucraina, già un anno è stato fatto di guerra. E non dimentichiamo il dolore del popolo siriano e di quello turco per il terremoto».
Una preghiera alla quale, poco fa, si è unito anche il cardinale arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana Matteo Zuppi: «Una profonda tristezza e un acuto dolore – osserva il porporato, scrivendo una nota -, attraversano il Paese per l’ennesimo naufragio avvenuto sulle nostre coste. Le vittime sono di tutti e le sentiamo nostre. Il bilancio è drammatico e sale di ora in ora. Sono stati già recuperati 40 corpi, tra cui molti bambini. Ci uniamo alla preghiera del Santo Padre per ognuno di loro, per quanti sono ancora dispersi e per i sopravvissuti. Li affidiamo a Dio con un pensiero per le loro famiglie».

Ma al di là del dolore e del cordoglio, da parte del presidente della Cei non è mancato un richiamo alle istituzioni, nazionali ed europee, in riferimento alla gestione del fenomeno migratorio: «Questa ennesima tragedia, nella sua drammaticità – ammonisce il cardinale Zuppi -, ricorda che la questione dei migranti e dei rifugiati va affrontata con responsabilità e umanità. Non possiamo ripetere parole che abbiamo sprecato in eventi tragici simili a questo, che hanno reso il Mediterraneo in venti anni un grande cimitero. Occorrono scelte e politiche, nazionali ed europee, con una determinazione nuova e con la consapevolezza che non farle permette il ripetersi di situazioni analoghe. L’orologio della storia non può essere portato indietro e segna l’ora di una presa di coscienza europea e internazionale. Che sia una nuova operazione Mare Nostrum o Sophia o Irini, ciò che conta è che sia una risposta strutturale, condivisa e solidale tra le Istituzioni e i Paesi, perché nessuno sia lasciato solo e l’Europa sia all’altezza delle tradizioni di difesa della persona e di accoglienza».