Benedetto XVI: “Grati a Dio per averlo donato alla Chiesa e al mondo”
"Ringraziamo il Signore per il dono del suo pensiero - afferma il cardinale Zuppi -, della chiarezza della sua fede, della semplicità con cui aveva sempre vissuto e con cui ha comunicato le profondità del mistero di Dio, l’onestà personale, l’attenzione e il rispetto per l’altro, l’amore per l’unità della Chiesa perché quel Concilio cui tanto ha contribuito venisse applicato. Che la Chiesa si metta in viaggio, così si auspicava. Forti della sua testimonianza e grati per il suo servizio, fino alla fine, di preghiera e di amore per la Chiesa"

Rivolgendo un pensiero al suo predecessore Benedetto XVI, scomparso stamani all’età di 95 anni nel monastero Mater Ecclesiae, nell’omelia del Te Deum di fine anno appena pronunciato nella basilica di San Pietro, Papa Francesco ha fatto riferimento al sentimento della gratitudine. In particolare, riferendosi alla gentilezza “come stile di vita che favorisce la fraternità e l’amicizia sociale”, il Pontefice ha affermato: «E parlando della gentilezza, in questo momento, il pensiero va spontaneamente al carissimo Papa emerito Benedetto XVI, che questa mattina ci ha lasciato. Con commozione ricordiamo la sua persona così nobile, così gentile. E sentiamo nel cuore tanta gratitudine. Gratitudine a Dio per averlo donato alla Chiesa e al mondo; gratitudine a lui, per tutto il bene che ha compiuto, e soprattutto per la sua testimonianza di fede e di preghiera, specialmente in questi ultimi anni di vita ritirata».
CARDINALE ZUPPI: “RINGRAZIAMO IL SIGNORE PER IL DONO DEL SUO PENSIERO”
La Conferenza episcopale italiana ha rivolto un messaggio di cordoglio per la scomparsa del Papa emerito Benedetto XVI, attraverso un videomessaggio realizzato dal cardinale presidente Matteo Zuppi: «Oggi – esordisce il porporato – concludiamo l’anno e accompagniamo il Papa emerito Benedetto XVI, che conclude la sua vita, o meglio passa a quella vita eterna in cui ha sempre confidato».

Il cardinale ha poi ricordato la lettera che Ratzinger aveva scritto poche settimane fa, in cui diceva “Ben presto mi troverò di fronte al giudice ultimo della mia vita. Anche se nel guardare indietro alla mia lunga vita posso avere tanto motivo di spavento e paura, sono comunque con l’animo lieto perché confido fermamente che il Signore non è solo il giudice giusto, ma al contempo l’amico e il fratello che ha già patito egli stesso le mie insufficienze e perciò, in quanto giudice, è al contempo mio avvocato (Paraclito)”: «Papa Benedetto – ricorda il cardinale Zuppi – aveva sempre detto che la vita non è una linea che si chiude, ma una linea che tende alla sua pienezza. Ringraziamo il Signore per il dono del suo pensiero, della chiarezza della sua fede, della semplicità con cui aveva sempre vissuto e con cui ha comunicato le profondità del mistero di Dio, l’onestà personale, l’attenzione e il rispetto per l’altro, l’amore per l’unità della Chiesa perché quel Concilio cui tanto ha contribuito venisse applicato. Che la Chiesa si metta in viaggio, così si auspicava. Forti della sua testimonianza e grati per il suo servizio, fino alla fine, di preghiera e di amore per la Chiesa».
Infine, ancora un ricordo sul Papa emerito: «Per anni – conclude il presidente della Cei – il Papa emerito Benedetto si è affacciato alla finestra. E quando celebrò i funerali di San Giovanni Paolo II celebrò questa immagine. Disse: “Possiamo essere sicuri che il nostro amato Papa sta adesso alla finestra della Casa del Padre, ci vede e ci benedice. Sì, ci benedica Santo Padre. E noi affidiamo la tua cara anima alla madre di Dio, tua madre, che ti ha guidato ogni giorno e ti guiderà adesso alla gloria eterna del suo figlio”. Siamo certi che il Papa emerito Benedetto, dalla Casa del padre, continua a pregare e benedire i suoi figli e accompagnare con la sua intercessione il viaggio che auspicò per la Chiesa in mezzo ai tanti pellegrini, ai tanti uomini che camminano in questo mondo».