Caritas: inaugurata a Pescara la Casa dell’inclusione sociale
"Qui – conferma Corrado De Dominicis, direttore della Caritas diocesana di Pescara-Penne – avrà sede il Centro di ascolto diocesano, prima ubicato in via Attilio Monti dietro la Cattedrale di San Cetteo, dove andremo a fare tutte quelle attività di ascolto, prese in carico e accompagnamento delle persone in situazioni di fragilità che venivano prese in carico già nella vecchia sede, ma ovviamente in questa nuovo spazio lo faremo in una dimensione più organizzata, più organica"
È stata inaugurata ieri, nella riqualificata sede dell’ex dormitorio di via Gran Sasso 59 a Pescara, la Casa dell’inclusione sociale della Caritas diocesana di Pescara-Penne. Un luogo, quello aperto nella struttura di proprietà comunale, grazie al Programma per la riqualificazione delle periferie finanziato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e co-finanziato dalla Fondazione Caritas dell’Arcidiocesi di Pescara-Penne, attraverso le risorse dell’otto per mille della Chiesa italiana, che consentirà di erogare tutti i servizi di primo e secondo livello rivolti a persone e famiglie in condizione di marginalità e privazione, a partire dall’ascolto e poi la presa in carico personalizzata e l’inclusione.
Insomma, la Casa dell’inclusione sociale è un vero e proprio “hub della solidarietà” che – a due passi dalla stazione ferroviaria centrale e dal centro della città – raccoglie tutti i servizi che prima venivano erogati in luoghi diversi, potenziando gli stessi: «Qui – conferma Corrado De Dominicis, direttore della Caritas diocesana di Pescara-Penne – avrà sede il Centro di ascolto diocesano, prima ubicato in via Attilio Monti dietro la Cattedrale di San Cetteo, dove andremo a fare tutte quelle attività di ascolto, prese in carico e accompagnamento delle persone in situazioni di fragilità che venivano prese in carico già nella vecchia sede, ma ovviamente in questa nuovo spazio lo faremo in una dimensione più organizzata, più organica. Questo grazie ad una serie di attività, come il percorso di inclusione abitativa e lavorativa che si concretizza proprio mediante una presa in carico successiva ad un colloquio di ascolto e di conoscenza con la persona, utilizzando tutti gli strumenti propedeutici alla realizzazione dei percorsi stessi». Tra questi ultimi rientra l’erogazione di voucher per favorire l’accesso e la fruizione di servizi psico-socio-educativi e per l’inclusione socio-lavorativa.
Accanto la sede di via Gran Sasso, tra l’altro, sono ubicati il servizio docce per i bisognosi e l’unità di strada che verrà potenziata: «Il servizio docce – ricorda De Dominicis – è da sempre attivo grazie alla collaborazione del gruppo Vincenziano. Per quanto riguarda l’unità di strada, che già la Caritas diocesana portava avanti con un’uscita settimanale (per monitorare la presenza e verificare le necessità dei senza fissa dimora in città), questa verrà duplicata d’intesa con l’amministrazione comunale nell’ambito di una progettualità che riesca a dare risposta ai bisogni del territorio. Ma, al di là di tutto, tutte le azioni messe in campo garantiscono il più possibile un’assistenza, un’accoglienza, ma soprattutto una prossimità, una vicinanza alle persone più fragili che sia il più possibile fraterna ed efficace». Il centro di ascolto della Casa dell’inclusione sarà operativo nelle giornate di lunedì, martedì e giovedì dalle 9 alle 12 su appuntamento e il lunedì e il giovedì dalle 14.30 alle 17, sempre su appuntamento, chiamando i numeri 085/6921292 oppure 3917079089.
Al taglio del nastro ha partecipato anche l’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti: «Dopo aver lavorato molto a questo progetto, che si rivolge alle fasce più deboli, e aver superato tanti ostacoli che ne hanno prolungato la partenza – sottolinea il presule -, finalmente la Casa dell’inclusione sociale può essere pienamente operativa. Ringrazio tutti gli operatori, ai quali auguro di svolgere sempre al meglio il loro servizio, che hanno reso possibile questo sogno: offrire un servizio completo alle famiglie in difficoltà, che parte dall’ascolto fino ad arrivare a un accompagnamento completo all’inclusione sociale e lavorativa».
Soddisfatto del nuovo presidio anche il sindaco Carlo Masci: «Pescara – osserva – sta diventando una grande città, polo attrattivo di persone che quotidianamente si spostano per lavoro o per studio. Difatti la città sulla carta ha 120 mila abitanti, ma ogni giorno quasi 300 mila persone vengono qui da noi per i più svariati motivi, anche per usufruire di servizi che i loro comuni non possono offrire. Questi spostamenti ci impongono di essere sempre più reattivi ai bisogni dei cittadini, specialmente verso coloro che sono economicamente e socialmente più vulnerabili. La collaborazione tra istituzioni ed enti del Terzo settore è indispensabile in questo contesto».
Invece l’assessore comunale alle Politiche sociali Adelchi Sulpizio ha sottolineato l’importanza che ha rivestito il Programma di riqualificazione delle periferie nella realizzazione della Casa dell’inclusione: «Sono orgoglioso di constatare – afferma – come prosegua la realizzazione di questo programma, nonostante la pandemia. Ci tengo particolarmente ai progetti del sociale che fanno parte di questo piano i quali, sono convinto, possano iniziare e proseguire velocemente, essendo il segno concreto della presenza delle istituzioni direttamente nei quartieri decentrati. L’Amministrazione esce dal “palazzo” e si rende disponibile all’ascolto dei cittadini e alla presa in carico della famiglia in difficoltà. Per la prima volta un progetto fornisce servizi non solo di bassa soglia e di pronto intervento sociale, ma attiverà servizi di secondo livello, ovvero prenderà in carico le famiglie implementando un vero e proprio programma di inclusione sociale e lavorativa. Il legame si crea con la presenza fisica e l’attività di ascolto e pronto intervento sociale, ma si prolunga e si rafforza con interventi duraturi nel tempo».