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Reddito di cittadinanza: “Non è l’unico strumento di lotta alla povertà”

Ci sono molti “poveri” che non ricevono il reddito e viceversa: "Va ridefinito il target – esorta Caritas italiana -. E si può, si deve anche ragionare in modo pacato sulle differenziazioni a livello territoriale. È necessario che le misure contro la povertà siano l’esito di un confronto a più voci, di un processo articolato"

Lo ha affermato ieri a Roma don Marco Pagniello, direttore di Caritas italiana, nel corso di un seminario di studio

Don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana

Ieri a Roma è stato il direttore di Caritas italiana don Marco Pagniello a chiudere il seminario sulle misure di lotta alla povertà dal tema “Adeguate ai temi e ai bisogni: le politiche contro la povertà in Italia”, che ha posto al centro della riflessione soprattutto il Reddito di cittadinanza: «Per essere realmente propositivi ed evitare di proclamare semplicemente slogan – afferma il presbitero -, continuiamo ad approfondire il tema, ascoltare le diverse realtà territoriali e fare tesoro delle esperienze raccolte. Il fatto che lo stesso governo si sia dato un anno per formulare una riforma del Reddito di cittadinanza, ci consente di proseguire nel confronto e nel processo avviato con l’auspicio di riuscire ad elaborare e offrire proposte concrete e meditate insieme agli altri organismi della Chiesa italiana che si occupano con noi di lavoro e questioni sociali e sanitarie. Il Reddito di cittadinanza, del resto, non è l’unico strumento di lotta alla povertà che abbiamo a disposizione. E non dobbiamo mai dimenticare che la persona che si rivolge a noi non è solo portatrice di problemi, ma soprattutto di diritti e di risorse».

Da qui il ruolo della Caritas e, in generale, della comunità cristiana che dev’essere quello di accompagnare le persone, affinché nessuno rimanga indietro e tutti possono essere protagonisti del cambiamento che renda le nostre comunità più inclusive e solidali. Durante il Seminario, Caritas italiana ha illustrato i primi risultati del lavoro di analisi degli aspetti di cui tenere conto per realizzare interventi di contrasto alla povertà che siano in linea alle caratteristiche che il fenomeno possiede nel nostro Paese, prendendo in considerazione anche l’attuazione delle misure contro la povertà che si sono succedute in Italia negli ultimi anni, confrontandole con le misure adottate in ambito europeo. Tra l’altro, è stato anche attivato un gruppo di lavoro per elaborare i risultati di queste analisi, così da sviluppare proposte concrete.

Dal confronto di ieri è quindi emerso come il Reddito di cittadinanza presenti una serie di problematiche su cui è necessario intervenire, in quanto ci sono molti “poveri” che non ricevono il reddito e viceversa: «Va ridefinito il target – esorta Caritas italiana -. E si può, si deve anche ragionare in modo pacato sulle differenziazioni a livello territoriale. È necessario che le misure contro la povertà siano l’esito di un confronto a più voci, di un processo articolato. Si tratta di dedicare tempi congrui alla fase di disegno della riforma, di progettare fin dall’inizio i dettagli del percorso attuativo, di sfruttare le conoscenze esistenti su cui fondare la riforma, di ascoltare i diversi attori istituzionali e i soggetti sociali per un percorso di riforma condiviso e di tenere in considerazione ciò che c’è di buono e agire con rigore su poche leve fondamentali».

About Davide De Amicis (4619 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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