Festa di San Francesco: il presidente Mattarella accenderà la lampada
"Siamo stati fratelli nell’esperienza del Covid – spiega il cardinale Zuppi - e ci siamo resi conto di essere sulla stessa barca, comprendendo che solo insieme ne usciamo. È una grande visione per il futuro. Ad Assisi, pregheremo per l’Italia, per il “noi” che ci unisce, ma pregheremo anche per l’Europa e per la pace"
«Ad Assisi pregheremo per l’Italia, per l’Europa e per la pace». Lo ha assicurato ieri il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana e arcivescovo di Bologna, partecipando alla conferenza stampa di presentazione delle iniziative della Chiesa italiana per la festa del patrono d’Italia San Francesco d’Assisi, il 3 e 4 ottobre: «Per la prima volta sarà tutta Italia, e non solo una singola regione – annuncia il porporato -, ad accendere la lampada votiva davanti alla tomba di San Francesco». A rappresentare il Paese nell’accensione della lampada sarà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che poi rivolgerà un messaggio al Paese dalla Loggia del Sacro Convento, ma non sarà il solo protagonista: «Oltre al presidente Mattarella, che ringraziamo per la sua presenza – aggiunge il cardinale Zuppi -, sarà presente la presidenza della Cei e il Consiglio permanente. Un’iniziativa molto opportuna».
Un’idea, quest’ultima, nata all’interno della comunità locale di Assisi: «Avere il presidente Mattarella con noi fa la differenza – sottolinea Stefania Proietti, sindaco della città umbra, la quale ha annunciato che in questa occasione sarà visitabile la Torre del popolo (costruita nel 1267 e raffigurata già da Giotto come simbolo della città di Assisi) -. Gli chiederemo di aiutarci in un sogno, riportare la festa di San Francesco a festa nazionale». Un’iniziativa, quella del coinvolgimento di tutta la Chiesa italiana, immediatamente raccolta dalla Cei: «Dopo il Covid – ricorda il presidente dei vescovi italiani -, abbiamo pensato di coinvolgere tutta la Chiesa. Oltre alla pandemia del Covid 19 c’è ora quella della guerra, che provoca morte e tanta povertà e ci interroga sulle scelte da compiere. San Francesco è quello che ci unisce tutti, credenti e non credenti. Raccogliendoci in preghiera davanti al nostro santo patrono, raccoglieremo questa sofferenza per aprirla alla speranza». E sullo sfondo di questa grande festa, per Zuppi, c’è “la grande visione di Papa Francesco nella Fratelli tutti”: «Siamo stati fratelli nell’esperienza del Covid – spiega il cardinale – e ci siamo resi conto di essere sulla stessa barca, comprendendo che solo insieme ne usciamo. È una grande visione per il futuro. Ad Assisi, pregheremo per l’Italia, per il “noi” che ci unisce, ma pregheremo anche per l’Europa e per la pace».
Ad annunciare il programma delle celebrazioni è stato frate Marco Moroni, custode del Sacro convento di Assisi: «La pandemia – afferma il frate – ci ha riportato a constatare ciò che san Francesco ha vissuto a livello personale e cioè che la vita di ciascuno di noi migliora veramente non se abbiamo di più, non se siamo più forti o potenti, ma se siamo capaci di prenderci cura di chi ha più bisogno, di chi da solo non ce la fa». In base al programma, la giornata del 4 ottobre inizierà con l’incontro tra le autorità e le delegazioni con la Municipalità di Assisi, aperto dai saluti del sindaco Stefania Proietti. Quindi partirà il Corteo civile da Piazza del Comune alla basilica di San Francesco, con la partecipazione degli alunni delle scuole di Assisi. Alle 10 il cardinale presidente della Cei Matteo Zuppi presiederà la solenne celebrazione eucaristica nella Festa di San Francesco, patrono d’Italia, al termine della quale il presidente della Repubblica Mattarella accenderà la lampada votiva dei Comuni d’Italia. Alle 11.30, dopo il saluto del Ministro generale dell’Ordine dei Frati minori conventuali frate Carlos Alberto Trovarelli, il capo dello Stato rivolgerà un Messaggio all’Italia: «È un momento opportuno – sottolinea il frate Marco Moroni – perché l’Italia sia rappresentata nella sua unità. Viviamo un momento difficile, a livello economico e politico».
Ma ad anticipare la festa di San Francesco ci sarà un altro momento, il giorno prima, ovvero il Transito di San Francesco che verrà ricordato attraverso un pellegrinaggio verso il luogo in cui San Francesco chiese di morire: «Cammineremo – spiega frate Massimo Travascio, Custode del Convento della Porziuncola in Santa Maria degli Angeli – per prendere consapevolezza di quanto c’è di generativo nella sofferenza di oggi, dove si incontrano strade desolate e dove tanti emarginati vengono lasciati ai lati della strada». Inoltre, nella mattina del 3 ottobre verrà consegnato il premio “Rosa d’Argento” 2022, che premia le donne che – come ha fatto Jacopa de’ Settesoli con S. Francesco – si sono distinte nella cultura dell’accoglienza, mentre nel pomeriggio, alle 15, monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tarino e Foligno, accoglierà la delegazione della Cei nel Santuario della Spogliazione: «Condividiamo pienamente la bellezza di questo evento – afferma il vescovo in un messaggio -, che vede in qualche modo l’Italia intera, nel contesto di questi anni difficili, stringersi intorno al Santo Patrono per esprimere sentimenti di gratitudine e guardare al futuro con rinnovata speranza». Alle 17, nella basilica di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola, ci sarà poi la solenne commemorazione del Transito di San Francesco presieduta da monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli, presidente della Commissione episcopale per il servizio della Carità e la Salute, con l’assistenza del cardinale Agostino Vallini, legato pontificio per le basiliche di Assisi. E a proposito della due giorni di festa in onore di San Francesco, ha concluso il segretario generale della Cei e arcivescovo di Cagliari monsignor Giuseppe Baturi: «Abbiamo tanto parlato nel buio – osserva -, e forse è ora che qualcuno accenda una luce, già accesa da quanti hanno dato la vita per la pandemia. C’è tanta retorica del buio, forse bisognerebbe parlare di più della luce».