Tratta: in Europa 1 vittima su 4 è minorenne
Il traffico di esseri umani in Europa, in un anno, produce 29,4 miliardi di euro di profitti. In Italia, tra i casi seguiti dal sistema anti-tratta, la forma di sfruttamento principale è quella sessuale (48,9%), seguita da quella lavorativa (18,8%) e da altre forme minoritarie come economie criminali forzate, accattonaggio e servitù domestica

Con chat online, social media, agenzie di collocamento online, siti web di assistenza all’immigrazione contraffatti per reclutare potenziali vittime, forum sul dark web e pagamento dei servizi tramite criptovalute, sono diventati sempre più evoluti gli strumenti a disposizioni di trafficanti e sfruttatori di esseri umani, nella cui rete cadono soprattutto donne, ragazze e bambine, ma anche ragazzi e bambini. Infatti in base al nuovo report di Save the children “Piccoli schiavi invisibili”, diffuso ieri alla vigilia della Giornata internazionale contro la tratta di esseri umani che ricorrerà sabato 30 luglio, 1 vittima su 4 di tratta e sfruttamento in Europa è minorenne.
La tratta di esseri umani è ancora uno dei mercati illeciti più diffusi e proficui in tutto il mondo, unitamente al traffico di droga e armi. I soli casi accertati nel 2020, che hanno dato avvio a procedimenti giudiziari e condanne, hanno riguardato 109.216 vittime nel mondo, un numero che non rappresenta le proporzioni effettive del fenomeno per la maggior parte sommerso. Solo in Europa, dove si stima che il traffico di esseri umani generi in un anno 29,4 miliardi di euro di profitti, ben un quarto dei soli 14 mila casi individuati sono relativi a vittime minorenni, intrappolate soprattutto nello sfruttamento della prostituzione (64%).
Il rapporto di Save the children approfondisce le condizioni di bambine, bambini, adolescenti e giovani vittime o potenziali vittime di tratta e sfruttamento nel nostro Paese. Dallo studio emerge come in Italia aumentino le giovani ivoriane ad alto rischio (sono il 4,6% delle 130 donne e ragazze con 161 figli minori assistite dal sistema anti-tratta italiano all’8 giugno 2022) e le mamme vittime con bambini, spesso usati come oggetto di ricatto dagli sfruttatori. I casi emersi e assistiti nel 2021 dal sistema anti-tratta sono stati 1.911 (con 706 nuove prese in carico nel corso dell’anno), in gran parte di sesso femminile (75,6%), mentre i minori rappresentavano il 3,3% del totale (61).
Tra le vittime assistite, la forma di sfruttamento principale è quella sessuale (48,9%), seguita dallo sfruttamento lavorativo (18,8%). Tra i Paesi di origine delle vittime figura soprattutto la Nigeria (65,6%), seguita da Pakistan (4,5%), Marocco (2,6%), e, tra gli altri, da Gambia (2,5%) e Costa d’Avorio (2,3%). Il traffico di esseri umani in Europa, in un anno, produce 29,4 miliardi di euro di profitti. In Italia, tra i casi seguiti dal sistema anti-tratta, la forma di sfruttamento principale è quella sessuale (48,9%), seguita da quella lavorativa (18,8%) e da altre forme minoritarie come economie criminali forzate, accattonaggio e servitù domestica.