Pellegrini nella speranza: “Per essere costruttori di un mondo migliore”
È stato svelato martedì il logo del Giubileo voluto da Papa Francesco per il 2025, di cui ha spiegato il significato in una conferenza stampa – che si è svolta nella sala Regia – dal pro-prefetto del Dicastero per l’evangelizzazione monsignor Rino Fisichella. Il logo, scelto tra 294 proposte pervenute da 213 città e 48 Paesi diversi, è di colore verde e al suo interno campeggia il motto dell’evento giubilare “Peregrinantes in Spem” (Pellegrini nella speranza): «Rappresenta quattro figure stilizzate – spiega monsignor Fisichella – per indicare l’umanità proveniente dai quattro angoli della terra. Sono una abbracciata all’altra, per indicare la solidarietà e fratellanza che deve accomunare i popoli. L’apri-fila è aggrappato alla croce: è il segno non solo della fede che abbraccia, ma della speranza che non può mai essere abbandonata perché ne abbiamo bisogno sempre e soprattutto nei momenti di maggiore necessità. Le onde sottostanti sono mosse per indicare che il pellegrinaggio della vita non sempre si muove in acque tranquille. Spesso le vicende personali e gli eventi del mondo impongono con maggiore intensità il richiamo alla speranza. È per questo che la parte inferiore della Croce si prolunga trasformandosi in un’ancora, che si impone sul moto ondoso. Come si sa l’ancora è stata spesso utilizzata come metafora della speranza. L’ancora di speranza è il nome che in gergo marinaresco viene dato all’ancora di riserva, usata dalle imbarcazioni per compiere manovre di emergenza per stabilizzare la nave durante le tempeste. L’immagine del logo, inoltre, mostra quanto il cammino del pellegrino non sia un fatto individuale, ma comunitario con l’impronta di un dinamismo crescente che tende sempre più verso la Croce. La Croce non è affatto statica, ma anch’essa dinamica, si curva verso l’umanità come per andarle incontro e non lasciarla sola, ma offrendo la certezza della presenza e la sicurezza della speranza».
Alla presentazione del logo è intervenuto anche il cardinale segretario di Stato vaticano Pietro Parolin, che ha espresso il proprio auspicio: «Che possa diventare per il mondo intero un contenuto da sperimentare. In questi anni, e soprattutto in questi ultimi mesi, ci invita a tenere fisso lo sguardo sulla speranza, che non a caso è una virtù teologale posta a fondamento stesso della vita cristiana. Ci richiama tutti ad essere responsabili costruttori di un mondo migliore, come ha scritto Papa Francesco nel messaggio per il Giubileo, per guardare al futuro con animo aperto». Il prossimo Giubileo vieni quindi definito dal cardinale Parolin come «una bella opportunità per Roma e l’Italia, come momento qualificante dell’accoglienza di milioni di pellegrini e turisti che giungeranno, per vivere un evento di fede, ma anche culturale e di ammirazione per questi splendidi luoghi».
A margine della conferenza stampa di presentazione, monsignor Fisichella ha poi parlato ai giornalisti del lavoro in essere per organizzare l’evento: «C’è una bella collaborazione tra la Santa Sede, l’amministrazione comunale, la Regione e le altre autorità. Vogliamo coinvolgere tutti», sottolinea il pro-prefetto del Dicastero per l’evangelizzazione -. A tal proposito, i giornalisti hanno incalzato l’altro prelato su due dei principali problemi atavici che affliggono la Capitale, la pulizia e la viabilità: «La dimensione del decoro – spiega il presule – è sentita da tutti, è una di quelle prospettive che maggiormente trovano impegnate le persone responsabili. E’ ovvio che non ci si improvvisa, ci sono i tempi tecnici, una lunga burocrazia, ma io sono molto fiducioso che Roma saprà dare il meglio di sé. Roma è bella, è un museo a cielo aperto. Dobbiamo fare di tutto perché la bellezza di Roma sia conservata e contemplata. Certo, a Roma convergono migliaia di turisti, è un problema presente in tutte le grandi metropoli. C’è bisogno della celerità e della pazienza dovute, per porre rimedio. Più noi rendiamo bella una città, più tutte le forme di degrado scompaiono. Ma più che porre sistematicamente l’accento sulle criticità, bisogna sottolineare maggiormente la bellezza di Roma e del nostro Paese, per coinvolgere di più i cittadini e i turisti non solo a riconoscere questa bellezza, ma ad essere capaci di rispettarla».
E di “collaborazione” hanno parlato anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, entrambi presenti alla conferenza stampa: «Sono stato molto colpito dal logo che è stato presentato oggi – commenta Gualtieri -. Ci sprona ancora di più a lavorare con maggiore energia perché Roma accolga al meglio milioni di pellegrini, come città accogliente, efficiente e solidale». Sulla stessa linea il presidente della Regione Lazio: «È un ottimo primo passo – aggiunge Zingaretti -. Come è noto collaboriamo da tempo, e per fortuna ora con questa amministrazione lavoriamo bene».