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Nullità matrimoniale: 90 cause trattate dal Tribunale ecclesiastico di Pescara nel 2021

"Abbiamo visto - afferma l'arcivescovo Valentinetti - quanto è importante – da un punto di vista pastorale – questa vicinanza alla gente, ai fedeli e ai credenti che, trovandosi in una situazione matrimoniale difficoltosa, fanno ricorso al Tribunale da una parte – se è possibile – per trovare la strada per una dichiarazione di nullità matrimoniale e dall’altra parte – anche grazie all’ascolto degli avvocati - per verificare se la stessa è un percorso attuabile. Per cui questo è un cammino irreversibile e, sempre più, anche i parroci hanno capito l’importanza di questa pastorale di attenzione alle situazioni matrimoniali irregolari e la Chiesa, nella sua sapienza, giustizia e misericordia, va incontro a queste realtà"

Tra le motivazioni alla base delle cause, spicca la mancanza di maturità nelle coppie

I relatori all'Inaugurazione dell'anno giudiziario 2022 del Tribunale ecclesiastico diocesano di Pescara

Sono state 90 le cause di nullità matrimoniale trattate nel 2021 dal Tribunale ecclesiastico diocesano di Pescara-Penne, di cui 54 sono state decise (15 delle quali con il patrocinio gratuito), 50 pubblicate e 1 archiviate, mentre 44 erano le cause pendenti all’inizio dell’anno alle quali si sono poi aggiunte altre 46 cause (44 con procedura ordinaria). Un bilancio, quest’ultimo, emerso lo scorso 11 marzo in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2022 del Tribunale ecclesiastico diocesano, aperto nel 2018 e resosi autonomo dal Tribunale ecclesiastico regionale abruzzese e molisano di Chieti a seguito della pubblicazione della lettera apostolica Mitis Iudex Dominus Iesus, con la quale Papa Francesco ha riformato il processo canonico istituendo la procedura chiedendo ai vescovi locali di interessarsi in prima persona delle famiglie ferite, anche attraverso l’apertura di Tribunali diocesani: «Un cammino avviato irreversibileafferma monsignor Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara-Penne e moderatore del Tribunale ecclesiastico diocesano -, perché abbiamo visto quanto è importante – da un punto di vista pastorale – questa vicinanza alla gente, ai fedeli e ai credenti che, trovandosi in una situazione matrimoniale difficoltosa, fanno ricorso al Tribunale da una parte – se è possibile – per trovare la strada per una dichiarazione di nullità matrimoniale e dall’altra parte – anche grazie all’ascolto degli avvocati – per verificare se la stessa è un percorso attuabile. Per cui questo è un cammino irreversibile e, sempre più, anche i parroci hanno capito l’importanza di questa pastorale di attenzione alle situazioni matrimoniali irregolari e la Chiesa, nella sua sapienza, giustizia e misericordia, va incontro a queste realtà».

L’intervento di Monsignor Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara-Penne e moderatore del Tribunale

Tra l’altro, il Tribunale ecclesiastico diocesano pescarese potrebbe essere presto ulteriormente potenziato: «Non sappiamo ancora quando – precisa il presule -, non sappiamo ancora come, ma nell’ultima seduta della Conferenza episcopale abruzzese e molisana si è ipotizzato, con il consenso della Signatura apostolica e come auspicato anche dal responsabile della Sacra rota romana, che il Tribunale ecclesiastico pescarese possa diventare sede di appello per il Tribunale ecclesiastico di Chieti e viceversa. Così si risolverebbe l’ultimo ostacolo legato alla lontananza dall’attuale Tribunale di appello che, per entrambi i tribunali abruzzesi, è quello di Benevento con i suoi lunghi tempi di percorrenza. Ciò aiuterebbe notevolmente quelle situazioni in cui le cause vengono appellate da una o da entrambe le parti. Non sappiamo ancora se tutto questo si realizzerà, ma ci sono tutte le premesse affinché questo obiettivo possa essere raggiunto. Questo sarà un valore aggiunto in più per il servizio che il Tribunale ecclesiastico diocesano sta svolgendo e finalmente, forse, il riconoscimento veramente pieno che una presenza così forte, all’interno della regione, possa essere veramente attuata».

Don Maurizio Buzzelli, vicario giudiziale del Tribunale

Soddisfatto per l’attività proficua del Tribunale ecclesiastico diocesano di Pescara-Penne il vicario giudiziale don Maurizio Buzzelli, il quale ne ha sottolineato l’importante attività di ascolto: «Presupposto – precisa il sacerdote – della cultura dell’incontro. La Chiesa, attraverso il Tribunale ecclesiastico, va incontro a quelle persone che sono state segnate dal dolore per il fallimento del loro matrimonio che costituisce – per tanti di loro – una periferia esistenziale. Gli operatori del Tribunale, quindi, sono chiamati al discernimento che permetta di leggere la concreta situazione matrimoniale, alla luce della Parola di Dio e del Magistero della Chiesa. Va infine considerato che la richiesta di nullità non va avanzata come se fosse l’unico obiettivo da raggiungere, di fronte a una crisi matrimoniale, o come se costituisse un diritto a prescindere dai fatti. Il Tribunale ecclesiastico, infatti, è al servizio della giustizia, inseparabile dalla verità, e, in definitiva, dalla Salus animarum. Sono queste le finalità a cui tende il nostro Tribunale diocesano, voluto dall’arcivescovo monsignor Tommaso Valentinetti, e che tutti gli operatori – con competenza e professionalità – perseguono».

A colpire maggiormente, tra i dati relativi all’andamento del Tribunale ecclesiastico diocesano nell’ultimo anno, sono i motivi alla base delle richieste di nullità professionale: «Il numero maggiore di richieste di nullità – sottolinea don Buzzelli – è afferente al grave difetto di discrezione di giudizio. A fondamento di tale motivo di nullità sussistono la mancanza di maturità umana e psicologica, la carenza di libertà nella scelta – riconducibile a dinamiche interiori o a condizionamenti esterni – e, in ultimo, la presenza di intenzioni non congruenti con aspetti essenziali della dottrina della Chiesa sul matrimonio».

Antonio Iaccarino, presidente dell’Associazione canonistica diocesana

A svolgere un servizio prezioso, all’interno e all’esterno del Tribunale ecclesiastico diocesano di Pescara-Penne, sono poi gli avvocati dell’Associazione canonistica diocesana di Pescara-Penne: «Una piccola associazione la nostra – ricorda il presidente, l’avvocato Antonio Iaccarino -, che raccoglie tutti i professionisti che operano all’interno dell’Arcidiocesi di Pescara-Penne e siamo inseriti, per volere dell’arcivescovo Valentinetti e come mandato costitutivo dell’associazione, all’interno della Pastorale giudiziaria diocesana. Quest’ultima si caratterizza per attività che aiutano ad accompagnare il servizio del Tribunale, anche al suo esterno. C’è dapprima, infatti, la fase parrocchiale di ascolto nella quale chi si trova in una situazione difficile, si apre da una verifica inziale. C’è poi la fase del discernimento attraverso il Verbo, che aiutiamo a declinare nel comprendere come queste situazioni possano trovare la strada del Tribunale. E poi c’è l’attività giudicante, che è propria del Tribunale. Una piccola associazione, la nostra, che aiuta il percorso di discernimento e lo fa attraverso un servizio di consulenza, svolto statutariamente in forma gratuita e trasparente. Lo facciamo mettendoci al servizio di tutti coloro che chiedono di essere accompagnati nella comprensione di cosa significa l’avvio di una procedura di richiesta di nullità matrimoniale».

Il servizio svolto dagli avvocati dell’Associazione canonistica diocesana, nei quattro anni di attività del Tribunale ecclesiastico diocesano, ha finora contato 25 consulenze svolte annualmente per un totale di 100 consulenze svolte: «Consulenze – precisa l’avvocato Iaccarino – che hanno prodotto il 50% di cause introdotte e questo, per noi, è motivo di orgoglio unitamente al fatto che in quasi tutte gli avvocati le hanno seguite con la loro consulenza. Ciò dimostra che siamo riusciti a dare una testimonianza credibile del nostro servizio pastorale, trasportandolo all’interno del servizio giudiziario».

Manuel Jesus Arroba Conde, giudice del Tribunale della Rota della Nunziatura apostolica di Madrid

Al centro dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2022 del Tribunale ecclesiastico diocesano di Pescara-Penne, c’è poi stata dapprima la relazione del professor Manuel Jesus Arroba Conde, giudice del Tribunale della Rota della Nunziatura apostolica di Madrid e docente di diritto processuale canonico, dal tema “Tra fallimento coniugale e accertamento della nullità: il processo canonico”. All’interno della suo intervento, il giudice ha rivolto il suo apprezzamento all’attività svolta dal Tribunale diocesano, in seno alla collaborazione tra il foro civile e quello canonico e comunque per l’attenzione messa nella fase preparatoria all’introduzione della causa: «L’Arcidiocesi di Pescara-Penne – constata Arroba Conde -, sin dall’inizio, ha messo in atto alcune decisioni volte a predisporre con la maggior cura possibile questa fase. Basti pensare al protocollo dell’arcivescovo, circa l’accompagnamento delle situazioni matrimoniali difficili. Uno dei pochi che conosco in cui si stabilisce, come primo passo, la maggiore integrazione ecclesiale delle persone coinvolte in queste situazioni, per la revisione della validità del loro matrimonio. Penso anche all’opuscolo informativo, messo sui banchi delle chiese, per far conoscere a tutti i fratelli e le sorelle il senso delle cose, con una spiegazione semplice dei motivi di nullità matrimoniale e delle fasi del processo. E penso anche al lavoro svolto dagli avvocati canonisti, in collaborazione con la Curia diocesana. Tutto ciò si è tradotto in un aumento significativo delle cause trattate nel tribunale ora eretto in questa città, il cui regolamento è anche esemplare nel garantire le strategie per un buon funzionamento».

Angelo Mariano Bozza, presidente del Tribunale di Pescara

È stato, infine, il presidente del Tribunale civile di Pescara Angelo Mariano Bozza a lanciare l’allarme sulla crisi sempre più repentine, che mettono fine a molti matrimoni: «Quello che preoccupa e colpisce – osserva – è che c’è una tendenza all’abbassamento dell’età nell’arrivare alla fine del matrimonio. Ho avuto casi di coniugi rientrati in nave dalla Grecia già separati dopo 15 giorni di matrimonio. In genere la durata medi dei matrimoni è di 15 anni, ma gli Stati Uniti d’America abbassano sempre di più il periodo di durata delle nozze. E questo sto accadendo anche da noi ed preoccupante, perché alle prime difficoltà si rinuncia a combattere. Io non penso che dipenda da questioni di ordine economico. Infatti negli Stati uniti si è visto che divorziano di più i coniugi con basso reddito. Ma non è tanto questo, quanto l’incapacità a gestire i rapporti interpersonali. Un’incapacità di fondo e una facilità nell’abbandonare “le armi” e rinunciare che, da cattolico, non fa piacere neanche a me».  

About Davide De Amicis (4550 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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