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“Vi prego, vi scongiuro, fermatevi! In nome di Dio, no alla guerra!”

"Ponti e non muri – riprende il porporato -. Non costruire muri, ma ponti, anche perché se è vero che il Mediterraneo è un continente di acqua, i muri nell’acqua si fanno male, sono meglio i ponti per congiungere i vari punti del mare"

È stato l’appello del presidente della Cei Bassetti, ieri, in conclusione dell’Incontro dei vescovi e dei sindaci dei Mediterraneo

Il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei

È terminato ieri l’Incontro di 60 vescovi, provenienti da 20 Paesi, e di 65 sindaci delle principali città del Mediterraneo di Firenze riuniti a Palazzo Vecchio per ascoltare le conclusioni tratte dal presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Gualtiero Bassetti: «Mentre una folle guerra scoppia in Ucraina portando morte e distruzione – afferma -, l’orologio della storia non vuole fermare le sue lancette a Firenze, anzi vuole che risuoni continuamente l’ora della pace e del dialogo. Quello che abbiamo vissuto – e che ancora stiamo vivendo – è stato un grande momento storico. Dobbiamo assumere la consapevolezza, tutti quanti, sindaci e vescovi, esperti e volontari, che questi giorni stupendi, in cui ci siamo potuti confrontare e ascoltare, hanno rappresentato qualcosa di nuovo e di profondamente diverso rispetto al passato. Questi giorni hanno dato vita, infatti, a un appuntamento straordinario e mai verificatosi prima: vescovi e sindaci del Mediterraneo si sono ritrovati insieme e, mossi da una reciproca volontà di ascolto, si sono prima confrontati e poi hanno siglato una dichiarazione comune. Tutti i punti emersi nella Carta di Firenze ci stanno a cuore tutti, indipendentemente dalla religione o dall’appartenenza».

In seguito, il porporato ha ricordato la posta in palio per l’avvenire: «Questa è ancora oggi la nostra sfida per il futuro – rilancia -, costruire ponti di dialogo tra le genti del Mediterraneo. Unire ciò che è stato diviso per secoli. Unire in nome della fratellanza umana, come ci ricorda il documento di Abu Dhabi. A tal proposito, il cardinale Bassetti ha ricordato la testimonianza di Giorgio La Pira, il “sindaco santo”: «Dio ci ha chiamato qui a Firenze – ricorda il presidente della Cei -. Contro ogni avversità, contro ogni difficoltà, contro ogni guerra. ‘Spes contra spem’, come avrebbe detto Giorgio La Pira. Unire per la pace: siamo di fronte ad una sfida epocale. Abbattere muri, costruire ponti. Questa è la splendida immagine elaborata da La Pira. Un’immagine che mutuò da quello che vide al Cairo nel 1967 dopo aver incontrato il presidente egiziano Nasser. In quell’occasione, scorse una squadra di operai abbattere i muri che erano stati costruiti davanti alle porte dell’albergo, come strumenti di difesa antiaerea. In quel gesto percepì il simbolo di una grande azione politica e culturale. Bisognava abbattere il muro della diffidenza tra i popoli e costruire ponti di dialogo tra le genti».

Da qui l’importanza della Carta di Firenze, «Che forse – aggiunge il cardinale, ringraziando i partecipanti per il lavoro compiuto – rimarrà anche quando noi non ci saremo più. Portatela nelle vostre città, nelle scuole, nelle comunità religiose, nelle parrocchie. Divulgatela, ma soprattutto incarnatela nella vostra vita. Quella carta infatti è la testimonianza, non solo simbolica, che esiste una coscienza mediterranea. Quella carta è un patto sociale, un patto di amicizia sociale. La Carta di Firenze è un raggio di luce nell’ora più buia».

Quindi il presidente dei vescovi italiani, è tornato a parlare della guerra in corso tra Russia e Ucraina: «Vi prego, vi scongiuro, fermatevi! In nome di Dio, no alla guerra! – l’appello del cardinale -. Le notizie drammatiche e le immagini ancor più inquietanti che provengono dall’Ucraina ci raccontano di una tragedia umanitaria a cui non avremmo mai voluto assistere. Il mio pensiero e la mia preghiera vanno verso tutte quelle persone che adesso si trovano nei rifugi sotterranei e a coloro che stanno fuggendo. A tutti coloro che stanno combattendo vorrei usare le parole semplici di un vecchio sacerdote: “Vi prego, vi scongiuro, fermatevi! In nome di Dio, no alla guerra!”. Bisogna dirlo con forza e con coraggio, noi vogliamo costruire la pace! La vogliamo per le nostre città, per le nostre comunità religiose, per le nostre famiglie, per i nostri figli. La pace è un valore che non si può barattare con nulla. Perché la vita umana non si compra e non si uccide! Questo è il nostro sogno: la pace tra tutti i popoli». Poi la citazione di don Tonino Bello: «”Battersi per la pace – riporta il cardinale Bassetti -, vuol dire liberare l’uomo dall’intrico della miseria, dal viluppo della massificazione, dalle grinfie rapaci del potere, dalle seduzioni involutrici del falso benessere. Oggi abbiamo bisogno di pace sociale nelle città e nel nostro mare”».

Successivamente, il porporato ha fatto un riferimento alla questione migratoria: «Non possiamo rimanere indifferenti rispetto al grande flusso migratorio che ormai da tempo caratterizza il Mediterraneo – ricorda il cardinale Gualtiero Bassetti -. Dobbiamo perciò soccorrere e aiutare. Ma dobbiamo anche capovolgere il paradigma e la narrazione delle migrazioni. Esse vanno viste non solo come un problema ma come una grande opportunità. Un’occasione per trasformare le nostre città in luoghi di accoglienza e di ospitalità. Il Mediterraneo, infatti, come ha ricordato papa Francesco, è diventato il più grande cimitero d’Europa. Negli ultimi anni, migliaia di uomini, donne e bambini hanno perso la vita solcando questo mare in cerca di una vita migliore o in fuga da una guerra. Questa emergenza drammatica ci interpella profondamente come cristiani e come persone umane».

Quindi la conclusione dell’intervento: «Ponti e non muri – riprende il porporato -. Non costruire muri, ma ponti, anche perché se è vero che il Mediterraneo è un continente di acqua, i muri nell’acqua si fanno male, sono meglio i ponti per congiungere i vari punti del mare. Il presidente della Cei ha poi ricordato le parole che, a 14 anni, ha sentito dire a 14 anni da monsignor Bartoletti, davanti alla tomba di San Romualdo, fondatore dei Camaldolesi: «Morendo, San Romualdo – riporta il cardinale – diceva ai suoi monaci ‘Ego vobis et vos mihi’, vogliamo rimanere per sempre uniti. Che davvero di questo incontro rimanga il desiderio di un’amicizia stabilita, e che questa amicizia possa portare, se Dio non vuole, dei grandi frutti». Al termine, lo stesso cardinale Bassetti ha presieduto la messa conclusiva dell’Incontro dei vescovi e dei sindaci del Mediterraneo nella basilica di Santa Croce, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «Quando gli ho telefonato – ha rivelato il card. Bassetti – mi ha risposto: “Accolgo subito il suo invito. Ho ancora l’agenda intonsa, sarà il primo impegno che metto”».

About Davide De Amicis (4516 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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