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Cristiani perseguitati: “Oltre 360 milioni nel mondo, 1 ogni 7”

"Oltre 360 milioni di cristiani perseguitati nel mondo! – commenta Cristian Nani, direttore di Porte Aperte/Open Doors -. Quest’anno registriamo il più alto livello di persecuzione da quando il nostro report viene pubblicato. L’Africa Sub-Sahariana continua a essere scenario di massacri di cristiani. Solo in Nigeria 4.650 cristiani uccisi per ragioni legate alla loro fede! Oltre a tanta sofferenza assistiamo a un miracolo: la rinuncia alla vendetta, alla rappresaglia. Se la risposta fosse proporzionale, oggi saremmo di fronte a una catastrofe inarrestabile in Africa"

Emerge dalla World Watch List 2022, presentata ieri dalla ogn Porte aperte/Open doors

Sono oltre 360 milioni nel mondo i cristiani che subiscono almeno un livello alto di persecuzione e discriminazione a causa della propria fede, praticamente 1 cristiano ogni 7. Sono invece 5.898 i cristiani uccisi per ragioni legate alla fede, in crescita del 23,8% (rispetto al 2021). Le chiese ed edifici connessi attaccati o chiusi sono 5.110 (14 ogni giorno), in crescita del 13,8% rispetto al 2021. I cristiani arrestati senza processo, incarcerati, sono 6.175 (16 ogni giorno), con un incremento del 44,3% sull’anno scorso; quelli rapiti sono 3.829 (10 ogni giorno), in aumento del 123,9% rispetto al 2021. Sono questi i dati più allarmanti ed inquietanti diffusi dalla World Watch List 2022 (Wwl), la nuova lista dei primi 50 Paesi dove più si perseguitano i cristiani al mondo, presentata ieri a Roma (nella sala stampa della Camera dei deputati) da Porte Aperte/Open Doors: l’organizzazione internazionale da oltre 60 anni impegnata a sostenere i cristiani perseguitati nel mondo.

Il focus ha studiato il periodo compreso tra il 1° ottobre 2020 e il 30 settembre 2021 ed è sottoposto all’analisi particolareggiata dell’International Institute for Religious Freedom – Irf, organo internazionale indipendente. Secondo la Wwl, l’Afghanistan è oggi il Paese più pericoloso al mondo per i cristiani, che strappa questo triste primato alla Corea del Nord del dittatore Kim Jong-un ora al 2° posto dopo 20 anni: «La presa di potere dei talebani e la crisi derivata – spiega il rapporto – fanno da propulsore alla violazione delle libertà fondamentali in questo Paese. La libertà religiosa non esisteva da prima che i talebani riprendessero il potere». Nella Top 10 figurano poi nell’ordine, Somalia (3), Libia (4), Yemen (5), Eritrea (6), Nigeria (7), Pakistan (8), Iran (9), India (10). Seguono Arabia Saudita (11), Myanmar (12), Sudan (13), Iraq e Siria (14 e 15). La Cina si attesta in 17ª posizione, l’Egitto in 20ª e la Turchia 42ª, chiude la Malesia al 50° posto. (WWList 2022_mappa). Nelle prime 5 posizioni, secondo la Lista, ci sono 4 nazioni islamiche, «come evidenza del fatto – sottolinea Porte aperte/Open doors – che l’oppressione islamica rimane una delle fonti principali di intolleranza anticristiana. In questi Paesi, le fonti di persecuzione sono connesse a una società islamica tribale radicalizzata, all’estremismo attivo e all’instabilità endemica. La fede cristiana va vissuta nel segreto e se scoperti (specie se ex-musulmani) rischiano anche la morte».

La Nigeria, salita al 7° posto, si conferma la nazione dove si uccidono più cristiani (4.650) al mondo, «sebbene – precisa l’organizzazione – gli Usa l’abbiano rimossa dalla lista delle nazioni preoccupanti dal punto di vista della libertà religiosa». Il Pakistan, invece, è stabilmente la seconda nazione al mondo dove si manifesta più violenza anticristiana. L’Iran, inoltre, rimane tra le nazioni “dove la vita della Chiesa è più difficile”: «Costretti ad incontrarsi in piccoli gruppi clandestini in casa – spiega il report -, i cristiani e le chiese sono percepiti come minacce al regime islamico e, come in tutti i succitati paesi islamici, i convertiti al cristianesimo sono esposti a maggiori rischi». L’India, secondo la World Watch List 2022, appare come «un Paese – si legge nello studio – sempre più influenzato dall’ideologia nazionalista induista, secondo la quale essere indiano significa essere indù. L’ondata di violenza contro cristiani e altre minoranze religiose, da parte di bande di vigilanti, è stata ignorata o addirittura incoraggiata da parte di leader politici indiani, e accompagnata da un’impennata di misinformazione e propaganda sui principali mezzi di comunicazione e social media».

E i persecutori, come rilevato dall’indagine, hanno approfittato anche delle restrizioni imposte a causa della pandemia di Covid-19 per indebolire le comunità cristiane: «La risposta rapida e draconiana della Cina al Covid è ben documentata – si legge nel rapporto – dove la necessità di restrizioni è finita, in alcune regioni a molte chiese ufficiali delle Tre Autonomie, così come a quelle non registrate, non è stato permesso di riaprire, costringendo i cristiani a riunirsi in piccoli gruppi nelle case o online». Intanto, i rapporti dalle contee delle province di Henan e Jiangxi, ad esempio, riferiscono che «le telecamere di sorveglianza sono ora in tutti i luoghi di culto approvati dallo Stato. Alcune applicazioni della Bibbia sono state bandite dai negozi online. In Vietnam (19°) attori statali e non statali hanno usato i focolai di Covid-19 sia per diffamare le Chiese, che per istigare indagini penali contro specifiche Chiese».

E oltre alle persecuzioni anticristiane in generale, la Wwl 2022 ha fornito anche dati sulla violenza contro le donne: «È difficile raccogliere dati certi sul numero di donne cristiane vittime di stupro e abusi a causa della loro fede – spiega Porte Aperte/Open Doors international -, in molti Paesi le denunce sono rare, per ragioni culturali e sociali». Un dato minimo di partenza, secondo le stime incrociate con testimonianze raccolte, è «oltre 3.100, a cui si sommano oltre 1.500 matrimoni forzati – riporta l’ong -. Cifre da considerare come la punta di un iceberg ben più imponente, uno sguardo furtivo su un sommerso allarmante. La vulnerabilità domestica colpisce specificamente le donne e i bambini appartenenti alle minoranze».

Cristian Nani, direttore di Porte Aperte/Open Doors

Tra l’altro, Porte Aperte/Open Doors dedicherà al tema specifico un Report in uscita a fine febbraio, mentre uno studio specifico, che indicherà come i bambini siano colpiti tanto dalla violenza (abusi, matrimoni forzati, tratta, riduzione schiavitù), quanto dalla discriminazione diretta e indiretta (dei genitori con arresti, vedovanza, negazione custodia dei figli e accesso a sanità, istruzione, ecc.), sarà disponibile da settembre 2022: «Oltre 360 milioni di cristiani perseguitati nel mondo! – commenta Cristian Nani, direttore di Porte Aperte/Open Doors -. Quest’anno registriamo il più alto livello di persecuzione da quando il nostro report viene pubblicato. L’Africa Sub-Sahariana continua a essere scenario di massacri di cristiani. Solo in Nigeria 4.650 cristiani uccisi per ragioni legate alla loro fede! Oltre a tanta sofferenza assistiamo a un miracolo: la rinuncia alla vendetta, alla rappresaglia. Se la risposta fosse proporzionale, oggi saremmo di fronte a una catastrofe inarrestabile in Africa».

About Davide De Amicis (4516 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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