Scuola: “Lo scorso anno è aumentata la partecipazione degli alunni disabili”
"Il protrarsi della didattica a distanza (Dad), resa necessaria dall’emergenza pandemica – conferma l’Istituto nazionale di statistica -, ha reso più complesso il processo d’inclusione scolastica, ostacolando l’interazione tra i coetanei e limitando la partecipazione alla didattica. Tuttavia, rispetto all’anno precedente, si registra un apprezzabile aumento dei livelli di partecipazione, anche grazie a una più adeguata organizzazione delle scuole"

Nonostante la pandemia di Covid-19, è aumentata la partecipazione degli alunni disabili a scuola. Lo ha rilevato oggi l’Istat, pubblicando il report dal titolo “L’inclusione scolastica degli alunni con disabilità” relativo allo scorso anno: «Nell’anno scolastico 2020/2021 – si legge nel report – sono più di 300 mila gli alunni con disabilità che frequentano le scuole italiane (pari al 3,6% degli iscritti) – secondo fonti del Ministero dell’Istruzione -, circa 4mila in più rispetto all’anno precedente (+2%). Questa dinamica è il risultato della maggiore attenzione nel diagnosticare e certificare la condizione di disabilità tra i giovani, dell’aumento della domanda di assistenza da parte delle famiglie e della crescente sensibilità del sistema di istruzione ordinaria verso il tema dell’inclusione scolastica».
Tutto questo nonostante anche la didattica a distanza abbia rappresentato un ostacolo: «Il protrarsi della didattica a distanza (Dad), resa necessaria dall’emergenza pandemica – conferma l’Istituto nazionale di statistica -, ha reso più complesso il processo d’inclusione scolastica, ostacolando l’interazione tra i coetanei e limitando la partecipazione alla didattica. Tuttavia, rispetto all’anno precedente, si registra un apprezzabile aumento dei livelli di partecipazione, anche grazie a una più adeguata organizzazione delle scuole». Ciò grazie al fatto che, per l’anno scolastico precedente, la modalità di svolgimento della didattica a distanza è stata definita in modo più chiaro e dettagliato dal Piano scolastico per la didattica digitale integrata (Ddi), il quale ha previsto anche diverse modalità di partecipazione per gli alunni con disabilità, tra cui l’opportunità di proseguire in presenza durante i periodi di lezioni attraverso la Dad.
Lo scorso anno scolastico, tra l’altro, è stato caratterizzato dall’alternanza di periodi di scuola in presenza e di didattica a distanza, con delle differenze legate al territorio e all’ordina scolastico sulla base dell’andamento pandemico del momento. Un contesto che ha generato un contesto di prestazioni erogate molto eterogeneo: «Con una maggiore attività in presenza nelle scuole del primo ciclo – riporta l’Istat – e un più ampio ricorso alla Dad nelle scuole del Sud Italia, dove le restrizioni sono state maggiori».
Per questo lo scorso anno i periodi di sospensione dell’attività scolastica, unitamente ad una migliore organizzazione degli istituti stessi: «Ha determinato – precisa il report – un aumento considerevole dei livelli di partecipazione degli alunni con disabilità alla didattica a distanza, con una quota di esclusi che si attesta al 2,3% rispetto al 23% registrato nell’anno precedente. Quota che sale al 3,3% nelle scuole del Mezzogiorno, con punte del 4% in Calabria e in Campania».
Infine, per quanto concerne i motivi che hanno ridotto la partecipazione degli alunni disabili alla didattica a distanza, essi non sono variati di molto rispetto all’anno precedente. Tra i più riscontrati sono stati indicati: «La gravità della patologia (26%) – denota l’Istat -, il disagio socio-economico, la difficoltà organizzativa della famiglia (entrambi al 14%) e la mancanza di strumenti tecnologici adeguati (11%). Per una quota meno consistente di ragazzi, il motivo dell’esclusione è dovuto alla difficoltà nell’adattare il Piano educativo per l’inclusione (Pei) alla didattica a distanza (6%) e alla mancanza di ausili didattici specifici (2%)».