A Pescara “un caldo Natale a tutti”
"Siamo vicini – sottolinea Maria Luigia Montopolino, presidente della Commissione Pari opportunità - a chi attraversa una fase difficile della vita con una disponibilità importante e in tempi rapidi, affinché le atmosfere natalizie non siano soltanto un’astrazione, ma siano soprattutto condivisione"
Coperte, vestiti e accappatoi nuovi verranno forniti ai senzatetto pescaresi che vivono all’addiaccio. Verrà realizzata così l’iniziativa “Un Natale caldo a tutti”, promossa dalla Commissione comunale Pari opportunità, che a Pescara non vuole essere solo un augurio o un modo di dire, ma un modo di essere concretamente vicino alle persone maggiormente bisognose di assistenza.
Il progetto è stato presentato ieri, in Municipio, dalla presidente della Commissione Pro opportunità Maria Luigia Montopolino, unitamente all’assessore comunale alle Politiche sociali Adelchi Sulpizio e ai responsabili delle associazioni Ananke e On the road, rispettivamente Doriana Gagliardone e Massimo Ippoliti, che hanno fornito un centinaio di coperte e accappatoi: «Le avverse condizioni climatiche – premette Sulpizio – ci hanno indotti ad anticipare l’avvio del “Piano freddo”, fornendo un tetto e un pasto caldo a chi trascorre le sue giornate in strada e in giacigli di fortuna, a dimostrazione di una solidarietà pronta, perché il Comune non lascia indietro nessuno».
Per la Montopolino, l’iniziativa è la riprova di una sensibilità differente verso i bisogni immediati: «Siamo vicini – sottolinea – a chi attraversa una fase difficile della vita con una disponibilità importante e in tempi rapidi, affinché le atmosfere natalizie non siano soltanto un’astrazione, ma siano soprattutto condivisione».
Il responsabile pescarese di On the road è tornato, invece, sul significato di “Un Natale caldo per tutti”: «Una cosa bella – osserva – che aiuta e dà una risposta puntuale alle problematiche di oggi». Infine, per la responsabile del Centro antiviolenza Ananke, questa dotazione rappresenta un «kit di benvenuto, per una donna che entra in una realtà estranea della casa-rifugio, come qualcosa di personale in un quadro di coabitazione».