Lingue dei segni: “È nostro dovere formarci per comunicare con tutti”
"La finalità della Giornata – ricorda suor Veronica - è ribadire che sia un diritto di ogni cittadino poter apprendere linguaggi nuovi e lingue che possano metterci in rete e relazionarci con gli altri. Questo è un impegno non solo in ambito sociale e politico, ma soprattutto per la Chiesa che evangelizza"
Oggi è la Giornata internazionale per le lingue dei segni e, a tal proposito, la responsabile del Servizio Cei per la pastorale per le persone disabili suor Veronica Donatello, ha invitato tutti a far propri questa lingua che consente di comunicare senza barriere: «Comunicare – osserva – è un diritto ed è un nostro dovere formarci per comunicare con tutti».
Un linguaggio, quello dei segni, che viene considerato ancora ad appannaggio esclusivo delle persone sorde. Per questo, la ricorrenza odierna può essere d’aiuto: «Credo che ci ricordi – sottolinea suor Veronica – che siamo donne e uomini di relazione e che ci esprimiamo con la comunicazione. Questa Giornata ci ricorda che c’è una fetta di popolazione che usa un altro sistema per comunicare. Per anni si è pensato che la lingua dei segni fosse usata solo dalle persone sorde, ma grazie a recenti studi si è visto che si usa molto per le disabilità comunicative, dove ci sono delle pluri-disabilità e per alcune disabilità transitorie».
D’altra parte la stessa responsabile del Servizio Cei per la pastorale delle persone disabili, ha ricordato come per l’uomo sia necessario comunicare: «La finalità della Giornata – ricorda la suora – è ribadire che sia un diritto di ogni cittadino poter apprendere linguaggi nuovi e lingue che possano metterci in rete e relazionarci con gli altri. Questo è un impegno non solo in ambito sociale e politico, ma soprattutto per la Chiesa che evangelizza».