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“Inaccettabile che 1.300.000 ragazzi italiani vivano in povertà assoluta”

"È indispensabile - sottolinea Raffaella Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children - l’avvio immediato di un piano di contrasto alla povertà minorile che sostenga i bambini in tutte le dimensioni della loro crescita, dal diritto alla salute a quello all’istruzione. Gli strumenti che si stanno mettendo in campo in questa fase – dal Piano nazionale ripresa e resilienza sino al nuovo dispositivo della ‘Child Guarantee’ appena varato al livello europeo – devono assumere questo come obiettivo prioritario per scongiurare un drammatico aumento delle disuguaglianze"

Lo ha denunciato Save the children, sulla base degli ultimi dati Istat sulla povertà nel 2020

Nel 2020 versavano in condizione di povertà assoluta poco più di due milioni di famiglie (7,7% del totale da 6,4% del 2019) e oltre 5,6 milioni di individui (9,4% da 7,7%). Lo ha reso noto ieri l’Istat. Dopo il miglioramento del 2019, nell’anno della pandemia la povertà assoluta è aumentata raggiungendo il livello più elevato dal 2005 (inizio delle serie storiche). Per quanto concerne la povertà relativa, invece, le famiglie sotto la soglia sono poco più di 2,6 milioni (10,1%, da 11,4% del 2019). Il 9,4% delle famiglie in povertà assoluta vive nel Mezzogiorno, il 7,6% al Nord, il 5,4% al Centro. La crescita più ampia è stata registrata al Nord, dove la povertà familiare era al 5,8% nel 2019. Tutto ciò ha dimostrato che se nel 2019 le famiglie povere del nostro Paese erano distribuite quasi nella stessa misura misura al Nord (43,4%) e nel Mezzogiorno (42,2%), nel 2020 si collocavano al 47% al Nord contro il 38,6% del Mezzogiorno, con una differenza in valore assoluto di 167 mila famiglie. Anche a livello di individui è stato il Nord a far registrare il peggioramento più deciso, con l’incidenza di povertà assoluta che passa dal 6,8% al 9,3% (10,1% nel Nord-ovest, 8,2% nel Nord-est).

Sono così oltre 2 milioni e 500mila i poveri assoluti residenti nelle regioni del Nord (45,6% del totale, distribuiti nel 63% al Nord-ovest e nel 37% nel Nord-est), contro 2 milioni e 259mila nel Mezzogiorno (40,3% del totale, di cui il 72% al Sud e il 28% nelle Isole). I minori in povertà assoluta sono 1,3 milioni (13,5%). Per classe di età, l’incidenza di povertà assoluta raggiunge l’11,3% (oltre 1 milione e 127mila individui) fra i giovani (18-34 anni); rimane su un livello elevato, al 9,2%, anche per la classe di età 35-64 anni (oltre 2 milioni e 394mila individui), mentre si mantiene su valori inferiori alla media nazionale per gli over 65 (5,4%, oltre 742mila persone). L’incidenza della povertà assoluta tra i cittadini stranieri residenti è del 29,3% (era 26,9% nel 2019). L’incidenza tra gli italiani è il 7,5% (era 5,9% nel 2019).

Un contesto di povertà assoluta preoccupante, specie per i più piccoli: «I dati resi noti dall’Istat – commenta Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children – segnalano un gravissimo aumento del numero di bambini in povertà assoluta, il numero più alto mai registrato nella serie storica dal 2005. Questi numeri confermano l’allarme lanciato qualche giorno fa. Nel nostro Paese sono proprio i più piccoli a subire, rispetto a tutte le altre fasce di età, gli effetti più devastanti della crisi economica prodotta dalla pandemia».

Raffaella Milano, direttrice Programmi Italia-Europa di Save the Children

Save the Children, solo pochi giorni fa, aveva rilanciato la campagna “Riscriviamo il Futuro”, che quest’anno ha reso protagonisti assoluti bambine, bambini e adolescenti per dare loro voce e denunciare la condizione di povertà economica ed educativa che aveva colpito i minori durante il Covid: «Non possiamo accettare che in Italia – denuncia la Milano – un milione e trecentomila bambini, bambine e adolescenti vivano in condizioni di povertà assoluta, senza l’indispensabile per condurre una vita quotidiana dignitosa. È indispensabile l’avvio immediato di un piano di contrasto alla povertà minorile che sostenga i bambini in tutte le dimensioni della loro crescita, dal diritto alla salute a quello all’istruzione. Gli strumenti che si stanno mettendo in campo in questa fase – dal Piano nazionale ripresa e resilienza sino al nuovo dispositivo della ‘Child Guarantee’ appena varato al livello europeo – devono assumere questo come obiettivo prioritario per scongiurare un drammatico aumento delle disuguaglianze».

E i dati Istat hanno confermato come anche l’istruzione rappresenti un “fattore protettivo” di fronte al rischio di povertà: «Per spezzare il circolo vizioso tra povertà educativa e povertà materiale – conclude la responsabile dei Programmi Italia-Europa di Save the Children -, è fondamentale in questo periodo di crisi potenziare tutte le risorse educative, nelle aree più deprivate del Paese, per prevenire il rischio di un forte aumento della dispersione scolastica e, con questo, un ulteriore aumento del rischio di povertà tra i giovani adulti».

A soli nove giorni dal lancio della campagna “Riscriviamo il Futuro”, oltre 6.700 persone hanno già firmato il Manifesto per combattere la povertà educativa e digitale. Dunque, con questa campagna, Save the Children ha rilanciato il proprio impegno proponendosi, entro il 2023, di raggiungere e garantire un sostegno continuativo alle famiglie con bambini più colpite dalla crisi, sia come risposta materiale ed economica immediata, sia come accompagnamento di lungo periodo verso il recupero dell’autonomia, continuando ad assicurare un sostegno educativo e psicosociale, in ambito scolastico ed extrascolastico, a tutti i bambini e gli adolescenti raggiunti nei primi mesi di intervento e individuando i minori e i nuovi studenti più a rischio, mediante la propria rete di centri e scuole diffuse su tutto il territorio nazionale.

About Davide De Amicis (4619 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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