Naufragi migranti: “L’Europa non si macchi di colpevole indifferenza”
"Con questa iniziativa – spiega la Comunità di Sant'Egidio in un comunicato -, che si unisce a quelle promosse da Sant’Egidio in tante città in Italia e in tutta Europa, sentiamo il dovere di levare la nostra voce e la nostra preghiera perché il nostro continente non si macchi di colpevole indifferenza ma sia fedele ai suoi valori di umanità e di difesa dei diritti"

Domani sera – mercoledì 28 aprile – alle 20.30, nella chiesa di Santa Caterina da Siena in via Mezzanotte a Pescara, la Comunità di Sant’Egidio terra una veglia di preghiera in memoria delle persone che hanno perso la vita nell’ultimo naufragio davanti alle coste della Libia: «Con questa iniziativa – spiega il movimento in un comunicato -, che si unisce a quelle promosse da Sant’Egidio in tante città in Italia e in tutta Europa, sentiamo il dovere di levare la nostra voce e la nostra preghiera perché il nostro continente non si macchi di colpevole indifferenza ma sia fedele ai suoi valori di umanità e di difesa dei diritti».

Per questo, attraverso questa veglia di preghiera, la Comunità di Sant’Egidio chiede ai governi dei singoli Stati europei e dell’Unione europea stessa di adottare delle misure specifiche per prevenire altri naufragi: «Chiediamo – affermano i vertici del movimento – di riattivare con urgenza una rete di salvataggio in mare, rapida ed efficiente, così come lo impone il diritto internazionale. È urgente rispondere al più presto alla domanda di aiuto proveniente dai migranti in transito verso l’Europa, in particolare di quelli attualmente in Libia, con progetti a lungo respiro che puntino a svuotare i luoghi di detenzione e a costruire un futuro vivibile nei paesi di origine, soprattutto per i giovani, con il sostegno dell’Unione europea».
C’è poi lo strumento dei corridoi umanitari per salvare più vite possibili, ma vanno ampliati: «Occorre infine – conferma l’organizzazione pacifista internazionale – aprire con urgenza corridoi umanitari verso i paesi europei, un modello che Sant’Egidio, insieme ad altre realtà come le Chiese protestanti e la Conferenza episcopale italiana, ha già realizzato negli ultimi cinque anni, con buoni risultati riguardo non solo l’accoglienza ma anche l’integrazione». Tornando alla veglia di preghiera pescarese, la Comunità di Sant’Egidio ricorda agli interessati di recarsi in chiesa 15 minuti prima dall’inizio della preghiera, per adottare le necessarie misure di prevenzione della pandemia da Covid-19.