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Salute: “Diritto fondamentale, l’accesso va garantito a tutti”

"L’accesso ai servizi essenziali per le donne e le ragazze in Africa – rileva Amref Health Africa - è particolarmente basso, con meno della metà (49%) delle donne africane che ha avuto accesso ad un programma di pianificazione familiare adatto, tra il 2015 e il 2019. Inoltre, ogni anno, 15 milioni di persone vengono spinte in povertà a causa dei pagamenti sanitari"

E’ l’ammonimento lanciato dalla Comunità di Sant’Egidio nella Giornata mondiale della salute

Vaccinazione per la pandemia Covid-19 con il vaccino Astrazeneca. Ph: Cristian Gennari/Siciliani

Oggi ricorre la Giornata internazionale della salute, dal tema “Costruire un mondo più giusto e più sano”, che la Comunità di Sant’Egidio celebra ricordandone innanzitutto l’importanza: «La salute – ricorda il movimento internazionale – è un diritto fondamentale di ogni persona e l’accesso ai servizi sanitari, a cominciare dal vaccino contro il Covid-19, deve essere garantito a tutti a ogni latitudine, anche in situazioni difficili o di emergenza, soprattutto in questa fase di pandemia che tutto il mondo sta affrontando».

Con questa convinzione la Comunità di Sant’Egidio ha anche ribadito il proprio impegno a fianco dei malati africani attraverso il programma Dream, del quale ha lanciato online il nuovo sito www.dream-health.org ricco di dati e notizie su questo continente. Inaugurato nel 2002 per combattere la diffusione dell’Aids, il programma Dream è diventato con gli anni un modello di cura ed è oggi attivo in 10 Paesi africani, con 50 centri clinici e 28 laboratori di biologia molecolare che hanno garantito esami diagnostici e assistenza sanitaria gratuita a 500 mila persone e permesso, tra l’altro, la nascita di 120 mila bambini sani da madri sieropositive.

Grazie all’esperienza maturata nella lotta all’Hiv, alla tubercolosi e a Ebola, il programma Dream «è diventato un punto di riferimento nella lotta al Coronavirus – sottolinea la Comunità di Sant’Egidio -, mettendo a disposizione i propri laboratori e centri clinici, per lo screening dei pazienti e le vaccinazioni. Decisive anche la formazione degli operatori sanitari e l’opera di educazione sanitaria e sensibilizzazione della popolazione, per sgombrare il campo da pregiudizi e fake news che da sempre, anche nella lotta alle malattie endemiche, sono d’ostacolo alla prevenzione e alla cura».

AMREF HEALTH AFRICA: “NEL CONTINENTE SOLO IL 48% DELLE PERSONE RICEVE ASSISTENZA SANITARIA DI BASE”

A proposito di Africa, nel continente solo il 48% delle persone riceve assistenza sanitaria di base. Questo vuol dire che circa 615 milioni di persone non la ricevono affatto. Lo ha reso noto il rapporto “State of universal health coverage in Africa report”, diffuso da Amref Health Africa alla vigilia della Giornata mondiale della salute. Il documento illustra i passi avanti compiuti dai Paesi africani verso i loro obiettivi di copertura sanitaria universale: «L’accesso ai servizi essenziali per le donne e le ragazze in Africa – si legge nel documento – è particolarmente basso, con meno della metà (49%) delle donne africane che ha avuto accesso ad un programma di pianificazione familiare adatto, tra il 2015 e il 2019. Inoltre, ogni anno, 15 milioni di persone vengono spinte in povertà a causa dei pagamenti sanitari, e sebbene il continente ospiti il 17% della popolazione mondiale, rappresenta il 23% del carico globale di malattie».

D’altra parte l’indagine rivela come la capacità dei Paesi africani di mobilitare risorse per il settore sanitario «è influenzata – rivela il dossier – da prestazioni economiche inadeguate e da elevati livelli di povertà, dipendenza e informalità». Ciononostante il continente africano ha grandi opportunità che, «se sfruttate, accelereranno il progresso» verso gli obiettivi di copertura sanitaria universale. Tra le azioni necessarie «la revisione delle priorità dei sistemi sanitari, per rispondere ai bisogni di salute della popolazione», a partire ad esempio dal dare priorità alle cause di morte materno-infantile e neonatale, le malattie infettive ad alto carico (ad esempio Hiv/Aids, tubercolosi, malaria) e non solo. Viene chiesto, inoltre, di «investire nelle tecnologie sanitarie e sfruttare la quarta rivoluzione industriale per migliorare le prestazioni di tutte le funzioni del sistema sanitario, intraprendere un programma per decolonizzare la politica sanitaria e le riforme».

ACLI: LA GIORNATA MONDIALE DELLA SALUTE UN’OCCASIONE PER RICHIAMARE AL RISPETTO DELLE REGOLA ANTI CONTAGIO

Infine anche le Acli nazionali, in occasione dell’odierna Giornata mondiale della salute, esprimono la loro vicinanza assicurando le loro preghiere per quanti soffrono a causa del Covid-19, soprattutto per le categorie più fragili ovvero gli anziani e i giovani: «La Giornata della salute – affermano in un comunicato – è anche un’occasione per richiamare tutti al rispetto delle regole anti contagio, perché la prevenzione è la prima vera arma per combattere il coronavirus, e per rilanciare l’adesione alla campagna “Nessun profitto dalla pandemiache ha l’obiettivo di “liberare” i brevetti dalle grandi case farmaceutiche per aumentare la produzione dei vaccini e raggiungere la copertura vaccinale anche nei paesi più poveri».

About Davide De Amicis (4619 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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