Covid-19: “Il Signore ci liberi da questo flagello che sembra infinito”
"Non possiamo e non dobbiamo dimenticare soprattutto i morti di questa pandemia - sottolinea il cardinale Bassetti -, uomini, donne, anziani, giovani, sacerdoti e religiosi, che sono stati strappati alla vita dalla violenza del virus. Vogliamo pregare per loro, per i loro cari, per quanti stanno ancora soffrendo e per tutti gli operatori sanitari che sono impegnati in prima linea e, con dedizione e professionalità, si prendono cura degli ammalati"
Anche il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana, stamani nella Cappella del Gesù Buon Pastore a Roma ha presieduto una santa messa in memoria delle vittime della pandemia, aderendo ad un’iniziativa promossa dal Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee). Ad oggi, infatti, i morti a causa del Covid-19 ammontano a 800 mila in Europa.
Anche per questo, il cardinale Bassetti ha ringraziato l’organismo ecclesiastico europeo per “la catena eucaristica in suffragio di centinaia di migliaia di persone”: «Preghiamo per i morti della pandemia – esordisce il porporato -, non solo per quelli caduti a causa dell’infezione, ma anche per le tante persone con altre malattie che non possono essere curate per il sovraffollamento negli ospedali. Preghiamo per gli operatori sanitari, per i medici, per i sacerdoti, per i disagi che si sono creati nelle famiglie. Quello che si sente di più quando si sta per morire è la solitudine. C’è differenza tra il morire soli o con qualcuno che ti stringe una mano, manifesta un segno di affetto e dice di non aver paura. Preghiamo perché il Signore ci liberi da questo flagello che ci ha colpito e che sembra non avere fine».
Ma il pensiero del cardinale Bassetti non è andato solo alle vittime: «È importante ricordare – sottolinea – anche tutte le famiglie che hanno subito lutti e tutti coloro che ancora sono colpiti dal virus, tutti i malati. Questo gesto, così significativo, è un segno di comunione e di speranza per l’intero Continente europeo».
Il presidente della Cei Bassetti ha quindi espresso la sua gratitudine verso «quanti continuano a dedicarsi alle persone più bisognose di cure – afferma -. I medici, gli operatori sanitari, i volontari e tutti coloro che sono in prima linea in questo momento così delicato. Non possiamo e non dobbiamo dimenticare soprattutto i morti di questa pandemia, uomini, donne, anziani, giovani, sacerdoti e religiosi, che sono stati strappati alla vita dalla violenza del virus. Vogliamo pregare per loro, per i loro cari, per quanti stanno ancora soffrendo e per tutti gli operatori sanitari che sono impegnati in prima linea e, con dedizione e professionalità, si prendono cura degli ammalati».
Infine, l’arcivescovo ha ricordato i quattro sacerdoti deceduti a causa del virus nella sua diocesi e, in particolare, don Gustavo di Ponte Pattoli, che «è morto dicendo “Offro volentieri la mia vita per l’arcivescovo, purché possa riprendersi dal morbo”».