Trattato proibizione armi nucleari: “Nonostante gli appelli, l’Italia è rimasta sorda”
"L’entrata in vigore del Trattato sulla messa al bando nucleare è l’inizio, non la fine, dei nostri sforzi - sottolinea Francesco Rocca, presidente della Croce rossa *. Perché, ad oggi, gli Stati firmatari sono 86 e quelli che lo hanno ratificato 51. Ancora troppo pochi"
Ieri è entrato in vigore il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (Tpnw). Lo ha ricordato la Croce rossa, precisando che questo documento è «il primo strumento di diritto internazionale umanitario, giuridicamente vincolante, un promemoria senza precedenti sul fatto che – nonostante e soprattutto alla luce delle tante tensioni globali – possiamo e dobbiamo intervenire a difesa della vita».
In particolare, lo ha sottolineato il presidente della Federazione internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa nonché presidente nazionale della Croce rossa italiana Francesco Rocca: «Oggi è una data storica per tutta l’umanità – osserva -. Però l’Italia nonostante i tanti appelli, compresa la campagna della Croce rossa italiana “Nuclear experience”, è rimasta finora sorda, così come lo sono i 9 Stati che possiedono arsenali atomici. Dobbiamo essere coscienti del fatto che saranno tempi lunghi e difficili, ma non smetteremo di sostenere lo sviluppo di una nuova etica globale e di una nuova era a difesa della civiltà e della vita stessa».
Per questo la Croce rossa rilancerà il proprio impegno nel promuovere l’adesione al trattato: «Adesso a ciascun Paese non aderente, compresa l’Italia – aggiunge Rocca – non resta che chiedersi “Vogliamo che le armi nucleari siano vietate o no?” Siamo pronti a intensificare i nostri sforzi per ottenere la più ampia adesione possibile e insistere su questa visione di sicurezza collettiva? In tal senso, l’entrata in vigore del Trattato sulla messa al bando nucleare è l’inizio, non la fine, dei nostri sforzi. Perché, ad oggi, gli Stati firmatari sono 86 e quelli che lo hanno ratificato 51. Ancora troppo pochi».
Foto Francesco Rocca www.francescorocca.eu