Mons. D’Alise: “La sua testimonianza è un patrimonio da non disperdere”
"La tua memoria - afferma Bassetti - rimanga in benedizione per sempre ed aiuti la nostra attesa del sabato senza tramonto, quando la gloria del Signore illuminerà tutto e tutti e la nostra lampada sarà l’Agnello"
È stato il presidente della Conferenza episcopale italiana il cardinale Gualtiero Bassetti a celebrare, ieri pomeriggio, i funerali del vescovo di Caserta monsignor Giovanni D’Alise, morto a causa del Covid-19: «Grazie, fratello caro – afferma il porporato -, perché, insieme a tanti sacerdoti, ci hai fatto scorgere il volto bello della nostra Chiesa-madre! Dietro la tua testimonianza di una vita intera, dietro la croce che ha posto fine alla tua esistenza terrena, ci lasci intravedere e sfiorare il volto stesso del Risorto, che è la meta del nostro cammino, è ciò che dà senso al nostro pellegrinare e al nostro riscoprirci ‘Fratelli tutti’. La tua memoria rimanga in benedizione per sempre ed aiuti la nostra attesa del sabato senza tramonto, quando la gloria del Signore illuminerà tutto e tutti e la nostra lampada sarà l’Agnello».
Una celebrazione che si è svolta presso la cattedrale del capoluogo di provincia campano: «La testimonianza di chi ci ha lasciato è un patrimonio da non disperdere – aggiunge il cardinale Bassetti – È il nostro impegno verso l’amato vescovo Giovanni e verso tutti quelli che sono morti in questi mesi. Durante il confinamento abbiamo sperimentato quanto fragile sia la tenuta della società, quanto poco ci volesse per aumentare il numero dei nuovi poveri di fronte alle nostre porte, quanto bisogno vi fosse di sentire una parola amica, quando anche l’ultimo legame di socialità è reciso. Invece i nostri sacerdoti, da Nord a Sud, si sono fatti prossimi per tanti, per tutti. Sono i sacerdoti, i religiosi e le religiose, i laici impegnati nel volontariato che hanno reso bella la Chiesa in questi mesi. Si sono prodigati per gli altri, si sono spesi per gli altri, in alcuni casi fino all’estremo sacrificio come il nostro fratello Giovanni».